venerdì 28 giugno 2019


BECKET E IL SUO RE/ Il film per riscoprire la forza di un Santo

San Thomas Becket viene festeggiato il 29 dicembre. Il film che vi propongo ė Becket e il suo re (1964), con la regia di Peter Glenville. Facciamo un excursus in letteratura. Un altro Thomas, lo scrittore e poeta Eliot, scrisse un saggio teatrale, “Assassinio nella Cattedrale”, in cui si ripercorre il martirio di Becket. Leggetelo in inglese (se lo sapete), ma va bene anche in italiano. Straordinario.
Thomas Becket si oppose all’ingerenza della politica nella vita della Chiesa mettendosi contro il suo amico re Enrico II. Siamo nel 1100, in Inghilterra, e Becket, dopo vocazione e studi religiosi, entra nelle simpatie del re e viene eletto, suo malgrado, Arcivescovo di Westminster. Non cede alle forzature che il sovrano opera contro la Chiesa e fedele a essa arriverà al martirio. Re Enrico II, dopo l’ennesimo rifiuto di Becket a sottostare al potere temporale, affermò la famosa frase “Nessuno mi libererà da questo prete?”. Quattro suoi cavalieri lo presero alla lettera e andarono a ucciderlo. Becket li accolse nella Cattedrale di Westminster con i paramenti sacri e come un agnello al macello, docile e mansueto, andò incontro al martirio. Fu quasi subito proclamato santo.
Passiamo al film. Becket e il suo re non rispecchia la realtà, sir Thomas non era l’organizzatore delle scappatelle e malefatte sessuali di Enrico II. Il film ė tratto dall’opera teatrale di Jean Anouilh,  “Becket ou l’honneur de Dieu”, ma per chi non conosce la storia del santo può comunque ammirare nel film la forza operata in lui dalla fede in Cristo e dalla fedeltà alla Chiesa.
Becket ė interpretato dal tenebroso Richard Burton, mentre Peter O’Toole impersona il re d’Inghilterra, Enrico II. Aggiungiamoci Gino Cervi nei panni del Cardinal Zambelli mentre Paolo Stoppa ė papa Alessandro II. Grande cast internazionale. Secondo me (ma non sono il solo) l’interpretazione di O’Toole fu magistrale e avrebbe meritato l’Oscar che andò invece a Gregory Peck per Il buio oltre la siepe. Ma l’establishment hollywoodiano in quell’anno guardava alle conquiste sociali americane più che alla rievocazione della vita di un martire cristiano.
La trama del film, come dicevo, ripercorre quella del dramma teatrale, dove vediamo il re e Becket dopo una notte in incognito di bagordi e donne, scappare a gambe levate. Enrico II vede Becket come un grande amico, disposto a cedergli la sua donna. Per il suo acume e fedeltà lo nomina Cancelliere d’Inghilterra e poco dopo, per avere dalla sua parte la Chiesa, lo fa eleggere Arcivescovo di Canterbury.
Fino a quel momento Becket affermava:
Non posso soffrire l’idea di essere amato.
In me c’è soltanto il vuoto.
Ma come aveva servito l’onore del re, così cominciò a servire l’onore di Dio.
Troviamo Becket, che diventato Arcivescovo, parla al Crocefisso:
Ti prego Signore insegnami a pregarti, amarti, adorarti, a onorarti. Fa che io sia degno.
E dopo lo scontro con il re afferma:
Io sono l’Arcivescovo, il vero onore da difendere ė l’onore di Dio.
Scomunica il lord assassino di un prete, ma poi ė costretto a scappare in Francia. Vuol essere esonerato dall’incarico, ma il Papa lo conferma. Per un lungo periodo vive in un convento francese pregando e servendo come gli altri monaci.
E qui prega Dio:
Arrivare alla santità così non c’è  alcun merito, ė a poco prezzo. Per il resto la Tua volontà sia fatta.
Dio vede e provvede.  Enrico II lo riaccoglie in patria e vi ė un cruento confronto tra i due in riva al mare. Tutto da vedere e ascoltare. Il prelato ė pronto a rientrare in Inghilterra a proteggere il suo gregge e il re invece ė angustiato per l’amico che fu, che ha preferito Dio a lui. Becket ė acclamato dal popolo e in un momento di rabbia e ubriacatura il re inconsciamente incita i suoi cavalieri a ucciderlo. E questo accade nella cattedrale di Westminster durante i vespri.
La scena iniziale del film ha il suo finale con la penitenza del re sulla tomba di Becket dove si fa frustare come ammenda e poi annuncia al popolo che il Papa dichiarerà santo Thomas Becket.
Un film da vedere con attenzione ai dialoghi. Burton con il suo sguardo sicuro impersona alla grande il Santo. 

mercoledì 26 giugno 2019

Giovannino Guareschi pre-Don Camillo - 3 - IL DOTTOR MABUSE




Giovannino Guareschi
IL DOTTOR MABUSE
Libreria Ticinum Editore

Giorgio Casamatti e Guido Conti hanno raccolto in un volume  il fumetto disegnato da Giovannino Guareschi sul Bertoldo in 13 puntate dal novembre del 1936 al gennaio del 1937.
GG, si è ispirato alla saga cinematografica dei tre film di Fritz Lang de IL PROFESSOR MABUSE. Nino fa la parodia del personaggio protagonista, un cattivissimo che vuole diventare imperatore del mondo ed attacca l'Australia.
E' un messaggio contro le dittature, ma scritto così elude la censura fascista del tempo.
Si opporrà a Mabuse il fiero eroe australiano Jon Smith che combatterà spezzando il cuore anche alla bellissima  Mab. figlia del dottore.




Giovannino inventa personaggi surreali: i porturanghi, incrocio tra oranghi e portinaie; i defuntoni, anime dei morti al soldo di Mabuse; le vecchiette lacrimogene come armi di pianto di massa; le zitellone da spiaggia che volano in cielo grazie alle loro tettone; i finti mariti, che neutralizzano le zitellone; le bustone esplosive, che fanno saltare i reggiseni come bombe; le dentierone volanti, le tabaccone volanti, le tabaccone lanciafiamme, tutte donne gigantesche.




Inventa poi dei termini che lui plasma e deforma con accrescitivi e diminutivi: gallofanti, bernoccoluti, morbilloni, bernardone natanti, donnine leggere. 
Conia parole nuove come: manadoforo e trigirlsremi.



"L'umorismo di GG si spinge oltre il politicamente corretto colpendo bersagli come gobbi, zoppi, poppone, sdentati e paraplegici, anch'essi utilizzati nell'aspro scontro tra il bene e il male o, avolte, torturati per il sollazzo dei personaggi, come nel caso del callofano" (pag. 35)





lunedì 24 giugno 2019

Leonardo Sciascia - UNA STORIA SEMPLICE





Leonardo Sciascia 
UNA STORIA SEMPLICE
Adelphi

Questo libro scritto da Sciascia ė un breve romanzo giallo e uscì in libreria il giorno della sua morte.
Al commissariato di Monterosso arriva una telefonata di una persona che chiede di andare subito da lui. Il nome al brigadiere non dice nulla, mentre il commissario pensa che sia uno sbaglio in quanto la persona in oggetto ė un diplomatico con diverse case ma da vent'anni non torna al paese. Il giorno seguente il brigadiere va alla villa del telefonista e trova un uomo morto suicida con un foglio sulla scrivania su cui ė scritto " ho trovato."
Il brigadiere non ė certo del suicidio perché alcuni particolari non lo convincono, mentre il commissario vuole chiudere in fretta il caso.
Vengono interrogata la ex moglie e il figlio e il parroco del paese che ogni mese scriveva una lettera al morto rendendo conto delle condizioni delle sue case.
Vengono trovati il capostazione e un macchinista morto dentro la stazione.
Tutto si complica, viene fermato un automobilista di passaggio che afferma di aver chiesto solo delle indicazioni a una persona nell'ufficio della stazione, dove ve n'erano altre due.
Il brigadiere scava e cerca una correlazione con il primo morto.
La troverà? Certo e sarà inaspettata.

Ho letto questo libro per la prima volta nel 1994 in qualche ora di notte perché mi evinceva.
Se volete vedere anche il film, veramente buono.

venerdì 21 giugno 2019

GUARESCHI pre-Don Camillo - 2 - NASCITA DI UN UMORISTA "Bazar" e la satira a Parma dal 1908 al 1977 MUP





GUARESCHI
NASCITA DI UN UMORISTA
"Bazar" e la satira a Parma dal 1908 al 1977
MUP


Questo bel volume analizza in prima battuta il movimento di satira e di umorismo di Parma in cui inizia la sua carriera il nostro Giovannino Guareschi. Abbiamo perciò pagine che ripercorrono la storia dei giornali satirici locali e i suoi autori per poi arrivare al nostro NINO, così si firmava inizialmente.
Tutto parte dal convitto per universitari in cui soggiorna e dove uno degli istruttori è Cesare Zavattini. Questi conoscendo  l'indole e le capacità lo propone per collaborazioni alla Gazzetta di Parma. Guareschi inizia la sua carriera di correttore di bozze, disegnatore e giornalista. 




Abbozza dei disegni su dei racconti di Zavattini che saranno pubblicati sul Tevere e poi continua da solo sempre a Parma con varie collaborazioni. È un cronista in bicicletta. 
Ma il suo sforzo maggiore saranno i numeri satirici unici di BAZAR dal 1931 al 1937 ed anche due numeri quando sarà già al BERTOLDO. 




 BAZAR è un vecchio foglio che NINO ravviva come direttore, scrittore e disegnatore. Lo impagina, prova nuove strade sotto l'aspetto  grafico , sperimenta un modo nuovo di disegnare pescando dal futurismo, ma continuando poi per la propria strada creativa.
Nel periodo parmigiano i disegni e le caricature sono profondamente diversi da quelli che realizzerà al CANDIDO. Sperimenta soluzioni grafiche e compositive adattandole di volta in volta alle strisce disegnate.




" Le sue produzioni dimostrano di essere in continuo dialogo con l'esperienze contemporanee dell'arte e della comunicazione: lo attestano l'utilizzo del fotomontaggio e del disegno su fotografia, l'uso iterato della linoleografia , la sperimentazione di molti linguaggi particolari (strip, storia illustrata, fumetto, manifesto pubblicitario) e l'avvicinamento a diversi modelli stilistici (Futurismo, realismo, Surrealismo, Espressionismo)" - Pag 72










mercoledì 19 giugno 2019

Guareschi pre-Don Camillo - 1 - PALAZZO SANVITALE





PALAZZO SANVITALE
Quadrimestrale di letteratura. N. 2/199


In questo Quadrimestrale ho trovato un bell'articolo di Guido Conti, noto scrittore e giornalista che racconta dei primi passi di Giovannino Guareschi nei giornali di Parma. Si parte dall'inserto satirico Straparma de la Voce di Parma, poi la Fiamma, e Bazar.



Quest'ultimo è stato un foglio umoristico inventato e diretto da Guareschi. 
In questo lungo articolo di Conti abbiamo degli estratti di Bazar e di altri fogli unici, tutti parmigiani. Abbiamo anche dei disegni e un bellissimo racconto, Novella "K", in cui il ns. muore, va in paradiso e il Padreterno lo manderà nel reparto speciale "K", ma prima di andarvi torna sulla terra e si vedrà morto, il funerale, nei bar in cui si parla di lui e scoprirà cos'è il reparto "K".



lunedì 17 giugno 2019

Per una conoscenza di Giovannino Guareschi



Se volete conoscere Giovannino Guareschi vi invito a recuperare il la rivista 
FUMETTO n. 108 - dicembre 2018 









venerdì 14 giugno 2019




FABIOLA/ Il film sulla fede disposta al martirio


Il film che vi propongo oggi è Fabiola(1949) con la regia di Alessandro Blasetti. È tratto dal romanzo “Fabiola o la Chiesa delle catacombe” del Cardinale Nicholas Patrick Wiseman che nacque nel 1802 e fu arcivescovo di Westminster, contribuendo alla conversione di John Henry Newman dall’anglicanesimo al cattolicesimo. Prima di vedere il film vi consiglio la lettura del libro (bellissimo) in cui la certezza della fede in Dio dei primi cristiani arriva con letizia fino al martirio.
Siamo a Roma nel IV secolo e i cristiani sono perseguitati in maniera perpetua. Si ritrovano a pregare nelle catacombe o nelle case private. Molti schiavi, patrizi, centurioni hanno aderito al cristianesimo.
Vi si narra di Agnese, Sebastiano, Pancrazio, Tarcisio, Cecilia, figure cristiane, che girano attorno alla vita della patrizia colta e intelligente Fabiola. Subiranno il martirio divenendo i Santi delle Catacombe. Uomini, donne e fanciulli animati dalla scoperta della fede in Cristo Crocefisso. Verranno dati in pasto alle fiere nel Colosseo per tener vivo lo spirito pagano del popolo. Affronteranno il martirio lieti e sereni, certi del Paradiso. Uomini e donne senza ma o però, figure certe e coraggiose.
Per i romani, gli schiavi cristiani erano i migliori lavoratori, i più servizievoli, senza fini secondari. Vivevano per un Altro, lavoravano per un Altro, desideravano morire per un Altro. Questi erano i primi martiri cristiani, quelli che pregavano nelle catacombe. E che vivevano la sofferenza di Cristo.
Parliamo ora del film che fu il primo kolossal prodotto dopo la rinascita di Cinecittà e che spianò la strada ai futuri Quo Vadis, ecc. Fu fortemente voluto dal Vaticano (che investì pare 600 milioni di lire) e fu distribuito in tutto il mondo con un discreto successo al botteghino. Nel 1949 fu il primo film italiano più visto. La sceneggiatura a più mani si ispira in maniera molto libera al romanzo del Cardinale Wiseman.
Rhual è un fisicato gallo che parte per Roma con il decurione Quadrato, interpretato da un energico Gino Cervi. Il giovane diventa gladiatore per il senatore Fabio Severo, padre della bellissima Fabiola che si innamora di Rhual. Durante una festa Fabio Severo viene ucciso tramite la longa manos del proconsole Manlio Valerio (un Paolo Stoppa cattivissimo) e dal laido senatore Fulvio. Una delle schiave, Sira, la preferita di Fabiola, incolpa gli schiavi cristiani che con un editto dell’imperatore verranno rinchiusi nelle prigioni.
Entra in gioco la figura del centurione Sebastiano, anch’egli cristiano, che con la sua carità colpisce e stravolge la vita della serva Sira. C’è anche il piccolo Tarcisio che all’inizio della persecuzione viene ucciso pur di non farsi strappare dal petto l’ostia consacrata. Nel processo contro i cristiani Sira ritratterà le accuse, ma essi verranno mandati a morte nel circo dell’arena del Colosseo tra le bestie feroci, primo tra tutti Sebastiano. Si uniranno ai cristiani anche Quadrato, Sira e Fabiola.
Rhual combatterà contro i gladiatori senza ucciderne alcuno in nome della non violenza cristiana. Si scoprirà che l’assassino è Corvino, figlio dell’educatore cristiano Massenzio. Il film termina con l’arrivo delle truppe di Costantino che salvano i cristiani.
La pellicola non fu accolta benissimo dai critici, leggete anche gli articoli odierni e resterete fulminati, ma su questo non c’è nessun dubbio visto la cappa anticristiana che avvolge i nostri mass media che ormai mettono in prima pagina solo i preti pedofili (l’1% rispetto alla situazione generale) rispetto alle continue morti violente dei cristiani nel mondo. Sicuramente il romanzo di Wiseman ha un altro spessore e consistenza, ma questo film fa molto riflettere. Guardate in particolare la figura del Centurione Sebastiano, del piccolo Tarcisio, della schiava Risa e anche del padre di Fabiola, Fabio Severo che, in punto di morte urla “Cristo, Cristo, Cristo”, come a dire che il suo idolo pagano (Giove) non avesse nessuna forza contro l’avvento del cristianesimo. 

mercoledì 12 giugno 2019

Leonardo Facco - IL CONTE DI MONTECRYPTO - Tramedoro GoWare





Leonardo Facco
IL CONTE DI MONTECRYPTO 
Tramedoro GoWare


L'autore di questo libro è Leonardo Fiacco fondatore del Movimento Libertario. Da buon democristiano me ne lavo le mani, andate a vedere di cosa ė e di che cosa tratta questo movimento. Il centro della loro ideologia ė la libertà del singolo  e  partono  da un'idea sana del concetto individuale di persona anche se puoi sbracano letteralmente. 
Il romanzo ė una giallo fantapolitico, fanta-economico, etc. Molto f
anta, forse troppo.
Un detective viene mandato a cercare una persona scomparsa e dopo un giro del mondo, troverà un'oasi incantata nella foresta amazzonica, in cui potrebbe sussistere un governo del Movimento Libertario.
Da leggere non sotto l'ombrellone ma direttamente in mare.


lunedì 10 giugno 2019

Maurizio de Giovanni - I BASTARDI DI PIZZOFALCONE - Sergio Bonelli Editore





Maurizio de Giovanni
I BASTARDI DI PIZZOFALCONE
Sergio Bonelli Editore

Spettacolare questo bel volume cartonato.
Se i romanzi di Maurizio de Giovanni e la successiva fiction de I BASTARDI DI PIZZOFALCONE vi sono piaciuti, non potete non mettere in libreria questo fumetto dedicato al commissariato di Polizia napoletano.
L'idea poi di rappresentare i famosi pulotti come cani di razza è veramente una figata. L'autore racconta che gli arrivò una cartellina con i disegni proposti da una giovane ragazza, Fabiana Fiengo, un'appassionata  disegnatrice di fumetti non professionista, in cui riconobbe subito i suoi personaggi.



Da qui la proposta a Sergio Bonelli Editore et voilà ecco il primo volume.
bellissima idea.
Peccato i colori lasciano un pò a desiderare.
Comunque, very well.





sabato 8 giugno 2019

Giancarlo De Cataldo - ALBA NERA - Nero Rizzoli





Giancarlo De Cataldo
ALBA NERA
Nero Rizzoli 



Grande Giancarlo De Cataldo, con questo nuovo romanzo con protagonista una donna.
Lei è Alba Doria un commissario di polizia affetto da disturbi di personalità.
Insieme a lei il Biondo, collega commissario, con cui ha condiviso una storia d'amore e Sax, agente che lavora per i servizi segreti .
Una ragazza viene trovata morta seviziata con bruciature e legata con corde e gli stessi nodi e gli stessi tipi di corde utilizzati 10 anni prima per un altro omicidio . L'assassino era morto: ma  era morto davvero? I tre tornano a rivivere la prima indagine per continuare convinti che l'assassino sia lo stesso.
Avvolgente, intrigante con una caratterizzazione molto forte dei personaggi, molto bello.
Alba Doria ci era già stata fatta assaggiare in Sbirre, speriamo continui con altre avventure.

mercoledì 5 giugno 2019

Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni - SBIRRE





Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni
SBIRRE
Nero Rizzoli


Decisamente interessante questo trittico noir con protagoniste tre donne poliziotta.
Le penne di Carlotto, De Cataldo, De Giovanni, inventano delle figure di sburra controverse ma che ci tengono incollati al libro.


SENZA SAPERE QUANDO di Massimo Carlotto
Il vicequestore Anna Santarossa ha un amante, Zeno, e vendono informazioni a una banda di bulgari.  Zeno viene trovato sgozzato e Anna inizia una sua indagine ma cade in bocca alla banda e viene stuprata da due bulgari. La polizia italiana la mette alle strette e scopre che Zeno lavorava sotto copertura, non era corrotto. Farà e a esca per arrivare al capo della banda. Anna Santarossa, donna caparbia, va per la sua strada, uccide i due suoi stupratori ed un altro infiltrato che non aveva aveva voluto evitare lo stupro. Scompare aiutata dalla vedova di Zeno e poi va a cercare il capobanda a Roma. E qui compirà la sua vendetta, ma non come ce lo aspettiamo noi lettori.


LA TRIADE OSCURA di Giancarlo De Cataldo
Un ragazzo uccide nel sonno i genitori, si rivolge alla webcam del computer, dice una frase e poi si suicida  gettandosi dal balcone. Un altro omicidio simile avviene quella giorno dopo. 
Alba è la sbirra che indaga, sopportata dal suo superiore che cerca in tutti i modi di portarsela a letto. Alba scopre che i due ragazzi omicida/suicida sono stati plagiati da il Maestro tramite il dark web. Si arriva al web master che viene trovato ucciso sprangato. Sembra una rapina e per gli inquirenti il morto è il Maestro, ma non per Alba che continua da far suo le indagini, inserendosi nel web con il nickname de il Magnifico.
Anche qui la fine non è affatto scontata.


SARA CHE ASPETTA di Maurizio De Giovanni
Sara è un ex poliziotta, pensionata precoce, ha lasciato il marito ammalato e il figlio che aveva appena 7 anni.  Vantaggi dopo,  è  notte fonda, il telefono la sveglia e un ex collega che la informa che il figlio è  morto investito da un'auto.  Era ricercatore universitario con una compagna incinta. Lo aveva abbandonato ma ora indaga,non era il tipo da buttarsi sotto una macchina, come invece afferma l'investitore, un chirurgo oncologico. Sara indaga e scoperta la Verità si comporta di conseguenza 

Tre racconti di Sbirre  venficative

lunedì 3 giugno 2019

BASILICA di SAN CALIMERO - Milano



BASILICA  di SAN CALIMERO - Milano

Per anni sono entrato in questa bellissima Basilica, ora anche restaurata


Così si presentava l'ultima volta che l'ho vista (anni or sono)



Così si presenta ora. Ma chi ha avuto l'idea del murales ?
Da squalificare