Il libro che vi ho già presentato è introvabile. Non fa comodo a nessuno parlare del Beato Marco d'Aviano, ma anticipa il film di Renzo Martinelli che vi presenterò in questi giorni.
Carlo Sgorlon
Marco D’Europa
Edizioni Paoline
– 1993
Marco d’Aviano nasce il 17 novembre 1631,
giovanissimo scappa dal collegio gesuita dove studia per andare a Capodistria
perché vuol imbarcarsi su una nave della
flotta della Repubblica veneziana per andare a Creta a combattere i turchi
dell’Impero Ottomano.
Non vi riuscirà, ma entrerà nell'ordine dei frati
cappuccini e diventerà predicatore.
Benedicendo una religiosa inferma, compì il suo primo miracolo, guarendola.
I miracoli si
susseguirono tanto che dovette continuare a cambiare convento perché la sua fama si era sparsa tra la popolazione italiana. Ormai era
conosciuto anche in Tirolo, dove lo chiamò a Innsbruck il governatore
Carlo V di Lorena. Il passo seguente fu ancora più a nord, perché venne
chiamato da Vienna dall’imperatore
Leopoldo I d’Asburgo. Andò in Austria, nei paesi Bassi, nei Lander
tedeschi. E ad ogni benedizione avvenivano delle guarigioni, cioè dei miracoli.
Marco prima di recarvisi chiese l’autorizzazione al
Papa ed al suo superiore. Obbedienza alla Chiesa innanzitutto, lui che desiderava
invece ritirarsi in qualche sperduto convento. Ma Dio sceglie i suoi uomini per
un compito.
Quando nel 1689,
i turchi con a capo Kara Mustafà risalirono i Balcani per poi assediare
Vienna, padre Marco si prodigò per la costituzione di una Lega Santa a cui
rispose il polacco Janos Sobieski e
Carlo di Lorena. Dall’alto delle colline che guardavano la città assediata,
il padre cappuccino con un lungo crocefisso tra le mani, benediceva i
combattenti cristiani. Padre Marco era l’anima e la coscienza della Lega Santa.
Animate da
tale conforto le truppe europee sconfissero i turchi: restarono sul campo di
battaglia 2.000 cristiani e 11.000 musulmani.
L’invasione turca era stata fermata.
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