Sembrerebbe facile parlare di comicità ed umorismo, ma non
lo è.
Oggi il primo pensiero va a Zelig, Colorado, Striscia la
Notizia, Scherzi a Parte, Paperissima, Panariello, Crozza, Guzzanti, Fiorello,
Salemme, Bisio, Zalone. A ruota i cinepanettoni ed i libri che nascono dai
personaggi di queste trasmissioni.
Ma tutto si brucia in fretta, è una comicità che non lascia
traccia nella storia e nella cultura.
Quando invece si parla di Guareschi, Marchesi, Metz, Mosca,
Don Camillo, Totò, Fabrizi, Walter Chiari, Tognazzi e Vianello, delle riviste
come Marc’Aurelio, Bertolo, Candido, restiamo a bocca aperta. La comicità e
l’umorismo dei suddetti ce la ricordiamo e resterà ancora per molto. Bisogna
farla riscoprire ai giovani, sempre più attratti da internet e dai videogames.
San Tommaso d’Aquino nella sua Summa Teologica scrive che
l’umorismo è una virtù e chiede a Dio che giornalmente gli fosse donata.
Ma, umoristi si nasce o si diventa?
Chesterton superò una depressione iniziata nell’adolescenza
quando divenne cosciente che la realtà è fatta da Dio. Da lì iniziò a vivere
l’esistenza senza prendersi troppo sul serio, e scrisse i libri che scrisse.
Sono arrivato, io uomo qualunque che ha appena superato la
mezza età (onore a Marcello Marchesi), ad avere un’intuizione: il primo e più
grande umorista è Dio.
Mi ha fatto girare da un punto all’altro, saltare, correre,
camminare, lavorare, incontrare persone, piangere, divertirmi, affannarmi,
preoccuparmi, rilassarmi per farmi dire: Io, sei Tu che mi fai.
Quando ho questa certezza le difficoltà diventano minime e
sorrido della vita e delle cose che mi accadono. Si fischietta e si canta. E si
vive.
Le virtù la si
conquistano pian piano, passo dopo passo.
Quando ero ragazzino mi divertivo a guardare le comiche di
Stanlio e Ollio, Totò e Fabrizi, i cartoni animati di Gustavo. I film di Don
Camillo e Peppone mi colpirono così tanto che cominciai a leggere i libri di
Guareschi. Quando lessi per la prima volta Il Compagno don Camillo, risi di
gusto. E non ho più smesso. Sono passato poi a collezionare i sui giornali,
Bertoldo e Candido, a leggere i sui amici/colleghi, Carlo Manzoni, Giovanni
Mosca, Vittorio Metz.
Ho allargato poi l’orizzonte all’umorismo e alla satira dei giornali italiani.
Ho allargato poi l’orizzonte all’umorismo e alla satira dei giornali italiani.
Presento qui, in maniera sconnessa, dei libri, dei giornali,
degli autori, che hanno fatto la storia dell’umorismo in Italia.