lunedì 29 giugno 2015

UMORISMO 10 - Carlo Manzoni

UMORISMO 10

Carlo Manzoni
Faccio una premessa, insieme al padre di Don Camillo è uno degli umoristi che prediligo. È stato uno degli autori de il Bertoldo e poi de il Candido insieme a Giovanni Mosca, e a Giovannino Guareschi.
Carletto Fildiferro, soprannome coniato Guareschi, partiva dalle cose di tutti i giorni come un pomodoro caduto per terra, una fodera del cappotto scucita, una lampadina che non si riusciva a spegnere, un monumento umano e via dicendo, per imbastire dei racconti esilaranti e improbabili.
Aggiungiamoci poi i nomi strani come il sig. Bizolfo, Luca Escosio fu Domiciliato, Giulio Strappagrasso, etc. e subito si ride.

Carlo Manzoni, è nato come disegnatore tecnico, ma la sua via era già segnata, in quanto lui si diceva già scrittore: scriveva gli indirizzi su etichette per un giornale.
È noto per le vignette del signor Veneranda, ma con una vignetta fece imbestialire il Presidente della Repubblica Einaudi, rappresentato tra due file di bottiglie di Nebiolo, che lui produceva, come se fossero corazzieri.




Scrisse molti libri, ed ebbe fortuna con la serie giallo-comica Suspense del Riso.
Due i protagonisti il detective Chico Pipa e il cane poliziotto Gregorio Scarta.

Ti spacco il muso, bimba!
Io, quella la faccio a fette!
Che pioggia di sberle, bambola!
Un colpo in testa e sei più bella, angelo!
Ti svito le tonsille, piccola!
Ti faccio un occhio nero e un occhio blu!
Un calcio di rigor sul tuo bel muso
Pancia da schiaffi
Ti stiro i connotati, tesoro!


Sono romanzi  grotteschi, ironici, umoristici, che fanno la parodia a quelli degli stereotipati gialli americani con protagonista il detective. Mike Hammer, scritti da Mickey Spillane.

mercoledì 24 giugno 2015

SACRA SINDONE

Due settimane orsono sono andato in pellegrinaggio a Torino  per adorare la Sindone.
Mi ha molto colpito il percorso fatto nei vari tunnel  con i cartelli dei santi e beati piemontesi.
Anche il clima era favorevole al raccoglimento ed i volontari erano molto cordiali. Era lampante che non si andava ad una fiera.
Entrati nel duomo mi sono soffermato per una preghiera sulla tomba del Beato Piergiorgio Frassati .


E poi eccoci davanti alla Sacra Sindone. Un telo enorme, che in foto avrò visto migliaia di volte, ma che dal vivo solleva un sentimento di commozione. Mi  ha colpito il foro nelle mani di Gesù.



Si staziona alcuni minuti, pochi, davanti alla Sacra Sindone, mentre viene letta una preghiera.





Abbiamo continuato il nostro pellegrinaggio con la visita al Santuario della Consolata


e poi a Santa Maria Ausiliatrice dove c'è il corpo di San Giovanni Bosco


lunedì 22 giugno 2015

UMORISMO 9

UMORISMO 9

Giovanni Mosca.




Insieme a Metz e successivamente a Guareschi uno dei grandi che inventarono l’umorismo italiano.
È stato giornalista, disegnatore e scrittore. Il Marc’Aurelio, il Bertoldo, il Candido le sue creature.
Ma come non ricordare le traduzione di alcuni autori latini come Orazio (le Satire, le Epistole, l’Arte poetica) e di Luciano (i Dialoghi)
Pubblicò La storia d’Italia in 200 vignette e La storia del mondo in 200 vignette.




Ha scritto opere teatrali, è stato critico teatrale per il Corriere d’Informazione e giornalista per il Corriere della Sera. Ha scritto una dozzina di opere.
Ho avuto l’onore di conoscere l’istrionico e grande Maurizio Mosca. Un giorno gli regalai una prima edizione di un libro del padre, Ricordi di scuola. Lo aveva già, ma questo era rilegato e ne fu molto contento.

Un grande maestro.

mercoledì 17 giugno 2015

BOOK: Giovanna la fanciulla guerriera

LOUIS DE WOHL
Giovanna la fanciulla guerriera
BUR



Ecco un bel romanzo, scritto bene ed in maniera semplice, che narra la vita della Pulzella d'Orleans.
De Wohl ha scritto molti romanzi riguardanti le biografie dei Santi.
Questo, come L'Ultimo Crociato, è avvincente. La figura di Santa Giovanna d'Arco è descritta magistralmente, il lettore è portato a immedesimarsi con la Pulzella e ne coglie l'esuberanza ma soprattutto la fede. San Michele Arcangelo, Santa Caterina e Santa Margherita le parlano, sono le Voci che le hanno affidato la missine di liberazione della Francia.
Giovane diciassettenne arriverà a guidare e sconfiggere le armate inglesi.
Catturata sarà bruciata sul rogo.
De Wohl descrive nelle pagine finali la figura della madre Isabelle che andrà dal Papa a piedi pur di avere la riabilitazione postuma della figlia.

lunedì 15 giugno 2015

UMORISMO 8

da “Bertoldo” a “Candido”
inventario della Collezione Minardi
Fondazione Mondadori



Alessandro Minardi è stato giornalista di varie testate e direttore del Candido dal 1957.
Grande amico di Cesare Zavattini e di Giovannino Guareschi.
Raccolse disegni  del Bertoldo e del Candido, di Guareschi, Carlo Manzoni, Giovanni Mosca , Ferdinando Palermo.
La Fondazione Mondadori li ha catalogati ed ha creato questo libro che è un catalogo senza immagini stampate perché  vi è un interessante cd-rom con tutte le vignette e i disegni catalogati.
Questo è il pezzo forte della pubblicazione.

Da non perdere.

venerdì 12 giugno 2015

UMORISMO 7

Carlo Manzoni
Gli anni verdi del Bertoldo
Rizzoli – 1961



Un po’ diario, un po’ antologia dei sette anni del Bertoldo. Carlo Manzoni fruga tra i ricordi personali cercando di ricostruire l’atmosfera di quei tempi.

“Ho in mente di raccontarvi la storia di una vecchia cara famiglia, i cui membri si sono trovati a vivere insieme in un palazzo di pazza Carlo erba, legati da un unico senso comune. Quello dell’umorismo delle cose, delle persone e dei fatti.
Il piacere di ridere di tutto e di tutti, compresi noi stessi, senza scrupolo e senza vergogna.”

Il titolo del giornale doveva essere  Valà che va ben. Ma per fortuna, divenne Bertoldo. Il primo numero esce il 14 luglio 1936. L’artefice è Cesare Zavattini che strappa al Marc’Aurelio Mosca e Metz. Ce ne sono d’ogni: Marchesi, Molino, Mondaini, Bazzi, Marotta, Frattini , Falconi. Con essi si trova molto bene il giovane Andrea Rizzoli, che li coccola e si diverte. Essendo creativi, nulla avevano a che spartire con il resto dei giornalisti  Rizzoli. Erano spesso al bar, facevano un gran rumore, il caos imperversava. Il Commenda Rizzoli non sopportava l’anarchia del Bertoldo, ma dovette cedere. Il giornale ben presto arrivò a una tiratura di 450.000 copie. Arrivò, appena congedato, anche Giovannino Guareschi che già collaborava. Fu nominato redattore capo, forse per mettere ordine, ma il risultato fu inverso.

In questo libro troviamo i disegni e gli articoli più incisivi del Bertoldo

mercoledì 10 giugno 2015

IL BATTAGLIONE SAN PATRIZIO


Nel 2010 il grande chitarrista Ry Cooder ha inciso con gli irlandesi The Chieftains un cd con annesso dvd con ballate e musiche riguardanti il Battaglione San Patrizio.
Questa la storia. Nel 1846 le truppe americane trovarono la scusa per invadere il Messico. La guerra durò fino al 1848 ed al termine di essa gli stati del New Mexico, California, Utah, Kansas, Texas Wyoming, Nevada, Oklahoma, vennero annessi agli Stati Uniti.
Mexican war non fu una guerra, ma un genocidio, truppe fresche, armate e preparate rasero al suolo varie città messicane sconfiggendo l’inadeguato esercito del gen. Santa Anna.
Alle truppe americane si erano unite varie milizie che stupravano, saccheggiavano e uccidevano a mano libera.
Nei battaglioni dell' US Army vi erano molti stranieri che si erano arruolati per scappare dalla fame e miseria.
Uno dei contingenti maggiori era composto da irlandesi.
Non potevano parlare in gaelico, venivano puniti spesso. Alcuni irlandesi furono frustati per aver assistito ad una S. Messa in una chiesa messicana.

Vi fu una diserzione di una cinquantina di soldati con a capo John Riley, che confluirono nell’esercito messicano dando vita ad una compagine di artiglieri con il nome di Battaglione S. Patricio in onore del santo irlandese. Vi erano alcuni tedeschi, due polacchi ed un italiano.


È appena uscito un romanzo dal titolo Quelli del San Patricio, di  Pino Cacucci, (Feltrinelli) che ripercorre in maniera romanzata la storia di questi uomini che diedero la vita per la libertà messicana contro l’invasore e sterminatore americano. Nella nazione sud americana sono considerati degli eroi. Difesero le varie città attaccate ma capitolarono a Churubusco. Su 200 appartenenti al battaglione, ne restarono in vita una sessantina, che furono impiccati  dal gen. Scott.
Il maggiore John Riley fu lasciato in vita ma marchiato a fuoco  sulle guance con la D di disertore.

Da notare la copertina del cd e del libro hanno la stessa rappresentazione: la Vergine di Guadalupe con in braccio un soldato irlandese

lunedì 8 giugno 2015

UMORISMO 6

Bertoldo 1936
Rizzoli



Questo che presento adesso è la riproduzione fotolitografica dell’annata 1936 del Bertoldo.
Sarebbe bello avere le annate originali, ma se le trovate in giro avranno prezzi inaccessibili.
Questa raccolta è ormai fuori catalogo, ma se siete appassionati di umorismo, cercatela, la si trova ancora spendendo in maniera ragionevole.
Ha un libretto di presentazione con prefazione di Oreste del Buono.
Il primo numero del Bertoldo uscì in edicola il 14 luglio 1936 sotto la direzione di Giovanni Mosca e Vittorio Metz. I due dopo essere stati gli animatori del famoso Marc’Aurelio, era stati portati da Roma a Milano dal Commenda Angelone Rizzoli. L’idea era stata del vulcanico cesare Zavattini che per dissidi con il magnate emigrò alla Mondadori. Il bisettimanale partì senza Zavattini, ma i due romani, insieme a Mondaini, Marchesi, Marotta, Molino, Bazzi, Manzoni patirono con il bisettimanale.
La svolta ci fu quando arrivò come caporedattore (di sé stesso, usava dire) Giovannino Guareschi.


venerdì 5 giugno 2015

PRIMA VISIONE: Run All Night - Una notte per sopravvivere


Dopo La Preda Perfetta e Taken 3, Liam Neeson interpreta un altro film d’azione, Run All Night - Una notte per sopravvivere del regista  Jaume Collet-Serra che già l’aveva diretto in  Unkdown - Senza Identità.
Sicuramente questo film è meglio del trittico di Taken, non c’è paragone.
Lui è un ex killer semi alcolizzato, con sensi di colpa che, per salvare il proprio figlio prima scappa, poi  va alla caccia del suo ex boss interpretato da Ed Harris. Questi è un boss cinico e spietato, amico di Neeson. I due, in nome della loro amicizia si erano detti: Dovunque andremo passeremo il confine insieme.
Ma quando Neeson gli uccide il figlio combina-guai (per difendere il suo), Harris scatena la sua banda ed un killer per vendicarsi.
Leam da braccato si mette a cacciare.
C’è il rapporto tra lui e  suo  figlio,  che non lo vuole vedere nemmeno dipinto, ma Neeson vuole redimersi e darà la vita per salvarlo.
È un western in piena regola con attacco all’OK Corral finale con tanto di winchester.
Ed Harris sempre sopra di una spanna. C’è anche Vincent D’Onofrio sempre nella sua parte di sbirro. Ormai ha la divisa ad honorem.

Chiaramente, come si desume dal titolo, il film è girato di notte. L’alba arriva come purificazione.

mercoledì 3 giugno 2015

UMORISMO 5

È chiaro che essendo appassionati di satira e umorismo il massimo è avere gli originali delle pubblicazioni. Al tempo stesso gli euri son sempre meno e i giornali d’epoca costano.
Consiglio perciò questa raccolta:

Il meglio del MARC’AURELIO – 1931/1954
1988 – Napoleone editore



Questo librone chiaramente è fuori catalogo, ma lo si può trovare facilmente.
Con esso potete avere l’idea di com’era la satira vera, di un giornale editato a Roma che vendeva dalle 300 alle 350 mila copie. E faceva ridere.

Il M’A usciva nelle edicole il mercoledì e il sabato. L’idea era stata di Oberdan Cotone che chiamò Vito De Bellis. Questi fu il fulcro del giornale dove fece esordire Fellini, Marchesi, Maccari, Metz, Mosca, Zavattini, Scarpelli, Scola, Steno, Molino insieme ai vecchi Attalo, De Seta, Ruoco, Verdini etc.
All’inizio la redazione era formata dal ex gruppo del Becco Giallo con Galantera e Alberto Giannini, che era stato chiuso dal regime fascista. Poi venne per forza di cosa ampliata per non rischiare la chiusura, ma nonostante tutto, a Mussolini i non piaceva ugualmente.


Non fu un giornale né fascista, ma neppure antifascista, si barcamenò alla meglio.
Il primo ad essere preso di mira fu Petrolini che sfasciò la redazione del giornale, per poi riappacificarsi. Seguì poi  Trilussa. Fu un giornale rivolto a tutti, soprattutto al ceto popolare, con le sue campagne, vignette e scritti, ma non dimenticò le espansioni coloniali del Duce e le critiche alla Francia, Inghilterra, Usa e Russia. Il tutto fatto con ironia fino a far sembrare ai detrattori che la satira fosse solo d’evasione.

Angelo Rizzoli, cercò di acquistarlo, non riuscendovi, portò via Metz e Mosca, e creò a Milano il Bertoldo. Nel 1938 il Commenda riuscì a rilevarlo e continuò le pubblicazioni fino al 1954 con lo stop causa la guerra dal 1943 al ’46.

lunedì 1 giugno 2015

AMICI, MARIA DE FILIPPI e ROBERTO SAVIANO

AMICI, MARIA DE FILIPPI e ROBERTO SAVIANO
http://www.ilsussidiario.net




È la signora della tv italiana: Maria De Filippi è da anni la star dei programmi di Mediaset.
Non sbaglia un colpo. Professionista seria e puntigliosa è attenta a ciò che le accade intorno per migliorare i suoi programmi.
C'è Posta per Te, Uomini e Donne, Amici, fanno ascolti e coniano euri. 
Maria i programmi se li produce chiavi in mano con la sua Fascino, ma pensate se un giorno prendesse armi e bagagli e se ne andasse a Sky, che terremoto accadrebbe a Canale 5, ormai votata a telenovelas stile Rete 4 degli anni '90?
Meglio non inzigare.

Torniamo a Maria. Non fa la star, non è malata di faccionismo tv, non è centrale nei suoi programmi e le piace creare.
Invitare Roberto Saviano ad Amici poteva essere una moda oppure un azzardo, ma anche lì ha centrato l'obiettivo.
Una moda, sull'onda dei programmi di Fabio Fazio che ormai sta scivolando verso l'oblio, ma un azzardo per un programma come Amici sull'ammiraglia di Mediaset.
Chi avrebbe pensato che disquisire a partire da Le Notti Bianche di F. Dostoevskij, avrebbe interessato il pubblico tanto da far  entrare il libro in classifica nei primi 10 libri più venduti di quella settimana?
I media hanno coniato il termine "effetto Saviano". In quella puntata gli brillavano gli occhi quando più di una volta ha parlato di "Felicità". Mi è sembrato libero, contento.
Un po' guru, un po' profeta, con poca ideologia, mi è parso molto umano, 
Non ho letto Gomorra, raramente leggo la sua pagina su L'Espresso, ma ne 2010 ho recensito il libro Visera di Varlam Salamov (autore de I Racconti di Kolima) dove 
Roberto Saviano ha scritto la prefazione dal titolo: La Conferma del Bene.
Mi aveva colpito lo sguardo di speranza che vedeva nel libro, come se fosse diventata  sua esperienza personale.
La speranza è uno dei suoi cavalli di battaglia. Iersera ha raccontato la storia vera di una ragazzina della Sierra Leone, Micaela, che dopo varie esperienze dolorose viene adottata da una famiglia americana e da lì si concretizza il suo sogno, quello di diventare ballerina di danza classica. Un sogno che era partito dalla copertina di una rivista.
Il talento vince sul lamento. La speranza è la forza per osare 

Voi, lettori di questo quotidiano on-line, vi chiederete se son impazzito: incenso Maria, i  suoi programmi  poi parlo benino di Saviano.
Maria è professionalmente molto brava, i suoi format son discutibili sotto l'aspetto contenutistico, ma realizzati benissimo.
Fate un paragone con la presentazione mondiale dell'Expo su RaiUno della Clerici e poi ne parliamo.
Quanto a Saviano, vorrei conoscerlo di più, non è sicuramente una persona banale e le barricate e gli steccati li ho ormai utilizzati come legna da ardere.