Marina Corradi
Cronache familiari
EMP, 2012
Marina Corradi, giornalista e
scrittrice, ha parlato del suo libro, cioè di sé. Ha raccontato di suo marito,
dei suoi tre figli, dei tre gatti e un cane soprannominato Rommel. L’amore per
la sua famiglia sprizza da ogni riga del libro, ma anche dalla sua vitalità comunicativa
Ha sofferto da giovane, è
stata molto sola, ha desiderato una grande famiglia, ha vissuto con dolore il
distacco dai figli per il suo lavoro di inviata.
Ha raccontato della sua
depressione con una serenità e libertà. Mai avevo sentito parlarne così. L’ha
definita una grazia. E questo mi fa riflettere.
In apertura della serata ha esordito
con la frase: È possibile stare insieme in famiglia per più di
vent’anni se c’è un Terzo come garante. E se ci sono degli amici.
Il suo intervento è durato
non più di 15 minuti. Abituato alle presentazioni autoreferenziali, sono
rimasto positivamente stupito e colpito.
Penso sia molto difficile
parlare di sé come ne ha parlato lei.
Poi ci sono state le domande.
Una di queste ha messo in
evidenza la capacità che l’autrice ha di cogliere i particolari più
infinitesimali della realtà: dal raggio di luce agli odori.
L’autrice ha spiegato il
perché. Quando era ragazzina ha vissuto quasi sempre in solitudine e ciò ha
sicuramente acuito uno spirito ed un sentimento di attenzione ed osservazione
in lei.
Secondo me, la solitudine, se
non è isolamento, ha in essa il desiderio di infinito, porta in essa una
domanda che non è insopprimibile. Marina Corradi ha davanti agli occhi in
maniera evidente che lo stupore e la domanda sono l’essenza della vita.
E questo lo vede nei propri
figli.
Se Thomas Eliot scriveva: Il genere umano non sopporta troppa realtà, mi sembra che Marrina Corradi viva l'esatto opposto.
Se Thomas Eliot scriveva: Il genere umano non sopporta troppa realtà, mi sembra che Marrina Corradi viva l'esatto opposto.
Per la cronaca, l’incontro si
è tenuto a Bresso a cura del Centro Culturale Manzoni.
Erano presenti 150 persone.
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