mercoledì 26 dicembre 2012

Santo Stefano, I Martiri di Otranto


Saranno santi 
​Benedetto XVI ha firmato il decreto che riconosce il miracolo, attribuito all'intercessione dei beati Antonio Primaldo e Compagni, martiri, uccisi il 13 agosto 1480 a Otranto. Questo atto apre la via alla loro canonizzazione. «La nostra diocesi - scrive l'arcivescovo Donato Negro in un messaggio alla Chiesa idruntina - mentre vive con gioia una delle ore più belle della sua storia, esprime profonda gratitudine al Santo Padre Benedetto XVI per il riconoscimento di questo evento straordinario ed eleva la sua preghiera alla Trinità Santa perchè sia confortata e incoraggiata nel suo impegno di annunciare e testimoniare il Vangelo».
«In un'epoca di crisi profonda, l'imminente canonizzazione dei nostri martiri è un forte invito a vivere fino in fondo il martirio quotidiano, fatto di fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa».
Il miracolo riconosciuto è relativo alla guarigione da un cancro di Suor Francesca Levote, monaca professa delle Sorelle Povere di Santa Chiara. «La grazia del miracolo - ricorda l'arcivescovo - fu chiesta al Signore per intercessione dei Beati Martiri con fede umile proprio dalla sua comunità religiosa, nel maggio 1980, mentre si svolgeva in diocesi una peregrinatio con l'urna dei Martiri, nel quinto centenario dell'evento del martirio, a pochi mesi dalla Visita apostolica ad Otranto di Giovanni Paolo II, avvenuta il 5 ottobre 1980».

I Beati Martiri, Antonio Primaldo e compagni, vissero a Otranto nel XV secolo, quando la città venne assediata dai turchi ottomani. Caduta sotto il loro dominio, il comandante dei Turchi, Gedik Achmed Pascià, ordinò che tutti gli uomini superstiti, circa 800 dai 15 anni in su, fossero costretti a rinnegare la fede cristiana. Antonio Primaldo, umile calzolaio o cimatore di panni, a nome di tutti i cristiani prigionieri dichiarò che «essi tenevano Gesù Cristo per il figlio di Dio e che piuttosto volevano mille volte morire che rinnegarlo e farsi turchi». Di fronte a questa risposta Achmed Pascià condannò a morte tutti gli 800 prigionieri. Antonio Primaldo e compagni furono subito riconosciuti martiri dalla popolazione e la Chiesa idruntina ogni anno, il 14 agosto, celebra la loro memoria.

Il 14 dicembre 1771 fu emanato il decreto di conferma del culto “ab immemorabili” tributato ai Martiri. Nel 1988 fu nominata dall'arcivescovo di Otranto la commissione storica e negli anni 1991-1993 fu celebrata l'inchiesta diocesana, riconosciuta valida dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 27 maggio 1994. Il 6 luglio 2007 Benedetto XVI ha approvato il decreto con cui si riconosceva che i Beati Antonio Primaldo e compagni erano stati uccisi per la loro fedeltà a Cristo.

Avvenire - 20 dicembre 2012




Di seguito vi propongo un libro che ripercorre il martirio di Otranto. Questo libro ci riporta all'attualità quotidiana: in Nigeria nel giorno del S. Natale sono stati trucidati 6 cristiani all'uscita dalla S. Messa, Asia Bibi e in carcere da quasi 1.300 giorni per la sua fede in Cristo, oggi è la festa di S.Stefano.






Maria Corti
L’ora di tutti
Bompiani


Venerdì 28 luglio 1480 le galee turche di Akmed Pascià approdarono a Otranto. Gli spagnoli, difensori della città scapparono. Gli otrantini rimasero soli a combattere contro i musulmani.
Qui si intrecciano le figure del pescatore Colangelo, della bella Idrusa, del capitano Zurlo e di Nachiria. Uomini semplici, forse peccatori, ma timorati di Dio fino al midollo che difesero strenuamente la città che cadrà in mano ai turchi. Ottocento abitanti della città verranno poi decapitati perché non ripudiarono la fede cristiana. Eroi, martiri? Sicuramente uomini che fino in fondo aderirono alla Croce. Già comunque resuscitati.