venerdì 30 dicembre 2016

Film: IL GENIO DELLA TRUFFA di Ridley Scott






IL GENIO DELLA TRUFFA (2003)
regia di Ridley Scott

È un film non certo recente, 2003, e che non ha entusiasmato i critici. Non mi è dispiaciuto e non è per nulla banale. Parlo de IL GENIO DELLA TRUFFA di Ridley Scott con Nicolas Cage.  Il regista quasi ottantenne, insieme a Spielberg e Eastwood è uno dei più grandi director, ma  ormai vincerà l’Oscar, se va bene, alla carriera, visto che in Usa è stato spesso bistrattato.  Il protagonista , NC, non è considerato un fenomeno, già da tempo ha sempre le stesse espressioni qualunque film interpreti. Qui però mi è piaciuto.
Sarò un po’ schematico ma divido il film in scene.
Scena 1. Cage è il genio delle truffe che pian piano ha messo via una milionata di dollari. Insieme al suo giovane compare, Frank, campa circuendo telefonicamente casalinghe perlopiù vecchiette.
È un personaggio particolare: introverso, vive in una casa che pulisce in continuazione, ha tic a iosa, si lava le mani continuamente, ansia a mille, mangia solo cibi in scatola tanto da attirare l’attenzione di una cassiera del market.                   Sul lavoro però è una mente (criminale).
Scena 2. Irrompe sconquassando tutto una bella ragazzina di 14 anni, Angela: afferma di essere la figlia di NC, nata dalla ex moglie e abbandonata alla notizia del concepimento. Il genio si sente di aver mancato in responsabilità per troppi anni e l’accoglie in casa propria scombinando la sua routine fatta di perfezioni e di maniacalità. Essendo stato assente, se ne fa una colpa ma al tempo stesso cerca di recuperare il tempo perduto.
Scena 3. Chiaramente il nostro genio va in tilt ed il suo compare di truffe lo manda da un terapeuta amico che gli somministra pastiglie. Al tempo stesso il giovin socio gli propone il colpo del secolo, one million dollar, ai danni di uno sprovveduto riccone.
Scena 4. Angela si affeziona al padre e decide di essere come lui, una grande truffatrice. Cage fa muro ma poi cede coinvolgendola nella truffa al riccone. Ma il tutto  finisce male, con l’uccisione da parte di Angela del truffato.
Scena 5.  Succede il patatrac: non tutto è come appare. NC scopre che il terapeuta si è dileguato, le medicine erano solo pasticche innocue,  tutti si sono scomparsi e lui è rimasto povero in canna. Dulcis in fundo, Angela non era sua figlia, la ex moglie aveva perso la creatura dopo poco mesi il concepimento.
Il genio della truffa è stato gabbato alla grande.
Giallo e thriller forse  non eccezionale, anche se non scontato, ma girato molto bene da Ridley Scott. E non finisce qua.
Dalla sconfitta il ns. genio ha un moto di cambiamento.
Penultima scena. NC ora si guadagna da vivere vendendo moquette e nel negozio entra Angela con il suo ragazzo. Gelo. Si scopre che anche lei alla fine è stata truffata, ma che ha un buon ricordo del “padre”.
Ultima scena. NC esce dal lavoro, compra un po’ di spesa e va a casa. Non è più la lussuosa villetta con piscina e moquette bianca alta cinque centimetri, lui non balbetta più, non ha più tic, è una persona normale. E chi c’è ad aspettarlo? La cassiera del supermercato, quella che era stata attirata dal suo comprare cibo in scatola. Nicolas la bacia e le accarezza il pancione, lei aspetta un bimbo.
L’amore ha il potere di operare cambiamenti. Anche nei banditi.

Di più non scrivo. Il giudizio è dentro di voi.

mercoledì 28 dicembre 2016

SPERANZA DA GROUND ZERO

Un caro amico a New York per Natale, mi ha mandato questa foto e saluto.



SPERANZA  DA  GROUND ZERO

Caro Gianni, il Santo Natale come questa rosa bianca, che qualcuno ha voluto mettere sui nomi degli scomparsi a Ground Zero; il fiore è la Speranza a cui non possiamo rinunciare, la Speranza di essere salvati e amati ogni istante da Gesu'. 
Colui che Dio ha voluto mandare tra noi per "esserci" dentro ogni circostanza, una Speranza "soddisfatta" dalla Presenza di Uno che non ci lascia mai e conquista il nostro cuore per sempre!

lunedì 26 dicembre 2016

Film di Natale - CHRISTUS (1916)

CHRISTUS  (1916)







Visitando la basilica di Nazareth mi ha colpito la scritta "Verbum Caro Hic Factum Est", dove il "Qui" sta per affermare il luogo in cui è stato concepito Gesù. A Betlemme si entra da una piccola porta della basilica  e si visita il luogo dove Gesù è nato. Bene, questi sono due luoghi dove sembra che le pietre parlino e raccontino ciò che duemila anni orsono è accaduto.

Cento anni fa, nel 1916 arrivò il primo film sulla vita di Gesù con la regia di Giulio Antamoro, CHRISTUS.
 Da poco meno di vent'anni era nata la cinematografia è già erano stati fatti passi da giganti.
Parliamo di film muti con didascalie bianche su fondo nero incorniciato. Il sonoro arrivò una decina d'anni dopo, perciò quando il film veniva proiettato un'orchestra suonava la base musicale dal vivo.
Questo film ho avuto l'occasione di conoscerlo nel laboratorio di restauro della Cineteca di Bologna a cui si rivolgono registi come Scorsese e Tarantino. Un'eccellenza tutta italiana.
Il film narra la vita di Gesù, dall'annuncio del l'angelo, cioè da quando "Il Verbo si è fatto carne" alla sua Ascensione al Padre.
La produzione fu un kolossal girata in Egitto con 2000 comparse.
Le carovane dei tre Re Magi sono immense, con uomini, cammelli e cavalli in scene totali in cui si vede il deserto e la moltitudine dei pellegrini.
La durata delle scene è sempre di lunga durata con cinepresa fissa e chiaramente senza zoomate.
Pochissimi i controcampi e i primi piani.
Perlopiù le inquadrature sui soggetti e personaggi sono figure intere e piani americani. Ma questa era la tecnica di allora dovuta ai mezzi tecnici esistenti. Le ricostruzioni scenografiche ed i costumi furono grandiose e dettagliate.
Le riprese iniziarono nel 1914, ed il film fu proiettato per la prima volta nel 1916. Le scene della nascita  di Gesù, dell'annuncio ai pastori e della devozione al nascituro furono girate in Italia perche' quelle egiziane risultarono rovinate in fase di montaggio.
Perciò si nota che il paesaggio intorno alla capanna non è certamente desertico, anzi di sfondo, come vegetazione, vi sono dei cipressi.
Oltre alle scene di massa, CHRISTUS utilizzò i primi effetti speciali come le visioni di altre scene o di sogni inserite in truppa al protagonista della pellicola.
Essendo un film muto ciò che era importante era la gestualità degli attori e le loro espressioni per far immedesimare il pubblico nell'umanità degli attori e nei loro sentimenti.
Il film non ebbe successo tra i critici, ma lo ebbe nel pubblico mondiale, in Francia restò   in cartellone in alcune sale per un anno di fila, mentre in Italia divenne la prima proiezione per tutte le parrocchie italiane.
Parliamo ora del film.
Dopo 100 anni è sempre un buon film che ripercorre tutta la vita di Gesù con semplicità ed essenzialità ma con una fedeltà impressionante alle Sacre Scritture.
Lo scopo era proprio questo. È un film per tutti che possono vedere anche i bambini con i genitori, perché chiaramente non abituati ai film muti e statitici.
Potrebbe anche essere un corso visivo di catechismo.
L'idea di dividere in capitoli, Misteri, la vita di Gesù è di una facilità estrema di comprensione ed innovativo è presentare ciascun capitolo con un quadro vivente: l'Annunciazione del Beato Angelico, la Natività del Correggio, Il Battesimo del Perugino, La Trasfigurazione di Raffaello, la Cena di Leonardo, la Crocefissione di Mantegna, la Pietà del Michelangelo  La Deposizione di Rembrant.



Come duemila anni orsono, come cento anni fa, la nascita di Gesù è sempre la novità e la speranza attuale.

Buon Natale

Il film è reperibile su YouTube:
https://m.youtube.com/watch?v=fOO2WB7lB6g



sabato 24 dicembre 2016

venerdì 23 dicembre 2016

CIAK VINTAGE

CIAK  VINTAGE




Se vi piace il cinema non potete non avere CIAK VINTAGE una raccolta dei manifesti cinematografici dal 1921 al 1998 in formato cartolina con nel retro tutte le informazioni sul film.    Ora ha deciso di editare un volume con le 160 migliori locandine, a discrezione della redazione. 
Mensilmente la rivista CIAK MAGAZINE propone 8 film con locandina, e da quando ha iniziato ne ha stampate più di 1300. Speriamo che continuino a proporle soprattutto nella veste di rivista.
Di seguito quello che io preferisco





mercoledì 21 dicembre 2016

FILM: Jack Reacher – Punto di non ritorno

Jack Reacher – Punto di non ritorno
Regia di Edward Zwick - 2016




Secondo film con protagonista JR. Il primo, JR La Prova Decisiva uscì nel 2012, con un discreto successo, a giugno è uscito il secondo, che non è un sequel, ma è tratto da un romanzo del 2013.

L’attore protagonista è sempre TOM Cruise alto un metro e un barattolo, mentre il JR cartaceo è quasi due metri. Ha sempre il suo giubbetto corto e la sua maglietta con cui si veste in quasi tutti i suoi film. La co-protagonista, Cobie Smulders, è piu alta di Cruise , ma nel film pare l’inverso. Il ns. ha sicuramente dei rialzi nelle scarpe, oppure aveva una passerella non inquadrata sotto i piedi.  Action ben sviluppato, identico al libro, che non può non piacere a chi ha letto il libri di Lee Child. Montato bene, buona fotografia, anche se New Orleans è stata sacrificata con le riprese in una unica  via.
Due chicche: mentre JR si aggira tra gli scaffali di un negozietto, in primo piano si vede un barattolone con la scritta ITALIAN; il killer che cerca di ucciderlo viaggia in Maserati e spesso vi sono inquadrature con lui ed il poggiatesta del sedile in fianco che ha in rilievo   logo dell'auto italiana.

lunedì 19 dicembre 2016

LEE CHILD - PUNTO DI NON RITORNO

LEE CHILD
PUNTO DI NON RITORNO
LONGANESI




È dal 1997 che Lee Chil pubblica un libro all’anno con protagonista  Jack Reacher. Siamo arrivati a 21, ma in Italia non sono stati tradotti gli ultimi due.
PUNTO DI NON RITORNO è del 2013, è arrivato da noi nel 2015 e quest’anno è arrivato il secondo film  della serie sempre con Tom Cruise.
Questa la recensione del libro e poi la presentazione del nuovo film


In questo ultimo romanzo pubblicato in Italia, il ns Jack Reacher decide di andare a trovare l'attuale maggiore della polizia militare  che sta svolgendo il suo vecchio incarico. Lo ha solo sentito al telefono, ma la voce gli piace. Arrivato in caserma scopre che il maggiore è stato arrestato e che anch'egli è accusato di un reato accaduto 16 anni prima ed  anche di non passare gli alimenti ad una figlia avuta 18 anni orsono in Corea.
Un complotto. Riuscirà JR a sconfiggere i cattivi? Se SI', lo farà con le buone o con le cattive? Perché gli piace la voce del maggiore?
Vi piace vincere facile...

venerdì 16 dicembre 2016

IL PADRE San Pio da Pietralcina - TESTIMONIANZE

P. Marcellino Iasenza Niro
IL PADRE
San Pio da Pietralcina
La missione di salvare le anime
TESTIMONIANZE  
Edizioni PADRE PIO da Pietralcina


Confessione.
San Padre Pio confessava per molte ore, era spesso burbero e non poche volte scacciava chi si inginocchiava al sacramento. Gli rimproveravano che padre Leopoldo fosse più misericordioso, ma lui rispondeva: Pag. 24 ".... la mancata assoluzione gli fa un bene, perché lo richiama alla realtà delle sue condizioni e lo mette al sicuro dal fare una confessione sacrilega".

Padre Pio piangeva spesso, aveva dolore per i propri peccati e ad alcuni esterrefatti confratelli affermava: "Piango al pensiero di quando dovrò comparire al cospetto di Dio".
Il peccato è il tradimento dell'amore di Dio.


Ci sono una moltitudini di testimonianze di persone che raccontano dell'incontro con il Santo.

Seguiranno altri due libri

mercoledì 14 dicembre 2016

Giovanni Ricciardi - GLI OCCHI DI BORGES

Giovanni Ricciardi
GLI OCCHI DI BORGES
Fazi editore



Il romanzo si alterna su due storie parallele che verso la fine si fondono.
La prima è l'indagine del commissario Ottavio Ponzetti che è dovuto volare a Buenos Aires per riconoscere il cadavere di un assassino sfuggitogli in Italia, protagonista di un romanzo precedente.
Il titolo è il fulcro del racconto, nonché la passione dell'autore per Borges. È reale il fatto che nella biblioteca della capitale argentina fu rubata una delle poche copie del libro di Borges. RIcciardi ne è innamorato e traduce dallo spagnolo con una sua particolare interpretazione.
Il libro arriverà in Italia insieme al ricercato e il racconto si incrocia con la storia di Vanessa, ragazza intelligente, plagiata da una sorta di setta.
Colpo di scena finale.
Giallo da non perdere.

martedì 13 dicembre 2016

PREGHIERA AL SOLE DI DONNE MUSULMANE

Kashmir tra il 1947-48 


Questa è una delle foto di HENRY CARTIER-BRESSON che più mi piace.
L'autore era un acuto osservatore della realtà con uno spiccato senso religioso.

lunedì 12 dicembre 2016

HENRI CARTIER-BRESSON



Non ho molte parole da scrivere, meglio leggere gli scritti dell'autore









sabato 10 dicembre 2016

Claudio Paglieri - DELITTO E ROVESCIO - Un'indagine del commissario Luciani

Claudio Paglieri
DELITTO E ROVESCIO
Un'indagine del commissario Luciani




Adesso non è più un commissario e vive a Barcellona, accudendo il figlio e affittando alcune camere in bed & breakfast.
Si allena come sempre per poter correre la maratona e mangia come un anoressico.
Una ragazza italiana è scomparsa da una scuola tennis della capitale della Catalogna ed una pseudo fidanzata di Luciani lo convince ad indagare sul caso.
Come molti altri gialli, questo si divide su due storie parallele: l'indagine di Luciani e la vita di Martina prima della sua scomparsa.
Al centro, la scuola tennis ed il Gran Maestro, i tornei truccati, l'amore con il tecnico Carlos.
Con uno stratagemma Luciani si intrufola in un corso di tennis e indaga tra le amiche dì Martina.

venerdì 9 dicembre 2016

Madonna della Misericordia - Volantino

Un po' di polemica. in tutte le brochures, volantini e cartoline stampate dal comune di Milano, si vede la Madonna a mezzo busto, ma il bello del dipinto è il mantello della Vergine, che avvolge uomini e donne in ginocchio che trovano rifugio e misericordia.





lunedì 5 dicembre 2016

Ed Moloney - La storia segreta dell'IRA

Ed Moloney
La storia segreta dell'IRA
Baldini Castoldi Dalai 2002





Mi è capitato tra le mani questo ormai vecchio libro che è una vera chicca per chi è appassionato dell'Irlanda e della sua storia.
È voluminoso, circa 700 pg. tra note, nomi e sigle. Racconta tutta la tragedia irlandese attraverso la storia dell'IRA, violenze incluse, divisioni, per arrivare alla pace finale.
Certo che l'autore pare molto vicini al leader Gerry Adams, che barcamenandosi tra le varie fazioni, gli inglesi, i protestanti, la prigione, le morti e la tragedia, pare sia stato l'uomo che ha voluto insieme alla Chiesa cattolica irlandese arrivare alla pace. Si scopre che un frate vicino a Adams fu il messaggero e consigliere con gli inglesi.
Certo tutto non è stato svelato, come la partecipazione dello stesso leader ad alcune vicende armate.
Ho letto questo libro un po' per caso e perché anni orsono avevo letto la storia di un militare inglese arruolatosi per sfuggire alla povertà e alla galera in una struttura segreta del MI6, dove sotto copertura era riuscito ad infiltrarsi in una cellula dell'IRA a Belfast.

venerdì 2 dicembre 2016

I MAGNIFICI 7 e ALTRO





Se vi piacciono i film western andate a vedere I MAGNIFICI SETTE con D. Washington con la regia di A.Fuqua. I due avevano già lavorato insieme in TRAINING DAY e DW vinse l'Oscar. C'era il giovane Hethan Hawke che ritroviamo in questo film è che ha lavorato con il regista anche in BROOKLYN'S FINEST.
 Questo è un remake del famoso film del 1960. È comunque una buona pellicola dove sicuramente il protagonista è il carismatico DW. Il regista, A.Fuqua è un buon mestierante di action movie e si vede la sua mano nello scontro finale.



Sono andato a rivedere I MAGNIFICI SETTE del 1960 dove Yul Brinner la faceva da padrone come DW nella versione odierna.
Le scene e i tempi nell'originale erano molto più dilatati così come l'introspezione dei singoli personaggi. Così come la verbosità dei dialoghi. S.McQueen, C.Bronson, J.Coburn, avevano delle caratterizzazioni ben definite e significative, mentre H.Hawke, Pratt dipendono da Denzel. Particolare ed eccentrica l'interpretazione di V. D'Onofrio con in bocca i versi della Bibbia.
In soldoni, un film comunque da vedere.




Certo bisogna ricordare che tutto è partito da I SETTE SAMURAI del grande A.Kurosawa, un film del 1954. Gli americani son bravi a copiare e adattare per fare dollari.

I vari sequel della versione western sono stati poi abbastanza scadenti e non val la pena di citarli.
Una versione moderna direi siano i vari MERCENARI 1, 2, 3, sicuramente rivolti ad un pubblico dove la violenza e le sparatorie la fanno da padroni guardando più alla cassa e al business che alla qualità.
Anche qui sono stati radunati dal pigmalione S.Stallone le star degli action movie degli anni '80, '90 e 2000. Molti boom boom ma poca sostanza.

Il plot originale de I SETTE SAMURAI ha continuato a vivere nel remake western e ha preso poi altre forme.




Un esiguo gruppo che combatte il male e/o i cattivi lo troviamo in QUELLA SPORCA DOZZINA, ma soprattutto ne IL MUCCHIO SELVAGGIO, dove una banda di cattivissimi banditi si immola per combattere un usurpatore messicano.
Grandissimo film questo dove la lunga scena finale della sparatorie è stata girata in dieci giorni e con 10.000 pallottole a salve sparate.

mercoledì 30 novembre 2016

COLOR TEX - 5 storie complete

COLOR TEX
5 storie complete




È appena uscito in edicola questo nuovo fumetto con 5 storie sceneggiate e disegnate da cinque diversi autori.



Il mescalero senza volto.
Tex e Carson inseguono in Messico una banda di macellai con a capo un indiano storpio che tortura e uccide chi gli capita perché vuole saldare i conti con Tex.
Scene cinematografiche, tratti definiti dei disegni con volti invece vissuti.





Rio Quemado
I due rangers sono ancora in Messico sulle tracce di un bandito. Qui avranno delle sorprese non indifferenti. Scene e disegni classici.




Un cavallo di pezza
È un racconto breve. Tex trova dei pionieri trucidati, non sono stati gli indiani come sembra. Un piccolo pupazzo sarà il segno della vendetta compiuta da Tex. Più che la storia, la fa da padrone le tavole ed i colori dei paesaggi.



Amici per la morte
Si parte con un Tex fuorilegge con il suo Dinamite aiutato da Vincent, un cercatore di taglie. Molto anni dopo è Tex sulle tracce di Vincent accusato di un assassino a sangue freddo. Tutta una montatura. Disegni molto particolareggiati.

Cupacabras!
Anche qui i disegni e le scene sono spettacolari, molti cavalli e sparatorie.
Peccato sia una simil versione horror.

lunedì 28 novembre 2016

VIVIAN MAIER - Nella sue mani

VIVIAN MAIER
Nella sue mani







È in corso all'Arengario di Monza la mostra VIVIAN MAIER - Nelle sue mani.
La mostra è divisa in varie sessioni: 
Autoritratti,  bambini, geometrie/oggetti, sagome scure, vita di strada, ritratti.






Nella vita era una bambinaia, visse gli ultimi anni in miseria ed è emersa nella sua grandezza di fotografa dopo la morte, quando fu messo all'asta il suo archivio perché morosa e con debiti. Emersero migliaia di negativi e moltissimi rullini non sviluppati perché non aveva i soldi.




Geniale, fotografava con naturalezza, dedicando solo una posa a scatto e non sbagliando mai. È stata l'antenata dei selfie.
La possiamo annoverare tra uno dei più grandi fotografi del mondo.



domenica 27 novembre 2016

INTERISTI SI NASCE E SI RESTA

Si cambia donna, alcuni cambiano fede, ma NON si può cambiare squadra.
In questo tempo di magra, comunque FORZA INTER 



venerdì 25 novembre 2016

TV: USATO SICURO









http://www.ilsussidiario.net 




Usato sicuro. Quando appare questo slogan pubblicitario si pensa sempre alle automobili di seconda mano, alle garanzie e all'affidabilità  che danno i concessionari. Data la crisi economica i mercatini dell'usato hanno le maggiori richieste per oggetti utili per la casa, piccoli elettrodomestici, piatti, stoviglie;  per la persona, vestiti, borse.

Per la TV si utilizza l'usato sicuro, anche un po' jurassiko per dar nuova linfa agli ascolti.

Partiamo con Mediaset.
Maurizio Costanzo è di nuovo in pista alla grande, ha due programmi in onda sulle reti del Biscione: Retequattro alla domenica in prima serata ha  il MAURIZIO COSTANZO SHOW, e  al mercoledì dopo il film delle 21.00 lo vediamo su Iris che parla di libri. Settimana scorsa ha concluso su Canale 5 al giovedì in seconda serata L’INTERVISTA.
Al venerdì in seconda serata su C5 abbiamo un Matrix/Chiambretti che ha una media di share.

Bene, se l'usato è sicuro, forse abbiamo sbagliato concessionario o marca dell'autoveicolo. Dopo tre puntate su R4, il sig.Buona camicia a tutti ha una media del 3,7% di share, mentre su C5 dopo sette puntate de L’INTERVISTA ha avuto una media dell’ 11% , con punte del 14%.
Chiambretti invece arriva, anche lui dopo sette puntate, a una media dell’8,31% .
M. COSTANZO SHOW è un programma vecchio e bollito, perché riproporlo in prima serata su una rete che sta sempre più affondando? L’INTERVISTA è una formula a due simile a tantissimi altri programmi con personaggi sulla cresta dell'onda televisiva quali Belen, Corona, Ventura, W.Marchi, Morgan, Mentana, etc. Niente di nuovo.
L'unica consolazione è che Costanzo è andato  molto meglio di Chiambretti,  nonostante gli sforzi e lo studio di Matrix, il programma  non ha appeal e neppure seguito. È dal lontano MARKETTE che il piccolo show man ormai non convince. Ma perché viene proposto ogni anno? Tra l’altro sembra che frigga poiché a dicembre è in scadenza di contratto e la dirigenza Mediaset non si è ancora espressa. Capibile invece Costanzo che, come ha scritto Aldo Grasso, fa parte del pacchetto contrattuale rinnovato dalla Fascino/De Filippi, ma il piccolo conduttore cui prodest? Tenete conto che il programma parte alle 23,40 e arriva fino alle ore 01,00 perciò per la legge degli ascolti dovrebbe fare dei numeri almeno come quelli de L’INTERVISTA
Ma non è così. Perché continuare a farsi del male?

Passiamo in Rai.
Il grande dinosauro non può che essere il Pippo Nazionale, direttore artistico e conduttore di DOMENICA IN, che aldilà della sua professionalità, le becca di santa ragione da una giovane (sessantenne) Barbara D'Urso a DOMENICA LIVE su Canale 5.
Il risultato finale è Barbarella batte Pippo 19%  a 13% (parliamo sempre di share).

Facciamo un salto a La7 e ci troviamo Minoli con il suo FACCIA A FACCIA che abbiamo visto in Rai nella notte dei tempi, poi a Rai Storia, in versione radiofonica ed ora a La7.

Dico sempre che mancano le idee, i network si appiattiscono sui format esteri e gli autori ormai copiano/incollano e basta. Questi programmi poi basati su interviste e talk sono triti e ritriti
Se oltre a questa carenza, mettiamo i volti di cera o le mummie imbalsamate, si arriva a dei traguardi da serie minori.
Errare è umano, perseverare è diabolico

Mi dimenticavo: Costanzo è anche quotidianamente con un talk dal titolo SWING, con Dario Salvatori su Rai Premium.
Bulimia da piccolo schermo.

mercoledì 23 novembre 2016

ROCCO SCHIAVONE - il mix azzeccato per un poliziotto "anomalo




Ho finalmente visto una puntata della fiction con protagonista ROCCO SCHIAVONE, il terzo episodio CASTORE E POLLUCE.  Le prime due conto di vederle a breve,  mi riprometto di farlo visto che ho letto tutti i romanzi di Antonio Manzini sul commissario.
Come ascolti a Rai2 non si possono certo lamentare, la prima è arrivata al 14% di share, la seconda trasmessa nella stessa settimana era scesa al 10%, mentre l’ultima ha rasentato il 15%.

Partiamo dal commissario Schiavone che si fa chiamare vice-questore. Va in giro con un loden verde vintage, porta le Clarks scamosciate sulla neve e sull’acqua cambiandone due paia a puntate.
È un uomo iroso, cupo, non felice, arrivato in castigo alla questura di Aosta per aver massacrato di botte uno stupratore, figlio di un potente politico, dopo che l’aveva fatta franca. È incazzoso, tratta coi piedi e a male parole i suoi sottoposto. Ha un dolore nel cuore, è vedovo, la moglie di cui era innamoratissimo è morta. Fuma uno spinello ogni mattina, ma di questo parleremo dopo.  È anticonformista, si fa aiutare da amici delinquenti, e, in soldoni, non è un modello d’esempio di tutore della legge.
Ad interpretarlo è il bravo, secondo me bravissimo, Marco Giallini, una certezza dopo i film e fiction vestiti in carriera. Vi ricordo il bel film SE DIO VUOLE in coppia con Alessandro Gassmann uscito nel 2015.
Giallini è perfetto nei panni di Rocco Schiavone, nemmeno una sbavatura, tanto che l’autore dei libri, Antonio Manzini, ha affermato che nei prossimi libri non può non tener conto dell’interpretazione di Giallini. Un po’ come la coppia Montalbano/Zingaretti.

Trasportare la tristezza di Schiavone ad Aosta non è stato facile, il regista, Michele Soavi ha rischiato e si è superato. Il personaggio entra nei colori grigio/blu dei paesaggi con cui è stata virata la pellicola con la color correttion. C’è poi il bianco delle alpi Aostane e del vestito della moglie con cui parla come se fosse viva, ripresa in flash-back che sono introspettivi ed allo stesso tempo rendono umano il poliziotto.

La puntata che ho visto si sviluppa su due investigazioni parallele. In una bara viene trovato lo scheletro di una seconda persona, mentre in una scalata perde la vita uno dei tre soci di uno studio di architettura.
Il denaro è lo sfondo di questi misteri. Il secondo scheletro è quello del marito di una povera donna con figlio disoccupato che per non perdere la pensione  lo ha fatto nascondere in una bara già sotterrata. L’architetto morto in cordata è stato lanciato giù dal dente del gigante dai due soci.
L’intuito di Schiavone risolverà i casi. Il primo però non lo denuncerà,e la povera donna si terrà la pensione del marito morto.

Questa è la giustizia per Rocco Schiavone.

Come per Montalbano, anche Schiavone ha delle macchiette come sottoposti, un grillo parlante ed in più una collega con cui spesso battibecca ma di cui ha molto rispetto. Figure e personaggi ben studiati.


Passiamo poi alle polemiche scaturite dagli spinelli e dal ruolo pubblico che Schiavone rappresenta.           
 Il centro destra  ha fatto esternazioni a più non posso, il sindacato di polizia anche, i giornali pure. Tutto è stato buttato in politica solo perché la fiction è stata pagata coi soldi pubblici. Non sono favorevole alla cannabis e alla sua liberalizzazione.  Che la Rai viva con soldi pubblici lo sappiamo dal 1957, che sia immorale fumare uno spinello pure, che lo fumi un funzionaria di polizia è uno schiaffo alla divisa. Ma dobbiamo ricordarci anche  che i partiti hanno sempre lucrato sulla tv di stato, che ogni governo ha cambiato direttori e dirigenti lasciando enormi  cimiteri di elefanti in quel di Saxa Rubra, che se adesso vige la legge Cirinnà e in UN MEDICO IN FAMIGLIA il bacio tra gay è normale e le famiglie allargate sono una realtà. Quando la cannabis verrà legalizzata (speriamo mai) nessuno avrà nulla da eccepire a Schiavone. Non tralasciamo che da quest’anno, volenti o nolenti si paga il canone Rai in maniera obbligatoria nella bolletta della luce. 

lunedì 21 novembre 2016

BENEDETTO XVI - ULTIME CONVERSAZIONI







BENEDETTO XVI
ULTIME CONVERSAZIONI
A cura di Peter Stewald
Garzanti


DCome funziona questo ascoltare e aprirsi a Lui? Se potesse darmi un consiglio…

(Ride)

D: Qual è il modo migliore?

Ratzinger: Mah, non smettere di chiedere al Signore  - mi devi aiutare adesso! – e soffermarsi in raccoglimento, restare in silenzio. E ogni tanto sondare il terreno con la preghiera. Funziona.


Ratzinger, un uomo che ama Gesù. Non mi aspettavo un libro così.
Ho sempre avuto una alta considerazione di Papa Benedetto XVI, anche prima che vestisse l'abito bianco. Sicuramente lo tenevo sul piedistallo come una gran testa fine, braccio destro di Wojtyla, grande teologo.
Diventato Papa è uscita la sua natura umana di semplice e dolce persona.
La conversazione ripercorre la sua rinuncia, come egli afferma, In pace con Di”o. Racconta del suo rapporto con il Signore come se stesse raccontando la cosa più semplice della vita ed al tempo stesso si evince la sua grande ma semplice fede.
Viene raccontata la sua infanzia in famiglia, suo papà e mamma, suo fratello maggiore Georg che è entrato in seminario prima di lui, e della sorella che lo ha accompagnato nei suoi spostamenti.
Ha svolto il militare, era antinazista, ha disertato. 
La sua vocazione di docente e teologo è esplosa subito anche se qualche stop di un suo superiore gli è servita per rendersi più umile. 
Non sapevo che dal 1955 al 1958 seguì i giovani studenti cattolici,  e che un suo libro di allora paventasse la scristianizzazione in atto tra i cattolici.
Un parallelismo con il nostro don Giussani.

Partecipò come  anima del Concilio alla giovane età di 34/35 anni.
Lì venne scoperto come uno dei più grandi giovani teologi. 
Nel 1977, inaspettatamente poi fu nominato vescovo di Monaco. Accettò chiedendo di poter continuare a scrivere i suoi libri. Fosse stato per lui avrebbe continuato a insegnare.
Arrivò Wojtyla e nel 1981 lo portò a Roma. Dopo 5 anni chiese di essere lasciato libero ma il Papa lo confermò per altri cinque anni e gli disse che finché il Papa sarebbe rimasto vivo, sarebbe rimasto in Vaticano con lui.
Prefetto della congregazione per la dottrina della fede, questo il suo ruolo dal 1981 al 2005. 
Venne soprannominato Panzer, per le origini e per il ruolo. Ha svolto il suo servizio in umiltà ed obbedienza.
Uomo di fede e ragione, un'altra cosa che lo accomuna a don Giussani.
Nella conversazione ne esce un uomo mite e pacato, ed anche scherzoso. Non il panzer che i media hanno sempre cercato di dipingere.

giovedì 17 novembre 2016

Steve Berry - La profezia dei Romanov

Steve Berry
La profezia dei Romanov
TEA - 2005





Un bel giallo, una bella idea, nata nella mente dell'autore durante un viaggio in Russia.

È proprio questo che mi ha tenuto incollato al romanzo, conoscendo un po' la storia della Russia e avendola visitata diverse volte, il libro perciò mi ha appassionato.

Miles Lord avvocato nero americano è a Mosca per conto di un potente studio legale statunitense che fa lobby per conto di grossi potentati economici e compie delle ricerche negli archivi segreti moscoviti.
La Russia ha appena deciso di reinsediare la monarchia e si cerca un discendente dell'ultimo Zar.
ML subisce un attentato, dei russi cercano di ucciderlo, e da qui partono i flashback su Rasputin e lo sterminio della famiglia dell'ultimo Zar, i Romanov. Una profezia del Monaco di corte preannuncia che un Corvo e un'Aquila arriveranno per ritrovare un discendente dei figli dello Zar, Anastasia e Alessio che scamparono allo sterminio.
Una profezia con tanto di rebus e caccia al tesoro in cui ML si trova suo malgrado invischiato. Sembra un gioco da settimana enigmistica in cui vi saranno 12 morti e gli animali saranno l'ago della bilancia.
Forse un po' verboso in alcuni capitoli, ma una buonissima idea. Da realizzarci un film.