http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2013/9/16/IL-CASO-Ieri-il-Che-oggi-Justin-Bieber-quando-il-desiderio-e-vittima-dei-falsi-idoli/427342/
Questa la cronaca dal sito internet de La Repubblica:
“ Una ragazzina di 13 anni di colore è stata
aggredita e picchiata da tre coetanee italiane in piazza Duomo a Milano. È
accaduto improvvisamente nel pomeriggio. Le giovanissime, tutte fan di Justin Bieber
(il giovane cantante, musicista e attore canadese) indossavano magliette che lo
raffigurano e si erano trovate inneggiando a lui e intonando alcune sue canzoni
quando, per motivi che la polizia locale deve ancora chiarire, in tre si sono
concentrate sulla ragazzina di colore che ha raccontato agli agenti di essere
stata "aggredita verbalmente" e poi picchiata da una di loro, che le
ha strappato dalle mani la borsetta iniziando a correre via per piazza Duomo.”
Poi, sui social network, una ragazza testimone dell’aggressione ha scritto
vari tweet raccontando dell’accanimento con calci e pugni da parte di un gruppo
di ragazze, non certo fan di Bieber, ma neppure
supporter degli One Direction come lei stessa.
SONO IMPAZZITA PIANGENDO E HO URLATO
DAVANTI A TUTTA LA GENTE CHE MI FISSAVA:"MA SIAMO PAZZI? SI PUÒ PICCHIARE
UNA RAGAZZA PERCHÈ ASCOLTA JUSTIN BIEBER?! SI PUÒ? CHE MONDO DI MERDA"
Negli anni ’70 avevo compagni di scuola che si vestivano con scarpe a punta,
polo con il coccodrillo, occhiali da sole con il cerchietto d’oro e giubbetto
di renna. Fascisti chiamati sanbabilini, che si scontravano con spranghe e
catene con gli extra-parlamentari di
lotta Continua e Democrazia proletaria, vestiti invece con eskimo, jeans
sdruciti e Clarks tarocche.
Eravamo negli anni di piombo e non si poteva certo sbeffeggiare gli Inti
Illimani, Re Nudo e Guccini. Lucio Battisti era considerato un qualunquista di
destra.
Ci si scontrava e si moriva per l’ideologia.
Alla fine dei degli anni ’70 ho
avuto compagni che allargavano le inferriate di San Siro con il crick e si
pigliavano a bottigliate sugli spalti. Ragazzi normali che allo stadio
diventavano perfetti idioti.
Questi esistono ancor’oggi.
Dopo sono arrivati i paninari, gli yuppie e poi di tutto e di più. Milano
da bere, la caduta del muro di Berlino,
tangentopoli, il Cavaliere, internet, Putin, Obama, le Femen.
Questa è la storia.
Se prima i giovani si uccidevano tra loro per un un’ideologia politica, ora
tutto questo non esiste.
Ma adesso come allora, i ragazzi si alzano alla mattina desiderando che
qualcosa accada per ciascuno di loro. Qualcosa di buono.
Gli idoli sono sempre esistiti, prima il Che e Fidel, ora Bieber, Scamarcio
o la Juve.
Al Festival di Venezia ho visto più di trecento ragazzine che correvano
urlanti dietro all’ex Harry Potter. Una di esse mi ha detto di aver letto ben
dodici volte ciascun libro sul maghetto.
Non sono un sociologo, ma per esperienza mi sono accorto della fragilità di
tutte queste generazioni.
Ragazzi e adolescenti sempre più insicuri, instabili ma sempre desiderosi
di vivere. Ed è questo che spesso li porta a gesti estremi.
Si può avere l’IPhone ultimo modello, wazzappare e facebookare tutto il
giorno ma al contempo essere tristi e insoddisfatti.
La domanda che pongo è: come noi adulti possiamo aiutarli?