Data l’età avanza, quando
penso alle serie tv crime e ai suoi protagonisti mi vengono in mente Padre
Brown, il tenente Sheridan, il commissario Maigret e il tenente Colombo.
I più recenti invece sono
i telefilm CSI, Cold Case, NCIS, The Closer, Senza Traccia, etc. Attualmente si
erge sopra tutti il tv movie The Mentalist, che tutti i giovedì è in onda su
Rete4. Due settimane orsono ha strigliato la prima tv di Italia 1, il film
Inception , e settimana scorsa ha portato a casa un ottimo 8 % di share.
Proprio su Italia 1 aveva
fatto il suo debutto in chiaro nel 2009, ma era stato troppo strapazzato con
una programmazione casuale.
A Rete4 ha trovato la
stabilità e il suo status. Ormai, qui, ha il suo zoccolo duro di affezionati.
Il protagonista è Patrick
Jane, consulente del CBI (polizia investigativa californiana), che assiste
nelle indagini i componenti della squadra investigativa.
È un tipo particolare,
eccentrico, all’apparenza saputello e certo di sé. In un passato prossimo, il
killer John il Rosso ha ucciso la moglie e la figlia di Patrick che lo aveva
sfidato attraverso un programma tv in cui faceva in maniera cialtronesca
utilizzo delle sue capacità paranormali e di sensitivo.
In tutte le puntate
Patrick svolge il suo lavoro
apparentemente in maniera bizzarra, arrivando sempre a scoprire il colpevole.
Il leitmotiv è sempre però la ricerca e l’intercalare dell’ombra di John il
Rosso.
Il Tenente Colombo è in
onda in Italia dal 1977 ed ancora ci viene riproposto sempre da Rete4. Ecco, il
Colombo del nuovo millennio è Patrick Jane.
Molte le similitudini.
Auto. Colombo ne ha una
vecchia e scassata, Jane ha una Citroen Ds (il favoloso Squalo) ormai obsoleta
rispetto ai suv made Usa odierni.
Look. Il tenente ha
sempre il solito vestito con l’impermeabile vecchio e liso, mentre Patrick ha
sempre il medesimo completo su misura con gilet, senza cravatta. Spesso, in
maniera inopportuna, infila le mani nella tasca della giacca.
Abitudini. Colombo fuma
continuamente il sigaro, mentre il biondo Jane beve sempre il tè.
Casa. Il primo ne parla
ogni tanto ma non si è mai vista, mentre Patrick non ne parla, la vive
pochissimo ed è quasi completamente vuota: c’è solo un materasso sotto il
disegno lasciato da John il Rosso. Dorme però spesso sul divano dell’ufficio o nella
soffitta del comando del CBI.
Moglie. Il tenente ne
parla sempre ma non si vede mai. Jane non la pronuncia mai, ma la sua presenza aleggia in ogni puntata.
Armi. Patrick non le usa
mai, ma anche Colombo le usa raramente
Colombo è un finto sbadato,
che non morde subito ma non molla mai
l’osso. Le sue indagini sono come una goccia che cade e pian piano deforma la
roccia. Si presenta sempre nei momenti inopportuni e riappare come se
perseguitasse l’indagato.
Come nei film di hichcok,
anche qui l’omicida si vede quasi sempre all’inizio.
La storia è costruita
perché Colombo scopra pian piano il colpevole in base agli indizi e ragionando
sui fatti. Non c’è suspense, ma il telespettatore, che sa già chi è il
colpevole, è accompagnato passo dopo passo alla scoperta dell’assassino.
Patrick Jane è un tipo
apparentemente solare, anche se al fondo è segnato dalla tragedia.
Se prima di essa era un
ciarlatano, ora è attento ai minimi dettagli, agli sguardi, alle parole, ai
movimenti del corpo dei sospettati. Anche lui non tralascia i fatti e gli
indizi, ma la sua capacità sensitiva lo aiuta e lo porta alla scoperta finale
del colpevole.
Due investigatori di
diverse epoche, Colombo è nato nel 1968, mentre The Mentalist ha visto la luce
nel 2008. Dopo quarant’anni la scrittura del film è cambiata: da giallo classico si è passati a crime’s
telefilm che non si esaurisce nella singola puntata.
Se Colombo è un uomo
maturo, certo, strutturato, l’investigatore che non sbaglia un colpo, Patrick è
figlio della società del secondo millennio. In fondo è un uomo fragile, che ha
avuto contraccolpi psicologici in seguito alla morte violenta dei suoi cari.
Ma è proprio questa la
sua forza: la sua fragilità lo porta ad avere un’attenzione alla realtà ed alle
persone, agli avvenimenti che accadono, ai particolari che normalmente
sfuggono. Solo chi ha vissuto e vive il dolore ha queste capacità. È una
capacità di giudizio che non si basa solo sulle intuizioni e sensazioni. Questo
è Patrick Jane, questo è il Tenente
Colombo del secondo millennio.
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