martedì 7 giugno 2011

TV/ Annozero, 150, Il senso della vita e C’è posta per te: un anno tra successi e flop con lo "spettro" di Mentana (www.ilsussidiario.net)


La notizia era nell’aria e si è concretizzata, Michele SantOro ha risolto consensualmente il contratto con la Rai che non contemplava AnnoZero nel prossimo palinsesto. Levata di scudi a sinistra, è in ballo la libertà d’opinione, brindisi a destra.
Ma se è consensuale e milionaria l’uscita dalla Rai perché i compagni giornalisti s’indignano? Sono forse invidiosi? La solita storia, mano sinistra a pugno chiuso, mano destro sul portafoglio….
Tiriamo ora le somme dell’annata televisiva appena conclusasi sulle tv generaliste. Partiamo dai vincitori, Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli.
Berlusconi ha dichiarato che ha perso a causa della tv. Non ha tutti i torti, le trasmissioni vittoriose sono state Vieni via con me, AnnoZero e Che tempo che fa.
Il buonista sindaco di Milano assomiglia al furbetto Fabio Fazio, che si sdraia a tappeto con Marchionne, che invita solo scrittori radical-chic, ma che non dà spazio a chi non la pensa come Englaro. Con Saviano ha raggiunto il 25% di share con quasi 8 milioni di telespettatori.
L’ex magistrato De Magistris ha un po’ del masaniello SantOro che conduce il programma dove lui vuole, che sa cavalcare la piazza e il bunga-bunga del premier come nessun altro, e gli ascolti sono arrivati a punte del 25% di share con 7 milioni di teste, con una media generale del 20%.
Il gradimento di alcuni programmi tv è lo specchio del pensiero del popolo?
Può darsi, sicuramente hanno creato opinione e Berlusconi ha capito che il segnale della sconfitta elettorale è emerso anche dal successo di queste trasmissioni. E dire che Vieni via con me è andato in onda a novembre, ma solo a maggio si è pensato ad una contromossa: Vittorio Sgarbi. È stato il programma flop dell’anno, una puntata, svariati milioni di euro buttati, ascolti all’ 8 %, un lungo monologo narcisista ed una povera capra immolata per la causa.
Ma anche Mediaset ha i suoi bei flop. Solo due puntate per la nazional-popolare Barbara D’Urso di Stasera che sera. Un programma fotocopia di Pomeriggio Cinque, buttato allo sbaraglio in prima serata della domenica. Un misero 12% che ha scatenato le proteste dei telespettatori quando Barbarona ha intervistato il povero Francesco Nuti. Le lacrime e le tragedie van bene al pomeriggio, ma alla domenica sera Rai Uno ha sempre massacrato Canale 5. Una scelta autolesionista. Per non parlare di Uman Take Control con il Mago Forest su Italia 1. Un insulso pseudo-reality fantascientifico di quasi tre ore e 40 minuti.
Domanda: ma nessuno giudica i pilot prima di mandarli in onda?
Altro buco nell’acqua, anche se nessuno lo dice, è stato Il Senso della Vita con Bonolis. Gli ascolti erano appena più alti di quelli di Barbarona, ma il conduttore romano è sotto l’ala dell’agente Lucio Presta e perciò l’appuntamento con le interviste intimiste è andato avanti sino all’ottava puntata.
Al Biscione hanno resistito e confermato la propria forza C’è posta per te e Uomini e donne di Re Mida De Filippi che da anni non sbaglia un colpo.
L’apice della vittoria del nazional-popolare è stato su Rai Uno il Festival di Sanremo con ascolti da 50% di share.
Agli italiani a parte il consenso per gli anti-Berlusconi, sono piaciute le canzonette per svagarsi, il gossip, le storie nere alla Cronaca Vera. I contenitori per casalinghe da Uno Mattina, Mattino 5, Pomeriggio 5 e La Vita in diretta si sono comportati bene con un 17 % di share per Mediaset e un 23% per la Rai, così come Porta a Porta e Matrix. Le punte di ascolti di questi programmi sono stati il bunga-bunga e i vari casi di omicidio non risolti. Appunto gossip sessuale, pianti, tragedie e sfrugugliamenti vari. Le tragedie pulp colpiscono troppo l’immaginazione della gente che si incolla al televisore.
Passiamo al reality. L’unico che ha resistito per cinque mesi consecutivi è stato il Grande Fratello, e nella prossima stagione sarà ancora più lungo, visto i buoni risultati ottenuti. Dell’Isola dei famosi in Rai per ora non se ne parla, come del contratto di Simona Ventura, mentre X-Factor andrà su Sky.
Un altro bel flop per la Rai è stato Centocinquanta, programma per commemorare il 150° dell’unità d’Italia. Mai mettere due galli nello stesso pollaio: Vespa e Baudo sono quasi arrivati agli insulti in un format che voleva essere d’unità e festa, ma in cui ha prevalso l’egocentrismo dei conduttori. Morale: media del 15% di share. Troppo poco per Rai Uno.
Nel versante Mediaset, anche se è passato abbastanza sotto silenzio, la fiction ha avuto dei picchi negativi notevoli, Distretto di polizia (13%), I Liceali (13%), Le due facce dell’amore (12%), Non smettere di sognare (16%). Disastro su quasi tutta la linea e con I Cesaroni appena al 20%.
Rai Fiction invece a sfondato con una media minima dei suoi prodotti al 19/20%, con il successo del Commissario Montalbano al 32 % (facile questa vittoria, Camilleri è un antico anti-berlusconiano!).
Scherzi a parte (ma la trasmissione dov’è finita? Senza più Lele Mora basta scherzi?), tirando le somme, l’unica che ha guadagnato in ascolti è stata Rai Tre, mentre la più bastonata è stata Italia Uno.
Lo sport in chiaro non esiste quasi più: 90° Minuto è al 14% con 2 milioni e 500mila spettatori, considerando che sia su Sky che su Mediaset Premium i gol sono stati già visti da un’ora, il risultato si può considerare discreto. Resta un mistero l’esistenza di Controcampo su Rete4 dopo le ore 23.30 che raccoglie una media di 650.000 spettatori, con gli spropositi di Cruciani. Povero Alberto Brandi…
Un discorso a parte per La7 che è cresciuta notevolmente grazie a Chicco Mentana, che ha portato il Tg delle 20.00 al 10%. E siamo solo all’inizio… Voci di corridoio dicono di un Fazio, una Gabanelli e di un Floris alla corte di Telecom. Vedremo, raggiungeranno SantOro?