mercoledì 7 dicembre 2011

L'ultimo Fiore (www.ilsussidiario.net)


Lunedì sera ultima puntata e super botto per Fiorello. Share del 50,24% con 13.400.000 telespettatori. Il Grande Fratello sempre più in basso si è fermato al 13,23% con 3.360.000 teste.
Il top lo ha raggiunto alle ore 23.17 quando Benigni raccontava di Pertini con il 61,40% di share.
Conclusione esplosiva per il programma per la gioia di Mazza e di Lorenza Lei.
Non è stata una performance brillante nonostante l’audience elevata. Fiore ha accusato la stanchezza da quarta puntata, più di così non può fare. È stata una serata più lunga del solito, voleva far ritardare Vespa oppure tirava in lungo per umiliare il GF e sbancare gli ascolti?
Il fatto è che Fiore è piaciuto: è intergenerazionale (è visto da giovani, adulti, anziani) ed è rassicurante. È simpatico, canta, imita, balla. Piace a tutti.
Francamente dopo aver visto Checco Zalone i suoi autori potevano scrivere delle battute più efficaci e valide. Hanno vissuto sugli allori ed hanno riproposto due volte la scenetta del vampiro.
Il monologo sul profilattico e il duetto insistito con Jovanotti sullo stesso tema è stato di cattivo gusto. Usare la Rai, cioè il servizio pubblico, per affermare delle proprie convinzioni vuol dire imporre una determinata mentalità. Famiglia Cristiana s’indigna, i radicali esultano. Me se l’ospite fosse stato Povia con la sua canzone Luca era gay, cosa sarebbe successo?
Battute un po’ fiacche, Monti e il suo governo non ispirano.
Ma Fiore può far tutto e viene oltre che perdonato anche ricompensato (in euri e in ascolti).

Benigni si è presentato con un monologo scritto con il piede sinistro, non perché fosse su Berlusconi, ma perché ormai sembra passato un secolo dall’ uscita del premier. Fuori contesto.
Sicuramente cool il balletto e la gag con Roberto Bolle. Si capiva che era stata provata e riprovata all’infinito. Così come i duetti con Jovanotti, anche lui come la Pausini in tour promozionale, ma almeno il titolo del programma richiamava una sua canzone.
Se avete notato, tutti gli ospiti erano in smoking per onorare Fiore. Che è partito con l’ Allegria di Mike ed ha concluso con Pippo Baudo. Un tributo comunque ricambiato.

Alcuni voti per terminare.
Baldini. È il compare di Fiore, sodale e spalla. Fa il lavoro sporco, le telepromozioni. Non entusiasma con i tormentoni sul direttore Lorenza Lei. Voto 7, meglio in radio.
Benigni. Poteva prepararsi meglio, anche se ha fatto boom. Domanda: ma quanto è stato pagato? Voto 6,5 alla carriera.
Baudo. Acclamato ed esaltato dal suo figlioccio. E pensare che era stato accantonato per essersi autodefinito nazional-popolare. Voto 8, inossidabile.
Mimmo Foresta. L’avrei riproposto non alla seconda puntata, ma all’ultima. Eccezionale. Voto 8, the Voice al femminile.
Giorgia ed Elisa. Voci nere e crude. Irraggiungibili. Vocalist eccelse. Voto 8, come Think Aretha Franklin.
Jovanotti e Pausini. La zeppola e la colonna sono in tour promozionale. Niente di che. Voto 6, anche a loro alla carriera.
Scenografia e luci. Simili nello show di Zalone (parodia?), sono state un ottimo contorno in cui Fiore non spariva ma emergeva. Voto 8, Leonardo da Vinci non avrebbe fatto meglio.
Novak Djokovic. Simpatico e semplice, si è pure fatto battere da Fiore a tennis padella. Voto 8
Parterre. La faccionite è una malattia acuta. C’è chi va alle feste vip e chi da Fiore. Nessun politico, ma tanti giornalisti. Sempre casta sono. Mancava però Santoro. Voto 5, patologici.
Fiorello. In tv fa quel che vuole, anche se è più spontaneo in radio. È lo show man dell’anno. Voto 9, buon riposo, arrivederci al 2014.