domenica 24 febbraio 2013

Le Pagelle della Campagna Elettorale


Molti slogan, tante battute ironiche, ma quasi nessun confronto televisivo tra i candidati. Non che ci mancasse, ma denota come certi meccanismi di propaganda e comunicazione stanno cambiando.

Berlusconi. Caimano, giaguaro, leone. Di fatto, la pelle dell’orso non è ancora pronta per il salotto di Bersani e di Monti. Dato per sconfitto sicuro, è sceso in campo in prima persona e i sondaggi l’han dato in notevole risalita. Come il Milan.. Sapendo di essere in difficoltà è partito in campagna elettorale due mesi prima degli altri invadendo radio, emittenti private, e chi più ne ha più ne metta a suon di battute. Dalla mela delle olgettine a quella di Balotelli, dagli euri alla ex moglie, alle domande con secondi fini dall’abolizione  Imu al quella del bollo auto, swap, swuop, etc. Non c’è che dire. È un grande della comunicazione.         Voto 8, essendo bruciato  per la Presidenza della Repubblica , dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI si è proposto come candidato al soglio pontificio. Con Bersani e Grillo, potrebbe partecipare a Zelig per far risalire gli ascolti del programma.

Bersani.  Con il Cavaliere è la coppia comica di questa compagna elettorale.
Ha detto che smacchierà il giaguaro, ha dato del pifferaio magico a Silvio e del mascalzone a Monti. Discorsi  da osteria di Bettola. Siam mica qui a pettinar le bambole! il suo slogan vincente. Comunicazione da tv in bianco e nero. Dato per vittorioso sta tremando per Berlusca e Grillo.
Voto 6, e' una caricatura da cartoni animati. Garganella.

Renzi il rottamatore. È stato asfaltato dalla rinata macchina da guerra di propaganda ex comunista. È meglio che per ora che torni a lavare i panni in Arno. Voto 6 per l'impegno. Ricorda il Veltroni di Yes We Can, ma in tv viene meglio degli altri.

Vendola. Profeta in patria, perché  da lavoro a tutti, cattolico, gay, progressista, parla con un linguaggio barocco- pomposo incomprensibile.  Onestamente sopravvalutato per il parlamento italiano. Si sforza di voler essere un personaggio moderno e all'avanguardia ... sì, comunista. Voto 6, uomo della magna (nel senso di mangiare) Grecia. Per fortuna lo abbiamo visto poco, sui media, non regge bene i confronti televisivi, la sua inconsistenza politica ed il suo sguardo spesso assente, uniti al suo linguaggio, sono soporiferi.

Ingroia. L'hanno  chiamato in Guatemala, ma se dopo due settimane ce l'han rimandato a casa,  ci sarà  pure un motivo.  Se pensavamo a Di Pietro come l'ultimo dei mohi-cani della lingua italiana, abbiam constatato che non c'è mai limite al peggio. Voto 5 per incoraggiarlo a tornare in Guatemala. Crozza lo imita cosi bene da farci cappottare dalle risate.

Di Pietro. Ha trovato l'anima gemella in Ingroia. Sconnesso nel parlare, magistrato come il precedente, ha dalla sua il virilismo sudista che manca al suo sonnacchioso sodale. È sicuramente in crisi e star lontano dal video gli ha giovato. Voto 5, da furetto e stato sotto traccia, ma se fa un buon numero è pronto a rialzare la cresta. Opportunista.

Fini.  Chi...era costui?  È andato fino ad Agrigento per farsi applaudire da 50 sostenitori. Voto 2, faceva bella figura se non si candidava.

Giannino.  Fare per fermare il declino. Si è fatto un partito a sua immagine per arrestare il decadente  dandismo del suo look. Voleva far perder il Berlusca, ma è scivolato su una laurea fasulla. Si può fare di tutto nella vita: mentire, rubare, etc,  ma devi essere già parlamentare. Senza Voto, e me ne dispiace.

Monti. Detto il Loden, un vestito per tutte le stagioni: bancarie, europee, nazionali, governative, universitarie, popolari,  regionali, etc.
Non eletto dal popolo, e diventato il garante per la rinascita dell'Italia. È sceso in campo e il suo trasformismo si è affermato: si è appiattito come gli altri politici con gli stessi slogan populisti. Voto 5, da tecnico, in tv era accettabile, ora rasenta la tristezza.

Grillo. Comunque finisca è il vincitore. Ha radunato migliaia di persone in piazza con slogan efficaci e terra-terra, sfruttando l'avversione delle persone verso i politici  attuali. Vuol fare la rivoluzione francese ghigliottinando tutti. Non ha voluto andare in tv e rifiuta i confronti sui programmi politici perché lì cadrebbe dal pero. Furbissimo, populista. Voto 8. Domanda: ma di scheletri nell'armadio non ne ha? Attention… i giacobini han fatto poi una brutta fine.

Lupi. Uno sguardo all'enfant prodige di Formigoni (o di Berlusconi?) bisogna darlo. In campagna elettorale si è visto poco. A dire il vero ne aveva dovuta fare tanta prima: da Vespa, a Ballaro, etc per difender il Berlusca sul tema morale (leggi: olgettine). Voto 7, ottimo scalatore di pareti scivolose, tipo specchi.

Due parole sui candidati alla presidenza della regione più importante d' Italia

Ambrosoli. La scelta del Pd e stata azzeccata sia per la sua storia che per la figura che traspare. Non è un gran comunicatore, ma l'apparato del partito e molti preti lombardi lo sostengono. Se il detto: uomo barbuto e sempre piaciuto valeva ai tempi di mia nonna, ora veder in tv un  barbuto intristisce.
Voto 6,5 a lui e all'apparato di propaganda catto-comunista. Domanda: ma il fantasma del triste Prodi che ci faceva sul palco con lui? …. Lo so ma non ve lo dico.

Albertini. Poteva essere il candidato ideale per il PdL, ma tra il fatto che non sempre in passato i rapporti con il Cav sono stati idilliaci e la Lega voleva la presidenza regionale  a tutti i costi, l'ex sindaco si è smarcato con una sua lista ed ed è andato con Monti. Voto 6,5,  da martedì sarà: parlamentare europeo, senatore, consigliere regionale. Un cumulo di voti e di redditi, non resterà certamente in mutande come ai tempi di quando era sindaco (ve la ricordate la sfilata?)
Maroni. Il nuovo che avanza… Non ha il carisma del senatur e non è amatissimo nella Lega, ma se l’elettore lombardo non è masochista, non può buttarsi nelle braccia bolsceviche. Non si è sovraesposto in tv e ha fatto bene, non è un affabulatore e non è molto fotogenico.  Voto 6,5 ed un in bocca al lupo perché se dovesse perdere è finito (vabbè che i politici han nove vite).


martedì 19 febbraio 2013

La Réclame: Aldo Giovanni e Giacomo


Le assicuro, e un'opera museale

Se alcune campagne del trio non sono ben riuscite in  passato, questa e formidabile. L'imbrattatore famoso, l'assistente scansafatiche ed il critico d'arte cialtrone. Un riferimento a Dalì, al medio di Cattelan, e parte la comica con la lima gigante per l'unghia del dito e con un'improbabile scala fatta con materiali di scarto. Il critico vede come opera d'arte quest'ultima e la esalta.
L'idea c'è, la comicità anche. Tutto rimanda ad una realtà surreale che spesso nel campo artistico è invece veritiera.

Mia mogli è passata a Wind. Ha 300 sms gratis al mese e mi inonda di continui messaggi.
Ho querelato Wind per istigazione allo stalking elettronico.

domenica 17 febbraio 2013

Sanremo 2013 - Serata finale




Dopo le pagelle di questi giorni, quelle finali dell’edizione scorsa stilate per ordine alfabetico, volevo trovare una nuova forma per il 2013. Vi ricordate quando a scuola, assentandosi la maestra per qualche minuto  veniva designato un alunno a caso che segnava sulla lavagna i nomi dei  buoni e dei cattivi aggiungendovi le crocette a fianco in base al comportamento?

Bene, ecco i Buoni e i Cattivi del Festival di Sanremo 2013
Legenda: B=Buoni, C=Cattivi 

Mauro Pagani. Direttore dell’orchestra di Sanremo e non solo. Ho scoperto che molti non sanno chi sia. Ora è  un signore posato e ben pettinato che era già famoso con la PFM del live Made in Usa (1974). Polistrumentista. Ha sicuramente messo lo zampino per la scelta degli ospiti musicali stranieri che avevano come comune denominatore le vocalità eccellenti. Vi dice niente Pagani e Demetrio Stratos?  B+++

FFF, Fazio Furbo Fabiolino, con il collettino e il cravattino, precisino e buonino, ma senza verve, spento, triste e mi dispiace dirlo, banale. Spesso una pera cotta, una sfumatura di grigio noiosa, distaccato a volte, non coinvolto e coinvolgente. Nessun valore aggiunto. Sarà contento il Berlusca quando Fazio è tornato a fare l’imitatore, vi dice niente il programma Forza Italia (Odeon – dal 1987) con Zega e la Termali? Il ns è un eroe sopravvalutato dai critici e dalla cultura. Mandiamolo  però alla Casa dell’Allegria di Mike Bongiorno. C+++

Littizzetto. La vera conduttrice del festival con qualche eccesso ogni tanto. Poteva evitare le varie scarpe coi tacchi 15 per superare FazioFF.  Buoni i vestiti no logo degli stilisti amici. Bruttina ma simpatica si è esaltata contro le gnocche e le ha stracciate. Non è stata un’ideona la farfallona-Belen iniziale, ma Litiz  ne è uscita bene.. Non se la tira come FFurboF (che finge di non farlo) e non ha fatto pesare di essere diplomata al Conservatorio. Questa sua competenza poteva  essere utilizzata in chiave musicale. Comunque salvagente. B+

Carlà Bruni. Fa parte delle gnocche, ma anche della scuderia del festival dell’Unità sanremese. Scandaloso invitarla. C+++

Gnocche. Tante, belle e bone. L’occhio vuole la sua parte e FFFabiolino, da scafato mestierante qual è, le ha distribuite come il prezzemolo. B++

Festival dell’Unità sanremese. Il Berlusca vede sempre lungo: conduttori, autori, alcuni ospiti, i comici, alcuni giurati, i due gay. E poi dicono che Rai Uno è del Pdl... C++

Vintage. FFF è uno storico del filone, vi ricordate Anima mia (1997) con Baglioni? Comunque la serata di venerdì ci ha fatto tornare indietro negli anni e le rimembranze son sempre positive. W i nostalgici. B+

Look. Gazzè ha cercato di copiare palesemente Rino Gaetano. Inguardabile nella serata finale con la lente colorata azzurra in un solo occhio. Beppe Vessicchio si è tenuto il pizzo e che pizzo… l’anno prossimo senza barba, speriamo.  Il leader di Marta sui tubi è il sosia povero di Freddy Mercury. C+++

Pubblicità. Avete notato gli spot della Vodafone con il pinguino Pino, star musicale con la voce di Elio (delle Storie Tese)? Almeno è meglio dell’orso Abatantuono. Niente è a caso, ma preludio della voce seguente. B+

Elio e le Storie Tese. Sono stati i veri comici, ma solo per il bel trasformismo da tenori grassoni di iersera. Le loro canzoni  sono veramente scarse, ma era già risaputo che sarebbero arrivati tra i primi come nell’edizione della  Terra dei Cachi. FFFabiolino conosce bene i meccanismi della tv e un gruppo demenziale di tendenza che fa finta di essere contro il potere, ma che guadagna prendendo in giro i pirla che li osannano, non poteva che far lievitare gli ascolti. C+++

Canzoni. La maggior parte belle, ma non faccio parte della giuria di qualità. B++

Giuria di qualità. Lascio stare le mie sensazioni, ma la maggior parte dei giurati eran tristi come FazioFF. Ma per quale motivo il voto di pochi sfigati di qualità (alcuni però li salvo) doveva incidere per il 50% sui risultati finali? Pensate alla Dandini: esodata d’oro, viene a prendere il gettone dall’amico Fabiolino, e per chi potrebbe votare se non per Elio e C, band presente nei suoi show? C+++

TV. Scenografia, buona l’idea dell’albero con i rami a ballatoio su cui è schierata una parte dell’orchestra. Un po’ meno il palco trasparente con le poltroncine sottostanti. Anche i lati del palco fasciati di color legno hanno appesantito la scena, soprattutto quando era inquadrata in totale. Luci, discrete, anche se un po’ cupe, ma forse rispettavano le suggestioni di FFurboF. Regia, istituzionale,  discreta, non c’era da inventarsi nulla. Avete notato che quest’anno le riprese sulla platea sono state pochissime? Meglio concentrare le telecamere sulle gnocche e sul conduttore, quasi sempre in campo. B++

Pensierino finale.                                                                                                                             
Senza offesa per nessuno, sia chiaro, ma dopo vari anni ho imparato che nella vita bisogna giudicare. Senza però pensare di essere a livello di Aristotele, Kant, e dei magistrati della Procura di Milano. A dir la verità preferisco quelli di Siena: nonostante una quasi bancarotta da 4 miliardi di euro, nessuno è ancora stato arrestato. Viva il G. (non il punto, non il giudizio, ma il garantismo). 

sabato 16 febbraio 2013

Giovedì 14 febbraio, terza serata del Festival di Sanremo



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Giovedì, terza serata del Festival e per fortuna si parla di calcio. Roberto Baggio è stata la star della kermesse non cantata. Ospite d‘oro del pallone.
Imbiancato, inquartato, pacato ed emozionato, ha letto una lettera ai giovani con parole per lui importanti: passione, gioia, coraggio, successo, sacrificio. Si realizza nella vita quello che si è; il sacrificio è l’essenza della vita. Il ns. ha subito sei interventi chirurgici, ma ha sempre combattuto e segnato più di 200 goal in serie A. La lettera forse l’ha stilata il suo amico-manager-guida spirituale buddista Vittorio Petrone ma sicuramente sotto dettatura di Roby Baggio.
La serata è stata segnata dalla parola amore. Che ideona per Fazio e suoi autori, Posani, Martelli, Serra (tutti da Festival dell’Unità), che hanno preso spunto dalla ricorrenza di San Valentino. Mai chiamato in causa fortunatamente, anche se ieri era la festa di due grandi santi della Chiesa, Cirillo e Metodio patroni d’Europa (sicuramente non ben accetti al Festival dell’Unità).
Amore, che si è esplicitato in una banale gag iniziale tra i due conduttori sull’aria della canzone Trottolino Amoroso, con tanto di fiori. Dalla parola amore al flash mob contro la violenza nei confronti delle donne, al pippotto di Litiz sull’amore gay e sui diritti dei non sposati. Slogan ed editti. Mi è sembrata più che la festa del’amore, la festa della donna e della propaganda vetero zapateriana.
La chiave di tutto ciò è un relativismo, ben espresso dalle dittature marxiste ed atee con la proclamazione delle feste nazionali  dell’Amore, della Donna, della Luce, del Lavoro, della Libertà e dei Diritti Sociali (Russi, Cina  i casi più eclatanti).                                                                                                           L’aria da Festival dell’Unità, sarò monotono, si respirava pesantemente.
Fabiolino è apparso sempre spento, e triste-triste, con la sua camicia con il solito collettino (ma era la stessa della prima e seconda serata?) e la cravattina con l’elastico. È ritornato agli antipodi con alcune battute imitando Vespa ed altri, ma niente di eclatante.
Se la prima sera Litiz era da mandare a casa, mercoledì invece è stata la star contro-gnocca e ieri è stata lei                   la conduttrice. È in ascesa, non solo per le bizzarre scarpe colorate dal tacco 20.
Passiamo alla musica. Abbiamo ascoltato le canzoni di tutti i big e dei giovani. In generale non male sia nei testi che nella musica, ma lascio ad altri che hanno più sensibilità musicale e capacità critica, il giudizio sull’argomento.                                                                                                                                       Non posso astenermi dal parlare di Elio & C. che pare spopolino sul web. Qualcuno li ha esaltati per le canzoni e per il cabaret che hanno portato al festival. Mi spiace ma se il primo motivo faceva veramente schifo sia nel testo che nella musica, la canzone rimasta in gara non è da meno. Dicono che sia una parodia, una presa in giro feroce del mondo della musica. Amici svegliatevi, se non si fossero travestiti e non avessero scritto testi irriverenti e insulsi, chi li avrebbe seguiti? Solo chi (leggi Fazio e qualche critico tv)  travisa  la realtà scambiando gag da Colorado per musica ed ironia vera.
Una domanda. Ma perché invitare Al Bano a mezzanotte per fargli cantare alcune strofe e alle 24,10 mandarlo a dormire con un premio-trofeo più grande di lui? Risposta rifacendomi a Elio: Perché Sanremo è Sanremo!

giovedì 14 febbraio 2013

Sanremo pagelle seconda serata






Littizzetto. Ieri sera la ragazza si è svegliata dal torpore. Il fatto che ci fosse la super modella Bar Rafaeli e la Bruni  ha attizzato  la ns. Colpita nel segno, nascere gnocca è destino, il rapanello pallido si espressa in maniera brillante spargendo battute ruvide a valanga sui vari cantanti, ospiti, Fabiolino e prendendo per i fondelli la sig.a Sarkò che suonava la chitarrina. Voto 6/7. Non è che il dott. Fuentes  è a Sanremo?

Fazio. È  stato l’uomo tappezzeria per quasi tutta la serata. Era incantato dai continui ingressi della statuaria modella Bar? Ha sbagliato il nome di Malika Ayane e la cantante lo ha ripreso. Poteva non farsi vedere e condurre solo in voce e nessuno si sarebbe accorto della sua mancanza. Un accenno di vitalità lo ha avuto ritornando al vecchio lavoro di imitatore duettando insieme a Marcorè. Voto 3, per favore cercate il dott. Fuentes.

Beppe Fiorello. Ha cantato un medly di un mostro sacro, Domenico Modugno. Poteva essere un promone  della fiction targata Rai, ma non è stato così. Ve lo ricordate quando sostituì il fratello al karaoke? Ne è passata di acqua sotto i ponti per fortuna. Bravo. La giacca del 1958 che ha indossato Mr. Volare è stata la chicca  della serata. Voto 7, stia attento a non sovraesporsi.

Carla Bruni. Dopo Va, Pensiero e Toto Cotugno, è arrivata l’ex première dame de France. Marchetta discografica, canzone in lingua d’oltralpe orribile. Ma non aveva detto che si vergognava di essere italiana? E Sarkò il piccoletto? Ma il nome Battisti non le dice nulla? Voto Zero, potrebbe fare un bel duo con la Rafaeli alla batteria.

Berlusconi. Ieri sera ha gioito, poco Festival dell’Unità, anzi crestine  milaniste  come se piovesse:  il cantante dei Modà, Max Biaggi, il leader degli Almamegretta con un cappellino/parrucchino alla El Shaarawy e l’israeliano Asaf Avidan. Voto 7 al barbiere. Che sia prezzolato dal Cavaliere?

Look. Max Gazzè sembrava vestito alla Rino Gaetano, ma in versione più elegante. Lo hanno fregato le scarpe a punta maculate. Inguardabili.  Voto 2, Calzaturificio Albanese d.oc.

 Carlo Cracco. È Il re dello scalogno e degli chef,  star televisiva, uomo copertina, testimonial. Ormai è come il prezzemolino. Faccia da duro sosia giovane di Kris Kristofferson, ha messo il farfallino ad una camicia con il collettino alla Fabiolino. Voto 5, pare che per mangiare da lui bisogna avere la American Express Diamante. Ma quando trova il tempo di cucinare?

Elio e la Storie tese. Irriverenti sopra le righe, troppo. Dopo  17 anni si sono vestiti da chierichetti e hanno cantato una canzone provocatoria-schifosa, per poi pigliarci in giro con il secondo motivo. Scarsi senza idee. Voto 3, meglio quando hanno  impersonavano i Rockets argentati con La Terra dei cachi.

mercoledì 13 febbraio 2013

Pagelle prima serata Sanremo




Finalmente  Sanremo è partito, vedremo a fine evento se sarà stao un Festival della canzone o dell'unità
Intanto ecco le pagelle della prima serata.

Littizzetto. Pensa di essere Cenerentola, arriva con una carrozza-zucca, non diventa una f..a e il suo umorismo è abbastanza scialbo. Non è valletta, ma sostiene il Fabiolino. Niente di che. Se ne può fare a meno. Voto 5 più che Cenerentola lei è Genoveffa.

Fazismo. Il ns. si siede sui gradini e abla. L'atmosfera è cupa e lui non fa nulla per alzare il ritmo. Anzi. pazio alle idee relativisme con la sua solita faccia da buono ma duro. Voto 5, più molle a Che Tempo che fa

Look. Se Fabiolino ha lanciato la moda del colletto piccolo della camicia e del nodo della cravatta minuscolo, molti ospiti e cantanti l'hanno seguito. Fazismo anche nel vestire. L'abito non fa il monaco: minimalista nel look, ma number one nella sua testa. Voto 5 la mia camicia ha cominciato a chiamare i clienti per non disdire le odinazioni di botton down

Angelo Obgonna. Il furbo Fabiolino lo invita per lanciare Toto Cotugno con il remake della canzione sull'italiano vero. Lincoln e Spielberg approvano. Voto 6,5 il lapsus su Totò al posto di Toto ci fa dire che deve tornare a scuola.
Voto 4 al look. Vabbè non fazizzarsi ma il farfallino finto e d i pantaloni che sembra abbiano il porta-pacco o il pannolone sono da circo.

Storia d'amore. Scenetta da film muto con i due gay innamorati che si sposeranno a NY. Era già stata annunciata per fortuna non si son baciati. Ma è partita la scritta che in Italia non c'è una legge adeguata. Voto Zero, non ho nulla contro i gay, ne conosco molti, ma orchestrare ed imporre una gag simile è da bolscevici.

Festival dell'Unità. due segnali ci sono stati: la coppia zapateriana e il coro dell'Armata Russa. Senza Voto, vedremo a fine festival.

Crozza. Ha fatto il suo lavoro, non male. Si è impalato al primo fischio, ma Soccorso Rosso Fabiolino è intervenuto come una guardia dell'armata Rossa. Voto 7, per la simpatia.

Pagelle pre Sanremo


http://www.ilsussidiario.net/News/Cinema-Televisione-e-Media/SANREMO-2013-IN-TV/2013/2/12/SANREMO-2013-Le-pre-pagelle-Fazio-e-Crozza-han-gia-vinto-il-Festival-dell-auditel/362840/



Stasera parte Sanremo 2013, ma in verità il festival è già iniziato da po’.
I  bla, bla, bla su tutti i giornali e sulla Rai ci hanno già riempito le tasche, quindi, direi che è lecito, anzi è obbligatorio dare le pagelle a questo evento e ai suoi personaggi.
Fazio. È il ciambellano televisivo dall’aria buonista di una certa cultura radical chic, con freccia a sinistra, che quando intervista i potenti si mette a pelle di daino. Ha annunciato che sarà un a kermesse votata alla leggerezza e all’allegria. Sicuramente ci sarà la politica che si mischierà con la musica. Sarà un concertone del 1° maggio visto i compagni che si succederanno sul palco. Da oggi poi, probabilmente, si candiderà a Pontefice. Voto 7 per la furbizia, per il buonismo, per la sua faccia da cera e per le sue finte balbuzie.
Littizzetto. Le diamo 350 mila euri per: 1-  non fare la valleta, 2 - non fare la comica (è da molto ormai che non le riesce), 3 -  non fare battute su Berlusconi, non è la Balti. Potevamo anche farne a meno. I soldi sono in proporzione al numero di scarpe (33 e mezzo)? Voto5 , era da lasciare in fila alla Coop a fare la spesa.
Ideona 1. Due canzoni ad artista. Questa non male, almeno sentiremo un po’ di musica e meno sproloqui del presentatore. Voto 7 ,  solo musica (speriamo).
Ideona 2. Boccelli, Barenboim, Harding. Per compensare la troppa musica leggera, non male proporre anche quelle pregiate. Voto 7, speriamo non sia solo passerella.
Modelle. Anche l’occhio vuole la sua parte. Le super modelle Balti e Refaeli non guastano, anche se fan parte di un cliché ormai scontato. Voto 8, alle due super belle.
Annunciatori. Max Biaggi, le sorelle Parodi, la Pedron, Roberto,Giacobbo, la squadra di fioretto femminile, etc. A dire il vero di tutta questa gente potevano farne a meno. ma li pagano? Voto 5, ma la Littizzetto cosa ci sta a fare?
Albergatori. A Sanremo sono contenti. Con tutti gli ospiti, comici, annunciatori, modelle, giuria di qualità, e chi più ne ha ne metta, gli alberghi sono pienissimi.   Senza voto, ma ringraziano il conterraneo Fabiolino.
Crozza. È il comico del momento. Prende per i fondelli i politici facendoci ridere. Assicurà però la par condicio.  Fabiolino è furbo  lo ha invitato. Sarà sicuramente un mattatore. Voto 7, a me piace, non so a voi.
Palinsesti altre tv. Resa incondizionata, nessuno vuole sprecare cartucce in momenti di ascolti sicuramente bassi. Così  lo share di Fabiolino arriverà al massimo. Voto 5 alle tv. Per fortuna che c’è la Champions League…
Carla Bruni. Non potevamo lasciarla nell’oblio? Una che parla male dell’Italia, si schiera con il Battisti assassino, se la tira come se fosse ancora la premiere dame de France, dovevano lasciarla a Parigi a suonar lì la sua chitarrina (mi riferisco all’imitazione che ne faceva Fiorello). Voto 2, speriamo non parli e sia un po’ discinta.
Anna Oxa. Ha massacrato Fabiolino e i cantanti del festival. Un 1° maggio freddo e nevoso. Non ha tutti torti. Voto 7 per la schiettezza e voto 4 per il lifting (è ora di cambiarlo, forse per questo Fabiolino la considera troppo vecchia).


lunedì 4 febbraio 2013

TRANSPORTER/ Una serie a tutto gas che “da un passaggio” a Tarantino e 007


TRANSPORTER/ Una serie a tutto gas che “da un passaggio” a Tarantino e 007

TRANSPORTER/ Una serie a tutto gas che “da un passaggio” a Tarantino e 007


Italia 1 ha mandato in onda lunedì scorso le prime due puntate di Transporter - La serie con dei discreti ascolti, una media del 8,50% di share con 2.500.000 telespettatori. Considerando l'invasione di canali e serie crime, al Biscione saranno  sicuramente contenti.
Prima di parlare della serie scrivo due righe sul perno di tutto questo: Luc Besson
Dopo aver visto nel 1986 Subway con l'ossigenato Lambert pensai che il regista  del film prometteva bene.
Ci ho azzeccato.
Luc Besson è un regista poliedrico ed estroso, passa dai film impegnati a quelli d'azione, dalle favole alla fantascienza. Ricalca le orme del maestro per eccellenza, Steven Spielberg, diciamo che è il suo fratellino minore. Triplice vita professionale del nostro: regista, sceneggiatore, produttore. E ultimamente anche scrittore.
Si è innamorato delle sue muse (vedi Milla Jovovich) e poi le ha pure sposate, arrivando per ora a quota tre matrimoni. Besson con gli anni si è fatto furbo, dopo che di Nikita era stato velocemente girato un remake americano, con Léon e andato subito negli States e Jan Reno è diventato un'icona. La Francia è sempre stata il suo punto di partenza ma ormai cooproduce molto con gli Usa. I suoi film sia da regista che da sceneggiatore e producer sono ormai da annoverare tra i cult.
 Mentre girava l'ultima sua fatica sulla vita di San Suu Kyi, The Lady, ha prodotto la serie tv Transporter, basata sulle tre pellicole cinematografiche interpretate da Jason Statham.
Il protagonista, Frank Martin è impersonato da Chris Vance, attore di varie serie poliziesche. Se lo guardate bene assomiglia nei tratti a Harvey Keitel, il Mr. White del Le Iene. Non è forse un caso, le citazione a Tarantino non sono occasionali sin dai prime tre pellicole: il transporter è vestito uguale, a parte il modello degli occhiali; è ironico ma anche lui, quando vuole ha il cinismo del killer. Arti marziali a go-go in stile Kill Bill ed il pulp si fa sentire.
Il fisico di Frank copia l’ultimo Bond -007,  pettorali da ginnasta e addominali tartaruga da paura, messi in evidenza come Daniel Graig  dalla costante camicia sbottonata.
A proposito di camicia:  bianca, linda, aderente, che resta intatta senza una macchia di sudore e strappi nonostante le battaglie di kung-fu del protagonista. Possibile? Certo… solo nei film. Il richiamo è ai modelli da sfilata di Dolce & Gabbana.
Un tipo sexy il nostro transporter, che viene esaltato dalle conquiste femminili (belle e semprie diverse) e dalle inquadrature erotiche, ma superflue del tv movie
Nella storia del cinema di driver ce ne sono stati a iosa, ma bisogna dire una cosa importante a favore di Besson: è un grande appassionato di auto e motori.
Prima di Tansporter  ha sceneggiato  e prodotto Taxxi 1, 2, 3, 4, più una versione americana,  New York  taxi. Come non citare Adrenalina blu – La leggenda di Michel Vaillant, eroe delle corse nei fumetti francesi?
Forse  pochi  sanno, che quando nel 2003 Michel Schumacher con tanto di monoposto sfilò per le vie di Parigi con al seguito alcuni modelli della casa di Maranello,  Luc Besson a cavalcioni della portiera di una Ferrari  guidata dall’ex pilota  Renè  Arnoux  filmava  l’evento  con in mano una delle prime palmari digitali. Non secondario il fatto che alcuni suoi film tratti dai suoi romanzi (Arthur ...) li abbia presentati in anteprima nella fabbrica di Maranello.
Tornando a Transporter – La serie, l’auto aggressiva  color nero Audi S8 è una coprotagonista: surclassa i suv Mercedes, le Peugeot e le Renault dei cattivi.
Anche qui, con i ricordi, si va al film Ronin (guarda caso anche lì cera un’Audi 8) e alle scorribande veloci con tanto di camera car tra le strette viuzze di Nizza.
Per la casa automobilistica un product placement  da leccarsi i baffi.                           Le vedute della Costa Azzurra vista dall’alto ricordano i passaggi di transito di CSI Miami, anche se la color correction  delle immagini è meno satura.

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