mercoledì 22 luglio 2015

UMORISMO 13: PAOLO CEVOLI

UMORISMO 13: PAOLO CEVOLI
LA PENULTIMA CENA



Paolo Cevoli lo chiama monologo  storico-comico-gastronomico, 1 ora e 50 minuti ininterrotti, mica paglia.
Questo non è Zelig dove il comico si è affermato con la caricatura dell’assessore romagnolo. Qui è tutt’altra cosa, i tempi comici sono diversi. Nel programma televisivo tutto è concentrato in 7/8 minuti, qui invece c’è da tenere il palco a lungo e le dinamiche cambiano.
Se la rappresentazione non regge, non regge.
La penultima cena, tiene incollato alla poltrona il pubblico. Un buon lavoro di scrittura. Incalzante senza attimi di tregua che lo slang romagnolo aiuta sin dall’inizio.
La scenografia è minima, un muretto di mattoni e una porzione di colonna che richiamano antiche rovine romane, su cui il comico si issa alcune volte.
Le luci sono su di lui, poche ma essenziali. La musica e i rumori di fondo sono pochi a tratti, ma non messi a caso.
La penultima cena racconta la vita dello chef dell’antica Roma, Paulus Simplicius Marone che dopo vari travagli scappa in Palestina ed incontra Gesù. Incontra il suo sguardo. Pensa che sarebbe un affare mettersi in società con Lui. Lo incontra alle nozze di Cana, apre un chiosco di pane e pesci ma il miracolo della moltiplicazione  fatta da Gesù lo lascia senza parole. Organizza l’ultima cena, apparecchiando per una moltitudine di commensali. Verrà arrestato per i suoi trascorsi e tornerà a Roma dove sarà lo chef dei leoni del Colosseo.
Qui, dopo tanti anni incontrerà i cristiani messi a morte che aveva conosciuto con Gesù.  E lo sguardo che lo aveva colpito in Palestina gli ritorna familiare. Colpo di scena finale.
Umorismo vivace, semplice, pulito. Qualche parolaccia ed accenno sessuale, che però sfiorano la centralità della sua comicità. Godibile e divertente.
Un’opera in cui Cevoli mette qualcosa di suo, un incontro con l’avvenimento cristiano che ha determinato la sua vita.
Un’insegnante di religione ha usato il testo per un corso in un Itis di Lugo di Romagna. Ha poi invitato il comico che, tra lo stupore di un centinaio di alunni si è presentato come un uomo qualunque, non come un vip della tv. Dibattito aperto e divertente, in cui tra una battuta e l’altra ha parlato di Dio e di educazione.

Oltre che in tv e in teatro, adesso fa lo sborone anche con gli adolescenti e dice contento: Io mi diverto, sono cristiano.