mercoledì 10 febbraio 2010

ZELIG/ Tic, tormentoni e tanta ironia: ecco la formula magica per continuare a far ridere


Una risata vi seppellirà.
Questa frase andava di moda negli anni della contestazione, ora la satira politica è tramontata, mentre alcuni vecchi compagni sono rimasti facendone un’industria che, vista con gli occhi di allora, sarebbe definita qualunquista.
Non voglio parlare del business di Zelig, onore a Gino & Michele che sono stati capaci di tramutare le risate in soldi.
Il Teatro Arcimboldi di Milano, dove si registra il programma, è ormai esaurito per tutte le serate dello show, il pubblico si diverte ed anche i comici si galvanizzano.
Dal vivo l’atmosfera è un’altra cosa rispetto alla tv, si ride di più e meglio.
Per ottenere una puntata vengono inscenate due serate alla settimana da cui in post-produzione si ricava il programma finale.

Zelig è un pilastro di Canale 5, dopo quattro puntate ha una media del 25% di share con 6.150.000 spettatori, ottimo, un grande ascolto, ha ridimensionato Ballarò su Rai 2.
Ma tra Bersani, Brunetta, Di Pietro e Bisio, Incontrada, Raul Cremona, etc., chi scegliereste?
È vero che i politici fanno spesso ridere per quel che dicono, ma son risate a denti stretti, da piangere. Meglio una serata di svago autentica.
La formula di quest’anno è forse la più costosa di sempre, ma ogni tanto bisogna tornare allo origini. Una trentina di vecchi glorie della comicità come Giole Dix, Zuzzurro e Gaspare, Bertolino, Raul Cremona, Mago Forrest, Paolo Cevoli, Brignano, Geppi Cucciari, Teresa Mannino, etc., che ci hanno allietato le serate degli ultimi vent’anni si susseguono sul palco.
Gene Gnocchi ha un ruolo più politico degli altri comici, è l’unico (forse insieme a Bertolino) che le spara contro il Berlusca, vuol forse essere la coscienza sopita degli autori?
Bisio è un grande, conduce con maestria ed una capacità che non ha eguali. Solo con il viso e lo sguardo fa sorridere. La bella mamma Vanessa Incontrada ormai ha surclassato il ricordo della Hunziker, ride in maniera naturale, si diverte e non è artefatta. Insieme una buona coppia. Bravi anche nel cantare insieme i middle musicali.
Ai comici affermati fanno da spalla pochi volti nuovi.
Dopo Checco Zalone non penso sia facile trovare subito un altro fenomeno, perciò meglio andare sul sicuro con comici super rodati anche se datati. Una specie di revival. Quest’anno la novità potrebbe essere Maurizio Lastrico con le sue gag dette in endecasillabi, ma sono per un palato troppo fine confrontate a quelle di Zalone o di Pino dei Palazzi.
Non si può pretendere che tutte le annate i vini siano ottimi.
Gli artisti che si susseguono sul palco debbono però ringraziare Gino & Michele, la trasposizione in tv di Zelig li ha fatti diventare famosi.
I testi delle battute sono perlopiù popolari, tormentoni che la gente dice al bar o i ragazzi a scuola. Ma proprio qui sta la forza del programma.
Non penso sia facile scrivere un monologo che faccia ridere, senza cascare nella banalità delle battute sessuali, partendo invece da ciò che accade nella vita. È un po’ qui forse la sfida da recuperare. È sicuramente positivo riprendere i tic, le nevrosi ed i personaggi che spesso incontriamo nella normalità della giornata, esasperandoli per renderli surreali.
Ma vanno continuamente rinnovati per non stancare.
Guardando in tv i comici, dovremmo fare nostro il motto che ci vuole una sana ironia nel guardare la vita, ma soprattutto bisogna imparare a ridere di noi stessi prendendosi meno sul serio.