E la Juventus ha vinto il
campionato. Ha vinto perché è la squadra più completa, dove ha brillato la
forza, la continuità e l’unità del gruppo. Se nel Milan Ibra ha segnato 28 goal
e Nocerino 10 nella Juve, Matri ha colpito 10 volte, Marchisio e Vucinic 9,
Vidal 7, Pepe 6 e poi altri a scendere. C’è stato un Pirlo grandissimo, che non
si è mai infortunato ed un blocco
difensivo che ha subito solo 19 goal. Speriamo vengano portato agli Europei.
Che dire di Conte? Ha avuto il pregio di rendere coesa una squadra affamata di
vittoria, convincendola psicologicamente dei propri mezzi.
Onore alla Juventus campione
del 28° scudetto.
E qui casca l’asino!
Se alla squadra e
all’allenatore vanno riconosciuti i meriti, vanno anche considerati i demeriti.
Il vincitore in negativo è il
presidente Andrea Agnelli.
Ha alimentato in estate e poi
ha continuato il livore per i due scudetti tolti alla squadra che, come
provocazione, ha fatto appendere nel nuovo stadio di Torino. Si è rivolto alla
magistratura ordinaria dopo che quella calcistica ha squalificato a vita i due
più alti dirigenti (Giraudo e Moggi).
Ha affermato che uno è stato
per lui come un padre e l’altro il n.1 nel panorama calcistico italiano. Niente
da eccepire sul piano strettamente personale ma molte cose ci sarebbero da dire
su quello sportivo.
La stampa gli è andata dietro
docile, docile, nessuno lo ha mai contraddetto.
È poi scivolato su una buccia
di banana. Ad inizio campionato è intervenuto affermando che a fine
campionato Del Piero se ne sarebbe andato. Il campione, come è nel suo
stile, non ha fatto una piega ed ha giocato quando ha potuto dando sempre il
massimo.
Vinto il campionato
l’Arrogante ha urlato ai quattro venti (leggi media) che sulla prossima maglia
ci saranno tre stelle, l’equivalente di 30 scudetti.
Se l’Avvocato parlava per
parabole e Boniperti aveva uno stile signorile, Arrogance in un anno ne ha
dette più di Bertoldo.
Che abbia preso una pallonata
e abbia visto …le stelle?
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