domenica 4 dicembre 2011

90° Minuto


90° Minuto


Anche la nostra televisione è in crisi. A parte Fiorello e la De Filippi, le tv generaliste continuano a perdere audience. Ciò era fisiologico visto il nascere con il digitale terrestre di tanti altri canali. La frammentazione degli ascolti era prevedibile, meno invece il flop di molti programmi.
Quest’anno Mediaset ha bucato con Balia, Stasera che Sera, Uman Take control.
Il Grande Fratello
ha accusato pesantemente il colpo di Fiore su RaiUno, Il Senso della vita è sopravvissuto solo grazie alla potenza di Presta, le varie fiction non hanno fatto più del 13% di share, mentre continua imperturbabile al 3% La Versione di Banfi (avrà qualche sponsor in Paradiso?).
La Rai non è stata da meno con lo stop a Star Academy, Me lo Dicono Tutti, Mi Manda RaiTre. Anche Radio Londra dell’Elefantino sopravvive nonostante gli scarsi risultati, ed il TG1 di Minzolini è alle corde.
A Cologno hanno pensato di ridurre i costi chiudendo a gennaio Domenica Cinque, si parla di un risparmio di 5 milioni.
Sempre su questo leitmotiv, in viale Mazzini vogliono chiudere 90° Minuto.
Di questo parlerò tra poco.

I telespettatori si sono disaffezionati alla tv, i giovani in primis.
La qualità è degenerata, i contenuti autorali sono scadenti e ripetitivi. Non si inventa più nulla, si copia e basta. Ma al tempo stesso non si sperimenta neppure. Anche se per provare nuove idee bisogna investire ed essendoci pochi euri è meglio stare fermi.

In clima di risparmio la Rai ha pensato di tagliare il glorioso e storico 90° Minuto.
È vero che alle 17.15 della domenica Sky e Mediaset Premium, dopo aver fatto vedere per intero le partite propongono le sintesi. È anche vero che il campionato di serie A è uno spezzatino dal venerdì al lunedì.
Indi per cui alle ore 18.10 della domenica 90°Minuto è ormai obsoleto.
Nulla da dire su i due conduttori, ma sugli inviati certamente una parolina bisogna scriverla: è fuori luogo commentare i servizi degli incontri come se fossero in diretta con urla e sibili. Il tutto è anacronistico. Molti si appellano per non cancellare la trasmissione che è stata un cult, ma era quella dei Valenti, Bubba, Necco, Vasino, Carino, Galeazzi. Meglio riguardarla su Rai Storia, ora i tempi sono cambiati.

Prima di cancellare 90° Minuto dovrebbero però eliminare Stadio Sprint che tra l’altro ha dei risultati scarsi, dal 7 all’8% di share come media.
Bla bla bla inutile senza uno straccio di immagini con l’attaccabrighe Enrico Varriale.
I calciatori dicono sempre le stesse cose, perché le domande (banali) sono sempre le stesse. Perciò non è solo un problema di cultura generale dei calciatori.

Mancano i soldi, ma il problema fondamentale è che i diritti televisivi del calcio costano troppo, le squadre sono esose, vivono al 65% di queste entrate e comunque sono in continuo affanno economico. Adesso siamo al punto che le televisioni cominciano a scricchiolare. La vedo veramente dura per gli anni a venire sia per le squadre che per le tv.