È il luogo che almeno una volta nella vita un cristiano
dovrebbe andare a visitare:
la Basilica del
Santo Sepolcro.
Come non immedesimarsi con Gesù che sale al Calvario.
I gradini che portano al luogo dove fu impiantata la Croce
sono consumati, deformati. Chissà quanti milioni di pellegrini li hanno
scalati. Sì perché la salita è ripida.
E poi il buco della Croce. Ed a fianco la roccia spaccata
dal terremoto.
Tutto parla di Gesù.
Il Santo Sepolcro è in un edicola sostenuta da travi di
ferro. È da restaurare, ma il difficile è mettere tutti gli inquilini dello
status quo d’accordo.
Si entra nel Santo Sepolcro. Ci si inginocchia si bacia la
lastra di pietra. Si sta dentro genuflessi solo in due. La fila esterna è
sempre lunga ed il tempo da dedicare alla tomba di Gesù è sempre poco.
Per questo sono andato più volte.
Penso a Gesù morto e deposto dove appoggio il mio viso e le mie labbra.
Senza il suo Sacrificio non saremmo redenti.
Senza il suo Sacrificio non saremmo redenti.
Qui si conclude il mio viaggio in Terra Santa.
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