mercoledì 28 gennaio 2015

La Réclame - Auto e cane




Negli anni '80 era diventato famoso lo slogan della Citroen: Ehi gringo! La machina, vavavuma. Mitico. Ve lo ricordate?
Da gennaio è in onda uno spot della casa automobilistica francese sulla gamma C3, una clip musicale, un cane imbronciato su un'auto che si ferma a far rifornimento dopo molte ore di viaggio. 
Il  carlino  intorpidito dalla troppa inattività si sgranchisce le ossa e i muscoli  sulle note musicali dei favolosi Platters. Splendido e simpatico spot. Il messaggio passa, tanti km macinati con poca benzina, che costringono il cagnetto a fare stretching.
Gli spot musicali normalmente sono i più incisivi, qui ci si diverte anche.


venerdì 23 gennaio 2015

La pipa di Maigret e altri racconti



La pipa di Maigret.
Un ragazzino ruba la pipa al commissario per condurlo a risolvere un assassinio.
- Ti regalerò un'altra pipa, va’! Pure più grossa, se vuoi.
- Grazie – disse il ragazzo. – Ma non sarà mai la sua!

La testimonianza del chierichetto
Un ragazzino serve alla messa delle 6.00. Per strada vede un uomo a terra con un pugnale infilzato nel torace ed il suo assassino. Scappa,  denuncia il fatto, ma il cadavere non c’è e nessuno, a parte Maigret gli crede.
- E in calce al biglietto su cui era stampato il suo nome Maigret scrisse: “Buono per una bicicletta”

Maigret e l'ispettore scorbutico
Un caso di suicidio in mano all'ispettore Lognon. Ma Maigret è attizzato dallo strano caso.
Di quel caso, per così dire, gli piaceva l'odore, e avrebbe voluto annusarlo a suo piacimento, impregnarsene al punto che la verità si sarebbe rivelata da sola.

Georges Simenon si considerava un artigiano della scrittura, gli piaceva far sentire il suo umore, la sua umanità attraverso i personaggi. anche questo libro è da leggere

martedì 20 gennaio 2015

FARÈS PECÀT A LAMENTÀM



FARÈS PECÀT A LAMENTÀM
Dario e Clementina Nembrini: una fede feconda
Roberto Persico
Itaca

In questo momento in cui la famiglia è messa in discussione da LGBT e cultura dominate, ecco un libro semplice corredato da fotografie.
Dario e Clementina, la loro unità, la certezza nella fede in Gesù Cristo.
I loro dieci figli.
L'incontro con don Giussani.
Madre e padre, il lavoro, l'educazione, le malattie, le difficoltà, la morte.
La vita. La letizia.
Tutto senza mai lamentarsi.
" Dario
è morto da poco e durante un ritiro don Giussani ne racconta; aggiunge che bisognerebbe imparare a pregare i santi che ci sono vicini nel tempo e nello spazio, perché ci sono più immediatamente amici."

lunedì 12 gennaio 2015

American sniper




Ad ottantaquattro anni suonati Clint Eastwood ha sempre in mano un fucile. Quello di  American Sniper con l’attore Bradley Cooper.  Storia vera del cecchino americano Chris Kile, soprannominato  Leggenda, con i suoi 166 centri umani ufficiali.
Dio, patria e famiglia. Non una pecora o un lupo, ma un pastore tedesco che proteggere il suo gregge.
 Parole forti che hanno fatto storcere il naso a molti critici come il  famoso Mereghetti del Corsera.
Un Clint troppo patriottico?  Fesserie. Nessuno si ricorda il divertente dialogo pubblico contro l'interventista Obama e la sedia vuota?                                                                                                                     Bastava poi leggere l'intervista rilasciata a Deaglio sul Venerdì di La Repubblica per accorgersi del filo rosso di empatia che ha legato il vecchio leone del cinema alla vita di Chris Kyle. Un uomo, non un eroe, che ha scelto di servire il paese dopo le Torri Gemelle, che teneva  con sé la Bibbia ma forse non l’aveva mai letta. Non un eroe, ma un soldato che si occupava della sicurezza dei suoi commilitoni, del suo gregge.
Certo un soldato, ma non un esaltato, che quando ha issato forse superbamente la bandiera di The Punisher ha visto morire due suoi compagni.                                                                                                             È sempre la realtà che ti riequilibria.
Un uomo che ha avuto il suo punto di rottura ed è tornato dalla moglie e dai figli.   Un uomo con il suo percorso di vita che lo ha portato a scegliere di continuare ad aiutare gli altri, quelli tornati senza gambe o con turbe psicologiche.
 Non è un film che analizza la psiche del reduce, ma, è il cammino vero di un uomo che alla fine dice: «Sono pronto a incontrare il Creatore e a rispondere di ogni singolo colpo sparato».
Un pastore tedesco che proteggeva il suo gregge, le persone a cui voleva bene. Questo era il suo modus operandi. Ma era anche conscio del male che esiste in una guerra.
Un film non retorico, non spettacolare e neppure sentimentale. E di questo tanto di cappello al vecchio Clint che non contrappone, come forse io avrei maggiormente  accentuato, i cattivi islamici con gli ideali di libertà dell'occidente.                                                                                                                                             Ma qui sta la bravura del regista che si è calato, immedesimato  nel protagonista del film. Eastowood ha ripercorso con i flashback la vita di Kyle, la sua tradizione ed educazione, facendoci cogliere perché un americano arriva a scegliere di andare in Iraq. Il regista ha incontrato il padre di Kyle, ha voluto conoscere l’uomo e il soldato.
Delicata ed intelligente la scelta di non far vedere la sua morte ma di utilizzare le immagini vere della parata funebre.

Un gran film con un grande regista.

mercoledì 7 gennaio 2015

Tutti i Maigret di Pinter





Santo Alligo
Tutti i Maigret di Pinter
Little Nemo




Il nome forse dice poco, ma è il disegnatore di Maigret per le copertine dei libri editati da Mondadori.

"Che cosa significa per me il personaggio Maigret? Alla fine questa domanda me la sono fatta anch'io: vedo allora l'immagine che si crea sulla carta e che pian piano diventa personale coinvolgimento"
2007 - Ferenc Pinter



Coinvolgimento che parte  dai cibi, dal calvados e dalla pipa di Maigret sempre presente nei disegni di Pinter.
Direi che le copertine sono quadri e l'autore è un artista. Gli Oscar Mondadori dipinti dal 1961 al 1991 sono famosi forse per i volti  in primo piano di Gino Cervi che piaceva molto a Pinter, dove sempre c'è in secondo piano un auto, un treno, qualcosa o qualcuno che rimanda al soggetto del libro. Sono molto belle le versioni delle copertine con il commissario dentro le ambientazioni. Qui le prospettive, le angolazioni, i colori sgargianti, i dettagli fanno la loro parte e le esaltano. Pinter è un maestro nell'utilizzo della luce, dei chiari scuri, delle ombre. Ebbe la forza di disegnare delle copertine anche con i pennarelli.
È un libro per collezionisti e per amanti di Maigret.