martedì 31 luglio 2012

Libertà di stampa


Libertà di stampa - Giovannino Guareschi


Dal dopoguerra ad oggi è stato l’unico ad andare in galera per reati d’opinione. Sto parlando di Giovannino Guareschi. Il 26 maggio 1954 varcò il cancello del carcere San Francesco a Parma.
Aveva pubblicato sul Candido delle vignette di Carletto Manzoni con a tema il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e le bottiglie di Barolo che egli stesso produceva. Fu condannato per vilipendio.  A ciò fu associata la condanna per i carteggi, ritenuti falsi (ma non si è potuto mai verificare) di Alcide de Gasperi che chiedeva agli Alleati di bombardare Roma.
Domanda: ma ai giornalisti del Fatto Quotidiano,  cosa dovrebbero fare?

lunedì 30 luglio 2012

Fioretto Olimpico




Grande triplete olimpico. Le nostre schermitrici hanno conquistato il podio completamente.
Il fioretto femminile ci ha sempre dato soddisfazioni, la Vezzali, l'anziana del gruppo ha vinto il bronzo, ma la sua carriera olimpica è costellata anche di un argento e tre ori.
Il telecronista le ha chiamate quasi sempre per nome: Valentina, Arianna, Elisa. Sembrava di essere ai campionati italiani. Nella finale per il bronzo, la Vezzali sembrava spacciata, ma in 12 secondo ha conficcato quattro stoccate vincenti all'avversaria, arrivando al minuto supplementare. Suspance e stoccata bronzea.
Arianna ed Elisa, amiche nella vita, hanno combattuto per l'oro all'ultimo sangue. La Di Francisca (Elisa) era la favorita ed è andata subito in testa, ma si è rilassata e la Errigo (Arianna) l'ha raggiunta. Anche qui si è andati al minuto supplementare con un finale al cardiopalma. E la favorita ha avuto la meglio.
La scherma l'ho vista dal vivo per la prima volta nel '92. Concentrazione, velocità e potenza.
Affascinante.
Da piccolo costruivo delle spade con i legni trovati nei campi e con gli amichetti giocavamo a Dartagnan e ai moschettieri. Poi quando in tv arrivò Zorro ed il Sg.te Garcia, passammo alla Zeta di don Diego della Vega

domenica 29 luglio 2012

Oro Olimpico

L'arco mi ricorda tanto Guglielmo Tell e la mela, ma anche il povero figlio.
Quando ero piccolo, e non c'era allora la Playstation, mi divertivo con i miei amichetti a costruire fionde ed archi. Per far questi ultimi,  utilizzavamo le bacchette degli ombrelli rotti oppure i raggi delle biciclette, mettendoci poi uno spago teso al massimo. Da qui la passione per il tiro con l'arco, a cui si aggiungevano le storie a fumetti degli indiani contro i cowboy.

Vedere perciò i nostri, vincere con l'ultimo tiro utile è stato favoloso.


Più di una decina di anni fa, con mio figlio, andai all'open day della sua scuola.
Una delle attrazioni era il tiro con l'arco. Un maestro con un arco da gara assisteva i tiratori. Forte della mia esperienza giovanile mi presentai. Tre tiri, ma nessun centro, anzi, non beccai neppure il bersaglio di paglia....   Non dissi nulla. Dopo di me, mio figlio di 12 anni, che non aveva mai visto un arco se non nei cartoni animati, scoccò la sua prima freccia: centro nel centro che più non si può. Grande applauso dei presenti. Mi dileguai velocemente, pensando che però in famiglia qualcuno aveva ereditato qualcosa.

sabato 28 luglio 2012

La Rèclame - Castrogiovanni con l'acqua alla gola



Bellissimo questo terzo spot di avvicinamento alle Olimpiadi per la campagna promossa da Edison.
Nella prima parte Castrogiovanni fa la figura dell'imbranato, non è il suo sport.
Poi nella seconda, applica la tecnica rugbystica alla pallanuoto.
Con effetti esilaranti.

giovedì 26 luglio 2012

La Rèclame: Castrogivanni e la ginnastica ritmica

Il povero rugbysta Martin Castrogiovanni, dopo il volley prova con la ginnastica ritmica.
Impacciatissimo tra cerchio, palla e nastro rosa, azzarda delle mosse del rugby, ma come un bimbo maldestro si ritrova a esercitarsi con il nastro.
Semplice ed esilarante questo secondo spot che attende l'evento Olimpiadi.

Olimpiadi 2

lunedì 23 luglio 2012

La Réclame - Castrogiovanni si da al volley!


Campagna azzeccatissima. Pur di partecipare alle olimpiadi, il rugbista Martin Castrogiovanni prova con il volley. Si allena con la nazionale femminile. Prova il palleggio, il bagher, il muro alzando come nel suo sport una pallavolista sotto rete. Alla fine si ritrova, sconsolato, a rimettere i palloni nel sacco rete.
In un momento in cui  le aziende che producono energia sono le uniche che investono massicciamente in pubblicità, Edison ha chiamato il pilone della nazionale italiana come testimonial.
Il claim è: Edison sostienegli azzurri che vanno alle olimpiadi. E quelli che ci vorrebbero andare.
L'azienda non vende il prodotto ma vuole rafforzare il marchio.
La trovata di utilizzare l'orso Castrogiovanni è ottima, un contraltare pasticcione alle atlete che sicuramente parteciperanno all'evento di Londra. Al contrario del nostro testimonial, in quanto il rugby non è disciplina olimpica.Una gag comica sottolineata dalla musica, dai rumori, dai gesti e da nessun parlato e speaker

Olimpiadi 1

mercoledì 18 luglio 2012

The Way Back






I motivi per andare a vedere al cinema The Way Back sono tanti e tutti buoni.
Ho letto la critica de L’Espresso che massacrava la pellicola perché la storia, tratta da un libro biografico, forse non è vera e perché è un film che manca di senso.
Sulla prima conclusione penso sia un problema di chi l’ha scritta (l’autore è ormai però morto) e non del film. Sulla seconda, rispondo che il giornalista scalfariano probabilmente ha dormito durante la proiezione. Poi spiegherò il perché.
Peter Weir ha girato dei film indimenticabili: Master & Commander, The Truman show, L’attimo fuggente, Witness. Il testimone, Un anno vissuto pericolosamente, Gli anni spezzati (Gallipoli), etc.
Tutti film significativi, impegnati, non banali, anzi drammatici. Tutti con un senso e la persona umana in quanto tale come protagonista del racconto.
Partiamo dalla fotografia di The Way Back. Bellissima. Inquadrature da incorniciare come la Siberia innevata, il Tibet, le vette himalayane, il deserto dei Gobi, i tramonti. Non per nulla il National Geographic è coproduttore.  Bisogna tornare al 1981 quando Peter Weir girò Gli anni spezzati  (Gallipoli) e lì scopriamo, in tempi non sospetti, che il regista immortalava alla grande i paesaggi australiani.
Ma gli attori, sono quasi sempre presenti nell’incontaminata fotografia paesaggistica, che non è ridotta solo a bella cartolina.
Quando poi si passa ai protagonisti, troviamo dei primi piani intensi. Totali paesaggistici incantevoli e volti di un’espressività e bellezza quasi caravaggesca.
Passiamo ora alla siesta del giornalista scalfariano. Si è perso il significato del film. Qui lo riassumo in tre parole. Libertà, amicizia, perdono.
Quando si è imprigionati come nel gulag siberiano, non si può non pensare alla libertà. È un desiderio  reale ed obbiettivo, diceva Solzenicyn, da cui non si può prescindere.
I sei fuggitivi, all’inizio, non possiamo considerarli amici tra loro, ma pian piano, camminando insieme e con l’aiuto della giovane polacca che incontrano nella fuga, lo diventano. Si aspettano e si sorreggono nella fatica fisica, nel trovare da bere e da mangiare. Si confortano nella morte.
Tra i fuggitivi abbiamo un prete con i suoi sensi di colpa, ha ammazzato un ragazzo comunista dopo che gli avevano profanato la chiesa; un americano approdato in Russia per la grande depressione con il figlio, ucciso poi dal regime sovietico. E questo lui, il bravissimo Ed Harris, non se lo perdona. Il fautore della fuga, un ufficiale polacco considerato spia, è stato tradito dalla testimonianza  estorta alla moglie con la tortura, e fugge perché vuole ritrovarla e perdonarla.
Un viaggio di purificazione, come è la vita.
Grandissimo il cast su cui si erge l’interpretazione di Mr. Smith/Ed Harris.
Nota di cronaca, Weir ha avuto come consulente Ann Applebaum, la maggior storica mondiale sui gulag sovietici. Per non dimenticare che comunque il film è un giudizio storico sul comunismo. 

lunedì 16 luglio 2012

Don Camillo a fumetti





Don Camillo
Sciopero generale
ReNoir  Comics - 2012

È arrivato in libreria il quarto volume a fumetti della della ReNoir, Don Camillo – Sciopero generale.
Ottimo come tutti gli altri tre che seguono questo articolo nel link allegato, sia per i disegni che per la fedeltà ai testi di Guareschi. I racconti con don Camillo e Peppone sono tratti dal Candido del 1947.
Oltre la politica, La vecchia maestra, ispirata alla figura della madre di Giovannino, che vuole il funerale con la bandiera monarchica e il sindaco comunista acconsente contro tutte le regole.
Ironico-politico con I Bruti, attento ai poveri con La campana. Il mio preferito è Vecchio testardo, anziano socialista che per ringraziare Dio di una operazione chirurgica che lo ha salvato, vuole confessarsi e comunicarsi. Il tutto scritto con semplicità ed umorismo.
Ci sono anche Quelli di città, e Il pittore, racconti già inseriti nei film.
Concludono il volume due racconti del 1953 pubblicati sul Candido, senza i due famosi protagonisti.
Buona lettura.

venerdì 13 luglio 2012

Book da leggere - Giampaolo Pansa





Giampaolo Pansa
Tipi sinistri. I gironi infernali della casta rossa
Rizzoli

Scrive di politica da più di cinquant’anni. È stato di sinistra scrivendo per La Repubblica e L’Espresso. Ora alla veneranda età di  77 anni scrive per Libero.
Giampaolo Pansa, dopo aver scritto Il Sangue dei vinti, in cui ha fatto un lavoro di revisione storica sulla Resistenza, ha preso insulti da tutta la sinistra.
In questo saggio di politologia (sue parole), scritto come un romanzo, ha rappresentato alcuni  politici e non, tutti di sinistra, nell’inferno dantesco. 
Vari gironi come Invincibili, Sconfitti, Superstiti, Isterici, Indignati , Bolliti, Dispersi, Rinati, Inguaiati. E vari personaggi della casta e non come Napolitano, Bertinotti, Veltroni, D’Alema, Mentana, De Benedetti, Scalfari, Agnoletto, Penati, Bersani, etc.
Non è un libro che sputa sentenze sui personaggi, non ha livore. È godibile ed allegro.

mercoledì 11 luglio 2012

Chaplin e il destino.






"Il tema principale di questo soggetto e' il fatto che la carriera non e' il compimento dei desideri dell'uomo, ma solo una strada che lo conduce al suo destino"



Questo è l’incipit del prezioso documento ritrovato dalla Cineteca di Bologna negli appunti manoscritti inediti di un soggetto mai realizzato da Charles Chaplin ispirato al danzatore dei Ballets Russes, Vaclav Nijinsky, ed in parte confluito in Luci della ribalta.

lunedì 9 luglio 2012

La conoscenza.





Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto XXVI

Questa frase la pronuncia Ulisse verso i suoi compagni per motivarli a mettersi in gioco e seguire la spinta della conoscenza. Voleva portarli oltre lo stretto di Gibilterra, dove si credeva finisse il mondo.

Deve essere un writer particolare quello della foto.
Non solo con un’istruzione superiore, ma anche con una sensibilità ed un desiderio fuori dagli schemi.



martedì 3 luglio 2012

Dal desiderio-il seme....





Dal desiderio-il seme,
Dal seme-l’albero,
Dall’albero-ilfrutto,
Dal frutto-la conoscenza,
Dalla conoscenza-la saggezza,
Dalla saggezza-il mistero,
Dal mistero-la vita.

Bill Viola


L'inserto culturale del Corriere della Sera di domenica aveva in copertina il disegno di un albero che vedete nella foto e la poesia sottostante.
L'albero è quello della vita, che irradia e lancia fasce di colori, e sembra trasformare la luce in carnalità.
La poesia fa molto riflettere.
L'autore è Bill Viola, uno dei massimi autori mondiali di videoarte.

domenica 1 luglio 2012

Spagna Campione d'Europa


Spagna - Italia  4 - 0


Che la Spagna vincesse l'avevo detto sin dall'inizio. Pensavo che in finale andasse la Germania, invece Super Mario l'ha affondata. I matador ci hanno matato, 4 a 0 è però un risultato esagerato. La nostra squadra non aveva carburante sin dall'inizio. Prandelli si è fidato troppo della condizione atletica di Chiellini, Marchisio e Montolivo sono stati sotto le aspettative ed il centrocampo è stato un colabrodo. Nessuno ha poi capito l'ingresso di Motta, l'atleta più lento dell'Europeo, ci voleva Diamanti /Nocerino oppure Giovinco. Restando poi in dieci e con Balzaretti e Abate a mezzo servizio la Spagna ha dilagato.
Onore comunque a Prandelli e ai nostri giocatori.