Facciamo un passo indietro. Dopo la rivoluzione
d’ottobre del 1917 fino alla sua morte, Lenin spadroneggiò in Urss. Chi ritiene
che lui sia stato meno sanguinario di Stalin si sbaglia: i campi di
rieducazione (così venivano chiamati) già esistevano con Lenin.
Nel 1924 Stalin divenne padre padrone della nazione. Nel 1934 diede
il via al periodo detto del GrandeTerrore. Epurò tutti quelli considerati da
lui nemici del popolo, comunisti anche’essi, ma che criticavano i piani del leader.
Ben presto allargò il terrore facendo
arrestare chiunque: dalle epurazioni si passò alle deportazioni di massa
pianificate.
Le purghe staliniane portarono nei lager gli urka
(criminali comuni), giornalisti, politici,
intellettuali, studenti, donne, uomini, ragazzi. Tutta la società
sovietica fu attraversata dal terrore delle uccisioni e deportazioni, fu un
vero e proprio olocausto.
Alexander Solzenicyn in Arcipelago Gulag (Mondadori) descrive la vita nei campi di
sterminio ed arriva a dire che i
deportati sono stati 40 milioni. Questo è stato il primo libro che ho letto
sulle persecuzioni in terra sovietica.
Poi lessi I
Racconti di Kolyma di Varlam Salamov
ma vista la crudezza con cui è stata descritta la realtà del gulag non riuscii a finirlo. Inorridii al
pensiero di quello che le popolazione russa soffrì.
(2 - continua)
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