“Il mio viaggio apostolico in Libano, e per estensione nel
Medio Oriente nel suo insieme, si colloca sotto il segno della pace, riprendo
le parole del Cristo: Vi do la mia pace
(Giov 14,27).
Che Dio benedica il Libano e il Medio Oriente!
Che Dio vi benedica tutti!”
Papa Benedetto XVI
Che Dio vi benedica tutti!”
Papa Benedetto XVI
Angelus
– Castel Gandolfo – 9 settembre 2012
Spero e prego con forza perché il viaggio del santo Padre in
Libano abbia come effetto un ritorno alla pace nello stesso paese e soprattutto
in Siria.
Sono stato in Libano un anno orsono.
La strada che porta dall’aeroporto alla capitale Beirut
lambisce un campo profughi palestinese che però non vediamo perché coperto da
case in successione a mattoni vivi, stile povera borgata o favela. Qui vivono e
sono attivi gli estremisti islamici. Vediamo appesi ai pali della luce cartelli
con foto inneggianti al presidente dell’Iran, e poi striscioni con raffigurati Khomeini, Khātami e
Ahmadinejād
con scritte osannanti all’alleanza Islamica. Da ricordare che il Libano è la
patria del partito Hezbollah e della sua famosa ala militare
terroristica. Proseguendo sulla strada arriviamo ai primi palazzi veri, quartieri
sciti e poi sunniti.
Man mano che si entra in Beirut si vede la ricostruzione
effettuata dopo i bombardamenti israeliani del 2006.
Vicino alla grande moschea
di Mohmmed al-Amin, costruita nei pressi
della Cattedrale di San Giorgio, resta in piedi lo scheletro di un palazzo
sforacchiato e bombardato. E proprio qui sulla strada che percorriamo vi era la
famosa linea verde che divideva la zona cristiana da quelle musulmana.
L’amico che mi accompagna, mi racconta che proprio qui
combatteva a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 con l’immagine della Madonna sul
calcio del fucile. Io a quel tempo ero
al caldo in Italia fingendo di frequentare l’università.
Non vi è un censimento ufficiale della popolazione, anche se
si stimano che i cristiani siano tra il 30 o al massimo il 40%. Molte le case o
le palazzine che hanno sull’esterno una croce, un quadro o una statua sacra a
significare che è abitata da cristiani. Nell’androne della casa dove abita il
mio amico c’è una statua bianca ad altezza d’uomo della Madonna del Santuario
di Harissa.
È al Santuario di Nostra Signora del Libano che il Santo
Padre andrà in visita. Sorge su una collina a una ventina di chilometri da
Beirut ed è meta di pellegrinaggi cristiani da tutto il medio Oriente, ma anche
di moltissimi pellegrini musulmani.
La Beata Vergine: un segno di unità tra fedi diverse.
Il santuario è moderno, ed ha anche all’interno una
struttura alberghiera di buon livello per l’accoglienza e la permanenza dei
pellegrini.
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