mercoledì 27 maggio 2015

UMORISMO 4

Il Becco Giallo 1924 - 1931
a cura di Oreste del Buono e Lietta Tornabuoni
Feltrinelli – 1972



Di questa raccolta ne parliamo perché oltre ad essere un giornale umoristico, il suo fondatore ebbe una carriera incredibile e controversa. Alberto Giannini prima di fondare il giornale lavorò a Il Messaggero ma lo lasciò per fondare Il Paese, un quotidiano antifascista, che fu chiuso velocemente dal regime.
Nel 1924 fondò Il becco Giallo. L’editoriale di presentazione era un proclama di libertà e di lotta al fascismo. Fu picchiato, arrivò a scontrarsi in duello, ma nel 1926 il giornale fu soppresso con la legge sulla stampa voluta da Mussolini.
Scappò in Francia e da lì stampò il giornale in forma bimensile, che arrivava in Italia in maniera clandestina. Questo fino al 1931.
E dopo accadde l’inimmaginabile. Forse perché teneva famiglia, nel ’34 saltò la sponda e si ritrovò dalla parte fascista fondando sempre a Parigi Il Merlo.

Certo che dopo tredici duelli tra spada e sciabola, sei ferite, quattro ricoveri in ospedale per percosse e varie devastazioni della redazione de Il Becco Giallo e della propria casa, e tutto per un ideale, è paradossale il suo salto del fossato.