venerdì 14 febbraio 2014

Eugenio Corti

EUGENIO CORTI

Scrivo oggi dopo una settimana dalla morte di Eugenio Corti. Alcuni giornali, IL FOGLIO, AVVENIRE, LIBERO, IL GIORNALE, L'OSSERVATORE ROMANO hanno scritto di lui, esaltando i suoi scritti. 
Il CORSERA, per tributargli una lieve encomio, ma soprattutto per rinfacciare a questi colleghi di essersi lamentati perché È. Corti  non era stato tenuto nella giusta considerazione dovuta mentre era in vita.

Così va la stampa e la cultura. Se ancora si disquisisce sulla veridicità della Foibe, figurarsi se si porta in vita sugli altari un autore che si dichiara cattolico e anticomunista, non per partito preso, ma per aver vissuto sulla propria pelle una ideologia inumana, barbara ed assassina.
Avete mai visto in Italia battage pubblicitario per i libri di Corti? Intendo, recensioni  o marchette compiacenti?
Intellettuali italiani chiedere il Nobel per la sua prosa?


In Francia LE FIGARO' gli ha attribuito gli onori di essere stato uno dei maggiori scrittori del '900, ed IL CAVALLO ROSSO un capolavoro della narrativa.
Questo libro ha avuto 25 edizioni,  ed stato tradotto in 8 lingue.
Vi pare poco?

Intanto nel 1997 Dario Fo, ex repubblichino convertitosi al comunismo riceve il Premio Nobel per la Letteratura, con la seguente motivazione: "Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi".
Roba da matti! Anzi da ridere,  ma non certo le gags di Fo, che invece facevan piangere.



Consiglio un altro libro di E. Corti, pubblicato nel 1947