mercoledì 31 agosto 2011

Book da leggere


Georges Simenon
La fuga del signor Monde
Adelphi


Il ricco imprenditore Monde, decide un giorno di prendere un treno e di scomparire. Vive con la sua seconda moglie, ma non è contento. La prima è andata via di casa dopo aver messo al mondo il secondo figlio. La figlia vive con un architetto ma spesso batte cassa da lui. Il figlio maschio lavora con lui ma vive a sé.
A chi non è mai accaduto di pensare di sparire e rifarsi una vita diversa?
Per gioco io l’ho pensato, ma oggi è impraticabile, tra cellulari, telepass, telecamere, internet , etc., siamo troppo controllati.
Il signor Monde, sale su un treno, va verso il mare e si stende sulla sabbia. La vita è fatta però di incontri che lo riporteranno alla realtà.
Un libro triste come la maggior parte dei romanzi di Simenon (eccetto i Commissario Maigret). Poca speranza, solo desiderio di fuga. Il sig. Monde diverrà ad un certo punto consapevole di sé stesso e ritornerà a casa a Parigi, guardando tutto in maniera diversa.
Cosa gli fa avere consapevolezza non è esplicitato nel racconto. Avviene nell’uomo un cambiamento radicale che lo sradica dall’apatia e che lo farà tornare al suo mondo da protagonista.


domenica 28 agosto 2011

Un imprevisto è la sola speranza.



Vedere una gara di atletica leggera dal vivo e non da spettatore in tv è una cosa emozionante, essere in tribuna ad assistere alla finale dei 100 metri non è come essere in poltrona nel salotto di casa. La televisione rallenta ed appiattisce la dinamica, basta vedere la Formula 1, vi sembra che le monoposto sfreccino a 300 km all’ora?
Così è nelle gara dei 100 mt.di atletica.
Usain Bolt , il fulmine splendente, il fulmine di Dio, è l’uomo più veloce sulla terra nei 100 e 200 metri. Alto, muscoloso, simpatico, guascone, giovane. È il più forte, è sicuro di vincere, mentre i suoi antagonisti sono sicuri di perdere.
Nella finale dei campionati del mondo ha sconfitto gli altri sfidanti ma ha battuto anche sé stesso.
Avviso di start e prima del colpo di pistola ha già i piedi sulla pista. Falsa partenza, quindi eliminato. Alza le braccia al cielo e si toglie la maglietta e lì è disperazione. Impensabile.
L’MPREVISTO È L’UNICA COSA PREVISTA.
Questa frase la dice spesso un amico ed è ormai un motto nella mia vita.
Non solo in talune occasioni particolari, ma anche quotidianamente ci accadono situazioni che non prevediamo e che pensiamo impossibili possano capitarci. Eppure ci accadono, e allora?
Ci si arrabbia, oppure ci si deprime o si intravede una possibilità di luce. Cioè?
Uno spiraglio di luminoso che trapassa il momento che sembra buio e sconveniente, per guardare in avanti. Non un castigo ma un’occasione di rilancio.
Usain Bolt ritornerà vincente.

Concludo con la poesia di Eugenio Montale, Prima del viaggio.

Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni ( di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hachette e quelle dei musei,
si scambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio si informa
qualche amico o parente,si controllano
valigie e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è OK e tutto
è per il meglio e inutile.

E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato senza saperne nulla.
Un imprevisto è la sola speranza.
Ma mi dicono che è una stoltezza dirselo.



giovedì 25 agosto 2011

IL CANTICO DI MADDALENA/ Un film sull'incontro che fa costruire cose grandi (vai all'intervista al regista Mauro Campiotti - www.ilsussidiario.net)


IL CANTICO DI MADDALENA/ Un film sull'incontro che fa costruire cose grandi

Ho avuto l’onore di partecipare alla proiezione a porte chiuse del film Il Cantico di Maddalena con la regia di Mauro Campiotti, in lingua inglese, che ora approda in prima cinematografica al Meeting di Rimini nella versione italiana.

Il film narra la vita di Caterina Sordini, nata a Porto S. Stefano (Grosseto) il 16 aprile 1770 ed entrata, non ancora diciottenne, tra le Francescane di Ischia di Castro (Viterbo) con il nome di suor Maria Maddalena dell’Incarnazione. Il 19 febbraio 1789, mentre puliva il refettorio, ebbe una visione: vide Gesù Eucaristia circondato dagli angeli adoranti, vestiti con una tunica bianca e scapolare rosso. Il Signore le rivelò di averla scelta per istituire l’opera delle Adoratrici Perpetue, le quali giorno e notte avrebbero dovuto offrire la loro adorazione per riparare le ingratitudini degli uomini, chiedendo grazie ed aiuti alla Divina Provvidenza. Sarà la fondatrice di una Famiglia Religiosa unicamente dedita all’adorazione della SS. Eucaristia.

Il 31 maggio 1807, con due consorelle, lasciò Ischia di Castro per Roma, dove fondò il primo Monastero del nuovo Ordine. Oggi nel mondo si contano più di 90 Monasteri tra Europa, America e Africa. Il 3 maggio 2008 è stata proclamata beata.

martedì 23 agosto 2011

Cosa sono le nuvole? (vai al film)

Cosa sono le nuvole? - regia di Pier Paolo Pasolini, 1967

“Iiih! E che so' quelle? “ dice Otello.
E Jago: "Quelle sono... sono le nuvole..."
“ E che so' ste nuvole? “ risponde Otello.
“Mah!” fa Jago mostrando anche lui di non conoscere altri che il suo teatrino.
“Quanto so' belle, quanto so' belle... quanto so' belle... “ afferma Otello.
E Jago: “ Ah, straziante meravigliosa bellezza del creato!”.




Vorrei fare un patto con Dio. Anzi un businness a costo zero. Quando sarò (spero) nell'eternità vorrei creare nuvole: a forma di aereo, di melone, di nave, di cagnolino, di angelo, etc., così da far divertire piccoli e grandi.

domenica 21 agosto 2011

La tv accorcia la vita.


La tv accorcia la vita.

Un vecchio spot di una compagnia telefonica aveva come claim “Una telefonata allunga la vita”. Oggi con i cellulari e le loro misteriose onde magnetiche non si può dire forse questo. Se la scienza non ha ancora appurato se i telefoni mobili sono dannosi all’uomo, un’università australiana ha sfornato una ricerca che trae le seguenti conclusioni: la tv accorcia la vita, ogni 60 minuti davanti allo schermo sottraggono 22 minuti di esistenza.
Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male, e così i più eminenti critici televisivi, essendo grandi conoscitori della vita, hanno fatto gli scongiuri.
Sicuramente in alcuni stati “eticamente” avanzati, accadrà che in testa ad ogni programma apparirà lo spot “La tv nuoce gravemente alla salute”, non perché invece veniamo indottrinati e ci viene spianata la ragione, ma perché ne risentirebbe la nostra salute fisica.
Ma che dire della dipendenza da internet, dai videogames, dalle lotterie e giochi
vari ?
Quando la tv non esisteva, la gente si ritrovava a parlare attorno al camino o nelle corti. La maggior parte delle famiglie recitava il Santo Rosario o concludeva la dura giornata con una preghiera. Una vita povera, ma semplice.
Ma se Orwell era convinto che un grande fratello ci avrebbe controllato, Huxley affermava che la troppa offerta tecnologica ci avrebbe reso felici evitandoci la fatica del pensare. E così è stato. Ormai abbiamo più di una televisione in ogni casa.
Subdolamente la tv è diventata il mezzo gestito dal potere per filtrare la realtà e per affermare una sua verità condizionando la vita delle persone.
Ho già affermato più volte il carattere effimero della televisione: è raro che quando ci alziamo al mattino abbiamo il cuore gonfio e contento per qualche programma tv visto la sera precedente.
Urge perciò un giudizio certo e chiaro per difendersi e per poi utilizzare il mezzo televisivo nel migliore dei modi.

Spezzo oggi, contrariamente al solito una lancia in favore della tv.
In questi giorni in cui il Santo Padre è alla JMJ di Madrid, ho seguito parallelamente la grande adunata dei giovani sui giornali e sulla tv. I vari quotidiani nazionali hanno messo in rilievo gli aspetti politici e sociali dell’incontro in terra spagnola con uno Zapatero perdente e defilato e con lo sguardo sulla situazione economica mondiale. Mi dimenticavo del ciclone indignados, che poi nessuno ha visto.
Niente a che vedere con la diretta satellitare di TelePace che ha seguito l’evento minuto per minuto tramite la tv vaticana.
Si è visto un popolo di giovani che è la speranza non solo del futuro ma già del presente, ed un uomo canuto, sorridente alle intemperie, padre contento di una Chiesa sofferente ed inascoltata. Ha parlato ai giovani di Gesù Cristo e li ha consacrati al Suo Sacro Cuore.
Ho avuto la possibilità di immedesimarmi nelle immagini festose dei giovani, nel loro silenzio con Papa Benedetto inginocchiato davanti alla Eucarestia.
Ecco, la tv ci ha mostrato in diretta degli avvenimenti che leggendo solo i giornali sarebbero scivolati via. Una volta tanto il filtro del potere ha avuto la peggio.

Aggiungo una cosa sempre di questi giorni. Ho avuto modo di andare un pomeriggio a trovare una comunità monastica benedettina. Forse il mondo li ritiene strani, anzi, estranei al mondo, oppure un po’ (passatemi il termine) sfigati: pregano, lavorano e stanno in silenzio.
Non hanno il cellulare, non hanno internet e neppure la tv. Eppure sono uomini vivi, contenti, attenti alla realtà, sanno tutto del mondo.
Mi dimenticavo, non fumano neppure. Vivranno perciò in eterno.



martedì 2 agosto 2011

Books per l'estate 2.

Per adulti e piccini, comunisti e non. Guareschi a gogò.




Qualsiasi Maigret va bene.







L'investigatore Chico Pipa, sei libri da cercare sulle bancarelle. Scritti da Carletto Manzoni, collega, amico e compagno di merende di Guareschi. Esilaranti








Un libro giallo ma allo stesso tempo umoristico.