sabato 8 dicembre 2012

Gulag 7


Gulag - parte 7


Peter Weir, regista di The Way Back, ha volute come consulente Anne Applebaum, la massima studiosa dei Gulag. Suo, l’interessante e dettagliato libro Gulag storia dei campi di concentramento sovietici (Mondadori). Weir è stato accusato di aver fatto un film a partire da un falso storico che poi racconterò e di aver abbindolato tutti con le riprese documentaristiche dei luoghi della fuga.  Il film è giunto nelle sale italiane solo a luglio, da un anno non trovava distribuzione nel nostro paese. Snobbato e criticato per falso e perché senza una storia da alcune e riviste radical-chic (vedi Escobar su L’Espresso), ha avuto invece un buon consenso per chi vuole la verità. La storia nel film invece esiste: uomini traditi dalla propria donna, dal regime, e desiderosi di perdonare e di perdonarsi sono diventati amici nel cammino della fuga sorreggendosi ed aiutandosi a vicenda.  Un grande Ed Harris interprete dell’americano Mr Smith ed un buon Colin Farrell nelle vesti quasi naturali del cattivo urka. I paesaggi meritavano la fotografia da cartolina di Weir, che però teneva sempre come contraltare i primi piani dei fuggiaschi. I detrattori della fotografia di Weir dovrebbero andare a rivedersi Gallipoli – Gli anni spezzati  con un giovane Mel Gibson, anche lì i paesaggi australiani erano rappresentati come cartoline. 



(7 - continua)