martedì 30 aprile 2019
lunedì 29 aprile 2019
Gino Vignali - CI VUOLE ORECCHIO
Gino Vignali
CI VUOLE ORECCHIO
Solferino
E siamo al secondo romanzo con protagonista il vice questore Costanza Bonnet, che vive a Rimini e soggiorna al Grand Hotel.
Dei pescatori trovano in mare un trolley, vi son dentro delle ossa umane di una piccola donna con il collo spezzato. Una ricca bella signora viene uccisa sulla porta di casa da un killer. Le indagini si intrecciano, si giunge a un circo e a un centro per la cura della depressione con l alteregologia (indovinate cos'è).
Oltre che giallo, bello divertente, scritto benissimo
venerdì 26 aprile 2019
mercoledì 24 aprile 2019
lunedì 22 aprile 2019
RISORTO/ La Pasqua vista da un ateo come Avvenimento che cambia la vita
Se Gesù è risorto dopo tre giorni, questo film è stato nelle sale solo per lo stesso tempo nella settimana prima di Pasqua del 2016 e poi è letteralmente scomparso. Come dire: è meglio togliercelo dalle scatole per non farci riflettere. Oggi, andrà in prima serata su Rai 1. È stato definito un clone venuto male de L’Inchiestadi Damiano Damiani del 1986. Buon film quello, venuto da un’idea del geniale Ennio Flaiano. Altresì la critica lo ha abbastanza massacrato, come ai tempi The Passion, anche se Risorto non è sicuramente allo stesso livello. Se nel film di Damiani Gesù risorto veniva cercato ma non si vedeva mai, in Risorto, il Messia si presenta in carne e ossa dopo la Resurrezione.
Alcuni l’hanno definito un film poliziesco con il tribuno romano Clavio nelle vesti di detective, e così anche in questi giorni nei siti di cinema si dava una lettura della trama come un film crime. Propongo una visione differente. Direi che la trama del film è coerente coi vangeli della Resurrezione. Il sepolcro è scoperchiato, le corde coi sigilli stracciate, il corpo di Gesù non c’è più, così come i due soldati di guardia. Il tribuno Clavio aveva visto Gesù morire in croce, il suo sguardo aveva attentamente scrutato il volto tumefatto del Cristo. Nel sepolcro scoperchiato aveva toccato e guardato attentamente la Sindone con il volto del Nazareno. Con le sue truppe si era messo alla ricerca dell’uomo scomparso. Seguendo un discepolo era entrato nel Cenacolo e aveva trovato i discepoli con il Signore e visto Tommaso toccare la ferita sul costato.
Sbalordito ed esterrefatto abbandona i suoi legionari depistandoli per seguire Pietro e i discepoli, standosene però sempre in disparte, osservando. Arrivati in Galilea, Clavio assiste alla pesca miracolosa, si siede con gli apostoli e Gesù a mangiare i pesci arrostiti.
Chiede a Pietro: Perché lo avete seguito?
In quel momento Gesù guarisce un lebbroso e Pietro afferma: Eccolo il perché!
Clavio dice a Gesù: Non so cosa chiedere.
Gesù gli risponde: Parla con il cuore.
Il Signore ascende al Cielo e Clavio, sorridendo, rivolgendosi a Pietro afferma: Io credo che non sarò più lo stesso.
Clavio è un uomo che prende sul serio la propria umanità. Osserva, guarda attentamente, si pone domande, incontra degli uomini che non hanno paura di morire, che si definiscono liberi, che amano Gesù. Clavio ha visto un uomo crocefisso e poi vivo, resuscitato e continua a seguirlo insieme ai discepoli. Non dormiva con loro, stava a dieci metri da essi. Quando poi si sente accolto da Gesù si scioglie e perfino il suo volto da duro uomo d’armi si addolcisce. E non sarà più lo stesso. La Resurrezione vista da un ateocome Avvenimento che cambia la vita.
Probabilmente è questo che ha dato fastidio alla critica attaccandosi al fatto che sembra un noir, una fiction estranea a Gesù, con una fotografia discutibile. Ma anche se fosse stato un film puramente storico, avrebbe fatto discutere (vedasi il già nominato film di Mel Gibson). Certo che la figura del tribuno è fiction, è inventata, ma interroga tutti, noi compresi in questo momento, ora.
Non a caso, l’attore che interpreta Clavio, Joseph Finney emerge su tutti, sia per la sua buonissima caratterizzazione fatta di parole, ma soprattutto di sguardi. Come nella realtà gli occhi parlano più delle frasi e Finney rappresenta in maniera drammatica ed egregia il suo turbamento nel vedere Gesù risorto.
Due parole per il regista Kevin Reynolds, non certo un dilettante, esploso con il mitico Fandango e poi continuando con Robin Hood e Waterworld,questi tre con Kevin Costner, ma anche con RapaNui, Montecristo e Tristano e Isotta. Guardatelo, non rimarrete delusi.
Aspettiamo intanto Mel Gibson se veramente porterà sullo schermo il proseguo di The Passion.
venerdì 19 aprile 2019
giovedì 18 aprile 2019
martedì 16 aprile 2019
Paola Mastrocola - LEONE
Paola Mastrocola
LEONE
Einaudi
Katia ha 36 anni è cassiera in un supermercato, separata con un figlio di sei anni, Leone.
Vita dura, solitaria, scandita dai turni lavorativi e dell'affetto per il figlio. Pochi soldi, pochi svaghi, un gran gran faticoso e monotono.
Ma ad un certo punto accade un fatto inspiegabile: scopre dai vicini che Leone ogni tanto si ferma in strada, al parco su una panchina e prega Gesù e la Madonna. Se ne accorgono anche a scuola e Katia viene convocata a scuola, mentre i compagni lo sbeffeggiano. Solo un compagno gli parla, uno straniero emarginato dai compagni di classe.
Katia gli chiede dove ha imparato a pregare e Leone le racconta con semplicità che è stata la nonna , la mamma di Katia. Questa coinvolge l'ex marito, Oscar, che non ha un rapporto intenso con il figlio e tratta la cosa con sufficienza. Intanto a Katia tornano in mente i ricordi di quando era con la mamma che come con Leone le insegnava le preghiere.
I compagno di classe ad un certo punto mutano posizione perché scoprono che Leone ha pregato per uno di essi è la orazione ha dato i suoi effetti. Diviene l'eroe della classe e tutti, con i più disparati motivi,gli chiedono una prece.
Poi inizia piovere per giorni e giorni che sembra il diluvio universale e succede un fatto strano, la gente del quartiere va in casa di Katia e Leone per pregare insieme a lui.
Bel romanzo, particolare, in cui il ricordo della tradizione cristiana riaffiora in Katia e negli altri del paese, mentre per Leone il rapporto con Dio è personale, intimo e vero. Ad un certo punto chiederà al Signore di farlo smettere di pregarlo. Un rapporto tra Leone e Gesù che solo la semplicità di un bimbo può avere.
domenica 14 aprile 2019
giovedì 11 aprile 2019
mercoledì 10 aprile 2019
STORIA DEL WEST a colori
Come annunciato in un post precedente è uscito in edicola la riedizione della bellissima STORIA DEL WEST a colori.
Direte: tutto per vendere. No, per chi è appassionato di west, della cultura indiana, non può fare a meno di raccogliere questa nuova versione che rende omaggio a uno dei più prolifici e geniali disegnatori e soggettisti, Gino D'Antonio.
In questo link, un post del 2017 sulla mostra dedicata a Gino D'Antonio
lunedì 8 aprile 2019
LA STORIA IN PELLICOLA/ El Cid, l’eroe spagnolo che guarda ai giorni nostri
https://www.ilsussidiario.net
El cid (1961), grande film sull’eroe nazionale della Spagna, don Rodrigo Diaz de Bivar detto El Cid Campeador. El Cid sta per Signore, Campeador per Campione. Signore perché non uccise degli arabi che avevano distrutto un villaggio in Spagna mentre si stava recando a sposare la bella Jimena e, questi mori, divennero suoi amici a vita. Campione perché risolse una battaglia affrontando in duello e vincendo il capo nemico.
Il film ha come interpreti
dei pezzi da novanta: Charlton Heston e Sophia Loren. L’interprete di El Cid veniva dalla vincita dell’Oscar
dell’anno prima per Ben Hur.
Ormai era l’attore che impersonava gli eroi epici, aveva iniziato nel 1956 nei
panni di Mosè ne I Dieci
Comandamenti, di Cecil De Mille. Film epici e produzioni
kolossal. La nostra Sophia, era ormai famosa a livello internazionale, e
vinse l’Oscar l’anno dopo, nel 1962, con La Ciociara, film uscito in Italia a fine 1961 e negli Usa
nel’62.
Aggiungiamoci poi i nomi di Raf Vallone, passato dal Torino Calcio al giornalismo al cinema e Herbert Lom, che impersona il sanguinario Ben Youssuf e successivamente famoso per tutti i film della Pantera Rosa di Blake Edwards nelle vesti dell’ispettore capo Charles Dreyfus.
Il film ha una durata pazzesca per i giorni d’oggi, tre ore, lento come una volta si usava, ma è un kolossal con un’enorme partecipazioni di figuranti in costume e scenografie.
Aggiungiamoci poi i nomi di Raf Vallone, passato dal Torino Calcio al giornalismo al cinema e Herbert Lom, che impersona il sanguinario Ben Youssuf e successivamente famoso per tutti i film della Pantera Rosa di Blake Edwards nelle vesti dell’ispettore capo Charles Dreyfus.
Il film ha una durata pazzesca per i giorni d’oggi, tre ore, lento come una volta si usava, ma è un kolossal con un’enorme partecipazioni di figuranti in costume e scenografie.
La
trama ripercorre la storia di El Cid quasi fedelmente. Un uomo
acclamato eroe in vita, un cristiano. La prima inquadratura vede lui
insieme a un frate spostare un crocifisso bruciato dagli arabi in un villaggio.
Ha sconfitto questi arabi ma non li uccide, li salva contro il parere dei
nobili spagnoli. Saranno questi mori a soprannominarlo El Cid, e combatteranno
al suo fianco contro i musulmani che vogliono conquistare tutta la
Spagna.
Siamo nell’XI secolo e c’è una diatriba in Spagna tra i vari nobili e gli infanti pretendenti al titolo di sovrano, tutti tesi a guardare il proprio orto, il proprio potere e terre, ma non a sollevare lo sguardo sul pericolo musulmano sempre più vicino. Un po' come ora in Europa. A proposito, nel film c’è una scena anticipatrice dei giorni nostri. Gli invasori arabi che entrano a Valencia sono tutti vestiti di nero con cavalli neri e con croci con stendardi al vento. Un’immagine profetica che ci ricorda la fila di Toyota dell’Isis viste in questi anni.
Siamo nell’XI secolo e c’è una diatriba in Spagna tra i vari nobili e gli infanti pretendenti al titolo di sovrano, tutti tesi a guardare il proprio orto, il proprio potere e terre, ma non a sollevare lo sguardo sul pericolo musulmano sempre più vicino. Un po' come ora in Europa. A proposito, nel film c’è una scena anticipatrice dei giorni nostri. Gli invasori arabi che entrano a Valencia sono tutti vestiti di nero con cavalli neri e con croci con stendardi al vento. Un’immagine profetica che ci ricorda la fila di Toyota dell’Isis viste in questi anni.
Solo El Cid ha una visione
globale, ma sarà esiliato ben due volte in disaccordo con i potenti e con lo
stesso re. Alfonso. La sua
è una figura energica e certa, lotterà per la Spagna per il bene della nazione
e il suo essere cristiano lo si vede in maniera esplicita nel film, sia nelle
scelte pratiche, al
postopolitiche
(costringe re Alfonso a giurare sulla Bibbia di non essere un assassino e
invece di assediare Valencia con le armi, lancia pane agli
affamati, dentro le mura, che gli
aprono le porte), sia nel
rapporto con la bella moglie Jimena/Sophia. Si sacrifica per la Spagna e non
vede crescere i suoi due figlioletti. Finirà che re Alfonso imprigionerà la bella
Jimena per farlo combattere contro gli arabi. Ma il popolo lo
acclama, lo considera un eroe ed è temuto dai nemici.
Dal rapporto con la moglie
e inimitabile così come il suo doppiatore italiano la Loren e il pongo ricchezza nel suo doppiaggio ma il suo viso il suo aspetto fa benissimo la sua parte.m. Charlton Heston e inimitabile così come il suo doppiatore italiano la Loren e il pongo ricchezza nel suo doppiaggio ma il suo viso il suo aspetto fa benissimo la sua parte.
È una leggenda in vita.
Dal rapporto con la moglie
e inimitabile così come il suo doppiatore italiano la Loren e il pongo ricchezza nel suo doppiaggio ma il suo viso il suo aspetto fa benissimo la sua parte.m. Charlton Heston e inimitabile così come il suo doppiatore italiano la Loren e il pongo ricchezza nel suo doppiaggio ma il suo viso il suo aspetto fa benissimo la sua parte.
È una leggenda in vita.
Quando nell’ultima battaglia
il nemico pensa che sia stato ucciso, El Cid ferito mortalmente, chiede di
essere messo in sella anche da morto e questo creerà scompiglio tra gli arabi.
Sacrificio fino alla fine.
Ottime le musiche, sinfoniche, trionfali e
drammatiche a suggello delle scene del film.
Mi sovviene un parallelo.
Il nostro governo attuale ha un Di Maio che guarda agli interessi dei 5 Stelle,
soprattutto per avere consenso al sud (leggi reddito….), un Conte che si
destreggia e sgusciando, e un Salvini che un po' assomiglia al Cid Campeador
(senza esagerare)domenica 7 aprile 2019
venerdì 5 aprile 2019
mercoledì 3 aprile 2019
DON CAMILLO il film a fumetti
DON CAMILLO il film a fumetti
ReNoir ci stupisce ancora, un volume a fumetti con a tema il film Don Camillo con però i racconti integrali di Guareschi che nel film diretto da Julian Dudivier sono stati speso cambiati.Una chicca spettacolare con tanto di foto sul set.




Vi è la sinossi di tutti i racconti di Guareschi, vrie pagine di come il film è nato, è stato girato, la sua storia segreta, , la cronistoria della genesi del tim con foto, lettere, copione e sceneggiatura. Ce anche lo studio dei personaggi e la descrizione del borgo, Brescello con i disegni.
lunedì 1 aprile 2019
Andrea Cotti - IL CINESE
Andrea Cotti
IL CINESE
Nero Rizzoli
È vicequestore di Polizia e viene trasferito a Roma da Bologna.
Capita tutto a fagiolo, i rapporti con la moglie sono deteriorati, ci vuole un
attimo di stop.
A Roma viene mandato a dirigere il commissariato
di Tor Pignattara. C'è un motivo, Luca Wu è un italiano nato da cinesi
trapiantati in Italia e nella cittadella romana fa gioco politico e tecnico un
occhi a mandorla che parla la lingua cinese ed alcuni suoi dialetti.
Un piccolo imprenditore, chiaramente cinese,
viene giustiziato davanti alla moglie. Muore però anche la figlioletta di
quattro anni che lui aveva in braccio. Uno dietro l'altro vengono ritrovati
morti i due esecutori e un loro ... Tutti con la testa tagliata.
Un guazzabuglio, dove Luca Wu pensa subito alle
Triadi. Viene scoperto un giro di prostituzione ma soprattutto una fossa comune
con belle ragazze cinese uccise e fatte a pezzi.
C'è un sadico killer tra le Triadi Cinesi ?
Brillante e concrete, si legge bene.
brillante e concrete,
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