giovedì 29 settembre 2011

Tex Willer (vai al trailer del film)


Oggi è il giorno del funerale di Sergio Bonelli, creatore di Zagor e Mister No, nonché figlio di Gian Luigi padre di Tex Willer. Sergio è stato il fratello di Tex, con lo pseudonimo di Guido Nolitta ha scritto i soggetti del ranger e capo indiano. È lui che ha sviluppato la più importante casa editrice italiana di fumetti.
Topolino, l’ho letto pochissimo, sono cresciuto con i giornaletti di Tex e Zagor, poi Mister No, ed in età adulta Nathan Never, Magico Vento, Demian e Cassidy. Senza tralasciare il Comandante Mark. Il filone che ho snobbato è stato quello horrror/fantastico/misterioso, che ha avuto un enorme successo con il capostipite Dylan Dog, ma che non è mai stato nelle mie corde.

Ho la raccolta di tutti i numeri di Tex, compresi i Texoni, gli speciali, i pochi editati da altri, e una buona parte dei colorati di La Repubblica che sto pian piano recuperando.
Anche i miei figli, che in adolescenza non leggevano Tex, ora in età adulta è l’unico fumetto che leggono.

Vi propongo qui il film
Tex e il signore degli abissi


Film del 1985 con la regia di Duccio Tessari e con Giuliano Gemma che impersona Aquila della Notte. C’è anche un cameo di Gian Luigi Bonelli.
Non è il Mucchio selvaggio, ma resta un film di culto per chi è appassionato dei fumetti di Tex.
Non può mancare nella videoteca.

lunedì 26 settembre 2011

Book da leggere: Il Padrone del Mondo


Robert Hugh Benson
Il padrone del mondo
Jaca Book

Un libro profetico scritto nel 1907 dal convertito Benson. Un romanzo in cui la Chiesa viene martirizzata dalla nuova religione dell’Umanitarismo. Papa Silvestro, ultimo Santo Padre della Chiesa, assomiglia in modo sorprendente al massone Giuliano Felsemburgh, che ha conquistato la pace nel mondo intero divenendone il padrone assoluto.
Dall’ Io sono Tu che mi fai (giaculatoria di padre Aldo Trento), all’uomo che pensa di essere lui costruttore della propria esistenza.
Felsemburgh e Papa Silvestro sono i due volti del nostro io, il nostro peccato e la grazia di Dio.

sabato 24 settembre 2011

Film: Il Responsabile delle Risorse Umane



Il responsabile delle risorse umane
Regia di Eran Riklis.
2010

Un film uscito già da tempo, ma che ho rivisto in questa cinematografia desolante. Un manager di Gerusalemme accompagna in patria il feretro di una sua dipendente rumena uccisa da un kamikaze su un autobus.
Lui vive in albergo in crisi con la moglie. Insieme a lui si unisce un giornalista rampante e spocchioso per documentare il fatto. In Romania troveranno il marito divorziato dalla donna, il loro figlio scappato di casa, un bizzarra ambasciatrice israeliana con tanto di marito locale.
Attraverseranno la nazione per il riconoscimento della deceduta.
Il viaggio li cambierà.
Francamente non ho colto quale sia la molla che fa scattare il cambiamento. Presumo che il regista abbia lasciato di proposito la questione aperta ad ogni riferimento.
Come dicevo all’inizio, è comunque un film da vedere.

giovedì 22 settembre 2011

LIBIA


Mentre la guerra lampo contro la Libia si protrae e pochi ormai ne parlano, ho un ricordo legato a Tripoli che mi sta accompagnando da tanti anni. Nel 1937, mio padre con i suoi genitori e i sei fratelli emigrò in Libia alla ricerca del … petrolio. Scherzo, amaramente. Allora aveva 16 anni, ritornò in Italia nel 1957. Come diceva mia madre: el tornò con le man pien de vento. Vent’anni in terra libica, a Tripoli e nei paesi vicini costruendo strade, case, scuole, interi paesi. Uno dei fratelli aprì anche un panificio. Avevano una piccola impresa edile. Mai raccontò perché tornarono in Italia senza schei, abbandonando tutto. Non aveva nessuna foto di quel periodo. Mi è rimasto solo il suo congedo militare. Classe 1921, allo scoppiare della seconda guerra mondiale fu arruolato a Tripoli. Fu fortunato ad essere lì, essendo veneto sarebbe sicuramente andato alpino in Russia come molti suoi compaesani. E chissà se sarebbe ritornato. Appena poco dopo l’arruolamento fu però congedato, gli avevano riscontrato un difetto cardiaco. Non fece il militare e la guerra ma continuò a lavorare finchè tornò in patria con l’intera famiglia.
Mi raccontava che nel breve periodo di leva militare vissuto, era vestito con divisa invernale sotto un sole di 50 gradi. E speravamo di vincere la guerra…
Gli inglesi quando conquistarono il nord Africa li trattarono bene, avevano di tutto.
Il mal d’Africa ce l’aveva dentro, ricordava spesso il deserto, i datteri, i beduini, i cammelli, Tripoli, Misurata. Tutto sommato parlava degli anni della sua maturità, da adolescente a uomo, con ricordi positivi.
Mia mamma diceva che quando lo conobbe nel 1957 al ritorno dalla Libia l’era nero nero come il carbon. Negli anni a venire, il primo sole di marzo già lo rendeva abbronzato.
Sarà stato il 1972 o ’73, quando lo vidi dal balcone parlare in strada con uno dei primissimi immigrati africani che vendevano tappeti. Scoprii che a distanza di anni parlava ancora un po’ la lingua araba. Trattava questi primi immigrati senza diffidenza, come uomini uguali a lui.
Non ha fatto in tempo a vedere le ondate di immigrazione, lui che era stato immigrato come loro, chissà cosa avrebbe detto.

martedì 20 settembre 2011

Book da leggere: All Blacks


ALL BLACKS
Marco Pastonesi
Baldini Castoldi Dalai Editore

Le storie, le partite e i campioni della squadra di rugby che tutti vogliono vedere e nessuno vuole incontrare
Prefazione di John Kirwan

Si stanno svolgendo in questo mese i Mondiali di Rugby e proprio in Nuova Zelanda.
È un libro che ho rispolverato dalla mia libreria. Se volete sapere la storia degli All Blacks, i mitici Tuttineri, leggetelo. Racconta gli albori della squadra sino al 2003.
Alcune immagini epiche degli All Blcks.
La loro Haka, il canto e ballo intonano prima dell’incontro, che spesso fa venire i brividi agli avversari. La felce argentata su maglia nera. Il fatto che su 10 neozelandesi, uno gioca a rugby, mentre gli altri nove ci hanno giocato. Il gigante Lomu , il più forte giocatore di tutti i tempi costretto ad abbandonare lo sport perché malato di reni.
Uno sport fatto di fatica, scontri, sudore, che è diventato professionistico solo nel 1995. Uno sport che finita la partita dà vita al terzo tempo, tutti in giacca e cravatta a bere e mangiare, vincitori e vinti.
Un sport in cui un giocatore All Black, infortunato con un dito del piede infetto, non riuscendo a guarire per la tournèe in Europa decise di farsi amputare il dito pur di non mancare.
Un Tuttonero, anche se gioca una sola partita rimane All Blacks per tutta la vita.

domenica 18 settembre 2011

Montagna e Silenzio

Montagna e Silenzio

Era tre anni che non andavo in montagna e non pensavo mi mancasse così tanto.
Una bellissima mattina ha fatto una camminata sulle Dolomiti del Brenta.
Cielo blu elettrico, nuvolette bianche.
Due ore di scarpinata per arrivare ad un rifugio.
Mi godevo il silenzio ed il panorama intorno.
Sentivo il battito del cuore e il mio respiro affannato.
La fatica si sentiva, il dolore al ginocchio anche, ma come non pensare che dopo una fatica così sarei arrivato in cima a rimirare un panorama favoloso.
Le cose belle non sono mai facili.
E finalmente arrivo al rifugio sotto la cima del brenta a quasi 2800 metri d’altezza.

Com’è proprio vero che certi luoghi rivelano la bellezza del creato e rimandano all’infinito.

Ma la pace è durata relativamente poco, perché grazie ad una seggiovia che si fermava a meno di un’ora di cammino dalla cima, sono arrivati cani e porci.
Cani veri a quattro zampe, grandi e piccoli. E porci, i loro padroni.
Dulcis in fundo fuori dal rifugio, mentre mangiavo una polentina con funghi, sulla panca dietro di me si è seduta una ragazza con un barboncino in braccio.
Il culmine è stato quando ha cominciato a sbaciucchiarlo.

Non ha senso portare i cani in montagna, non li farei salire né sulle funivie e sulle seggiovie. Sui sentieri poi corrono avanti e indietro continuamente, lasciando per giunta i loro escrementi.

venerdì 16 settembre 2011

TV: Bonolis e Avanti un altro (vai al www.ilsussidiario.net)


AVANTI UN ALTRO!/ Un nuovo punto per Bonolis nella corsa a re della tv
Gianni Foresti
15 settembre 2011

È partito da appena una settimana e le somme si tireranno più avanti. Sto parlando di Avanti un altro! di Paolo Bonolis, preserale di Canale 5 che ha sostituito Il Milionario. I dati della prima settimana sono confortanti, ha una media netta che supera il 18% di share con 2.700.000 telespettatori.

Considerando che il programma parte da un 10% non c’è che da rallegrarsi. La concorrenza è fortissima e consolidata, Carlo Conti porta avanti L’Eredità che è ormai un punto fermo di RaiUno superando la media del 21% avendo però in testa il noto Commissario Rex che normalmente termina al 17%.

I veri e propri conti gli analisti del marketing tv li faranno tra circa un mese perché adesso mancano svariati milioni di persone davanti alla tv.

continua su www.ilsussidiario.net

mercoledì 14 settembre 2011

Book da leggere: Donne nel Medioevo


Benedetto XVI
Donne nel Medioevo
Marietti


Un’idea intelligente questa raccolta dei discorsi periodici tenuti dal Santo Padre nelle sue udienze con a tema le donne del Medioevo.
Donne mistiche divenute sante. Una facile agiografia di S. Caterina da Siena, S. Giovanna d’Arco, S. Gertrude la Grande, S. Caterina da Genova, S. Matilde, etc.

“Le donne sante del Medioevo sono il cuore della vita e cercano il cuore del Mistero, cercano ciò che è vivo e sanno rigenerare la vita dentro le cose.

Nella testimonianza della vita delle sante l’esperienza dell’amicizia con Cristo è un elemento costitutivo e sostanziale della loro esistenza.

La donna era, e dunque è, colei che permette la vita anche dove c’è la morte, protegge dalla dispersione, ‘convoca’ e conduce all’Altro, contestualmente ben conscia che sia l’Altro a condurre.”
(dalla postfazione di Maria Mara Monetti)

lunedì 12 settembre 2011

Scudetto 2006


Da ieri alla fine el TG1 delle 20.00 è iniziato un nuovo programma 5’ di RECUPERO con Carlo Paris. Nulla di innovativo, un’intervista ad un personaggio del calcio.

C’era per la prima puntata Andrea Agnelli presidente della Juventus. È vero che giovedì era stato inaugurato il primo stadio stile inglese e che la Juve aveva vinto contro uno scarso Parma per 4 a 1, ma forse la notizia del giorno era la sconfitta della Roma.

È stata una intervista a pelle di leopardo con in dirittura finale la domanda sullo scudetto contestato all’Inter del 2006.

Agnellino è da un po’ che la mena. Il diritto di parola è sacrosanto, ci mancherebbe. Quello che non torna è l’atteggiamento dei media, giornali e tv.

Nessuno dei suddetti ha mai fatto rilevare al presidentino che:

2 (due) suoi tesserati, non che massimi dirigenti di allora, sono stati radiati dal mondo del calcio.

A buon intenditor poche parole.

domenica 11 settembre 2011

Film: SENNA


SENNA
documentario di Asifa Kapadia

Oggi si corre il Gran Premio di Monza di Formula 1 e se vi piace l’automobilismo dovete assolutamente guardare questo documentario sulla vita di Ayrton Senna. Ma anche se non siete sportivi dovete guardarlo.
Perché?
È la storia di un uomo che aveva coscienza di dipendere da un Altro, da Dio.
Attenzione, non si vuole fare di Senna un santo, od inquadrarlo nella casella di cristiano/cattolico, ma il film esprime bene, oltre ai gesti sportivi, l’umanità e la natura del pilota.
Ayrton iniziò con i kart e quasi subito passò in F1 con la Toleman e disse:
- Credo sia stato Dio a consentirmi questa opportunità.
Vinse tre campionati del mondo: 1988, 1990, 1991. Perse a Montecarlo nel 1989 mentre era in testa alla corsa andando a sbattere clamorosamente ed affermò:
- In qualche modo mi sono avvicinato a Dio.

Gp di Imola, 1 maggio 1994, l’uomo e il campione muoiono. Fu ucciso dal braccetto di una sospensione che gli forò il casco e la testa. Il resto del corpo non ebbe traumi, né rotture. Fato? Sfortuna? Era giunta la sua ora? Destino?
Avevo conosciuto Senna nel 1992 in Sudafrica e nel 1993 in tutti i Gp Europei realizzavamo un’intervista in cui analizzava la propria gara ed i fatti salienti della corsa. Era il mio idolo, anche se non sono mai stato capace di chiedergli l’autografo sul cappellino. Era sempre pacato, anche quando le cose erano andate storte.
Era una persona intelligente e modesta. Il contrario di Schumacher che in quell’anno aveva iniziato a vincere (si sospettava però un congegno di antipattinamento in partenza), e nell’esuberanza giovanile già se la tirava un po’.
Senna in gara era aggressivo, imprendibile con la pioggia, nato per correre veloce in pista e contro i poteri forti della F1. Della guerra a sportellate con Prost non era però fiero.
Le prove del sabato a Imola furono drammatiche, Roland Ratzenberger si era schiantato ed era morto.
Chi gli era vicino pensava che Senna non volesse correre il giorno dopo.
Affermò che aveva chiesto a Dio di parlargli. La risposta era stata:
Dio quel giorno gli avrebbe fatto il dono più grande, cioè Dio stesso.

sabato 10 settembre 2011

Festival di Venezia



Non parlo del Festival di Venezia che oggi finalmente termina, ma di un’attrice che merita sia ricordata.
Prima della mostra cinematografica, voci giornalistiche diffuse ad arte davano un’interpretazione di Monica Bellucci in un nudo integrale. Non è stato così. È stata solo una manovra di marketing per reclamizzare il film.
Bhè, la nostra artista internazionale (una delle poche), non era nella posa tanto annunciata. Peccato, non perché fosse in versione “non si vede nulla”, ma perché ha dovuto recitare.
Meglio quando non parla.
Ve la propongo nella bellissima foto di scena nel film di Mel Gibson, The Passion.

La forza dell’espressività di Monica è tutta nello sguardo. Non nella parola.
Spesso il silenzio è il riverbero del nostro cuore.

giovedì 8 settembre 2011

Book da leggere: Momenti Fatali di Stefan Zweig


Stefan Zweig
Momenti Fatali
Adelphi


Il sottotitolo è Quattordici Miniature Storiche. Vengono narrati 14 episodi che hanno cambiato il corso della storia. Napoleone a Waterloo, la presa di Bisanzio da parte dei turchi, la gara per arrivare primi al Polo sud, il rientro di Lenin in Russia, la Marsigliese, la fucilazione di Dostoevskij, ed altri ancora. Momenti fatali, che hanno inciso nella storia.

lunedì 5 settembre 2011

Gratta e vinci


Faccio benzina sempre nello stesso posto che ha anche un bar e tabacchi annesso alla stazione di rifornimento. Prima di me un signore compra dei gratta e vinci per 30 euro, poco dopo se ne va. Il gestore mi racconta che ha dovuto mettersi a vendere i vari gratta e vinci perché gli venivano chiesti in continuazione.
E c’è gente che spende anche 100 euro alla botta.

Poco tempo dopo mi fermo vicino a dove abito a comprare da fumare. È un tabaccaio che di primo lavoro vende tutti i giochi possibili: totocalcio, lotto ippica, lotterie, superenalotto, etc. Ha anche una slot machine.
Tra i clienti, una suora che gioca 50 euro al lotto.
Che Qualcuno gli abbia dato dei numeri per vincere e così riparare il tetto del convento?

Da poco è diventato legale giocare al poker cash ed al casinò online, con tutti i rischi di dipendenza del caso.
Per i monopoli di stato un grande affare. Se nel 2010 hanno incassato 60 miliardi di euro pari al 4% del Pil, cosa incasseranno nel 2011? .
È surreale che una voce del genere, serva per abbattere il debito pubblico!
Lo stato ti invita e ti incita a tentare la sorte, versando soldi che ripianano il buco finanziario italiano.
Tremonti si lecca le dita e gli italiani giocano a più non posso.
La politica economica del paese è basata sul lotto, sulle accise della benzina, sul mettere online i redditi della popolazione. Da ricordare anche che i dipendenti pubblici sono diventati (vedi blocco stipendi, liquidazioni dopo due anni e contributo per chi supera i 90.000 euro) un vero ammortizzatore sociale.
Ma dove andremo a finire?

sabato 3 settembre 2011

Graffiti




Mi ha colpito la scritta che ho fotografato su un muro di Milano.
E' una domanda, un'implorazione.
Aggiungo alcune righe.

"Gesù Cristo è venuto nel mondo non per sostituire la libertà dell'uomo, ma per richiamare l'uomo alla religiosità vera, che è la posizione giusta per affrontare tutti i problemi umani e per trovarne la soluzione. La vita umana è così un cammino, una tensione inarrestabile verso la propria completezza."

don Luigi Giussani