SANREMO 2018/ La "perla" di Sting e le esagerazioni di Claudio Baglioni
Prima
di entrare nella seconda serata del festival parliamo un attimo di Prima
Festival, in onda probabilmente per scaricare fasce pubblicitarie.
Inguardabili i conduttori ed anche il contenuto. Voto 2, al peggio non
c'è mai fine.
La
serata con Fiorello poteva solo andare super bene e i risultati si son visti.
Ieri
invece era fisiologico scivolare un po' a valle.
La
partenza mi è piaciuta con un Baglioni che si è messo in gioco, prendendosi in
giro, con il duetto in falsetto con Michelle. Lei è bella, brava, spontanea ed
è capace di tenere la diretta.
Le
nuove proposte. Non sono in grado di dare giudizi musicali, ma il tipo del cane
ha letto un tema, la ragazza rap (?) non l'ho capita, il Congiuntivo era
puramente coreografico, Alice aveva un bel vestito, ma ricordava un motivo ed
un modo di cantare già sentito, copiato.
Voto
ai quattro giovani: 4, musicalmente non mi dicono nulla, ma forse è
meglio che il giudice sia Vites.
Il
vero Festival è iniziato alle 21.25, con la discesa dallo scalone di Baglioni,
Michelle e Favino.
Una
considerazione sulla scena. Sarà costata un pacco di euri, tra ledwall e luci
che però durante le esibizioni canore disturbano e distraggono troppo. Lo
scalone che scende in maniera meccanica è pacchiano e mi ricorda il film Star
Trek (o gli spot dello sponsor) in perfetta sintonia però con le orecchie a
punta di Favino. Voto a scena e luci: 5, caotica, sembra di essere
in coda nel traffico di Bari.
Poi
son partiti i big, altra storia e musica rispetto ai giovani, anche se alcuni
cantanti mi han fatto venire il latte alle ginocchia.
Le
melodie delle Vibrazioni e di Nina Zilli non mi sono dispiaciute, così come la
tromba di Roy Paci, ma non l'interpretazione di Diodato (voto 6,5 a
tutti a parte l'ultimo). Inguardabili e patetici Elio e company (voto 1
per i trascorsi, sennò sarebbe stato zero) che han rovinato il famoso
saluto di Stanlio e Ollio. La Vanoni (voto: 83, la sua età) la metterei
insieme al Pippo Nazionale di cui parlerò dopo. L'ex Pooh, Red ha rispecchiato
lo stile del gruppo con cui ha vinto Sanremo nel '90. (voto 6,5
orecchiabile). Qualcuno ha qui criticato la canzone inedita di Lucio Dalla
cantata da Ron, invece non mi è dispiaciuta, anzi (voto 7, favorita).
Renzo Rubino, bella la camicia alla Missoni e... basta. Annalisa: vedi la nuova
proposta Alice, anche se di una spanna superiore (voto 6). Infine i
grandi Decibel, anch'essi li metto tra i favoriti con lo stesso voto di Ron.
Comunque
per non saper né leggere e scrivere son andato a leggermi i testi su TV SORRISI
e CANZONI ed ho concluso che amo le poesie in rima che insegnavano alle
elementari negli anni '60. Rilancio a Vites un giudizio sui testi.
Sono
critico però con la scaletta della serata, più che sui concorrenti si è basata
sugli ospiti, tutti presentati dal dittatore artistico. Mancava Fabio
Fazio e avremmo rivisto Anima mia. Gli interventi hanno
spezzato il ritmo dell'evento musicale.
Il
Volo con Vincerà ha scassato i cabbasisi ma poi insieme a Baglioni
(forse sottotono rispetto al trio) son stati eccezionali.
È
arrivato il bisnonno Pippo Nazionale che nel '68 esordì al suo primo festival e
ci ha propinato il suo pippotto di ricordi legati alla manifestazione. Adesso
potrà riposare in pace (insieme alla Vanoni).
Il
geometra di Rozzano, Biagio Antonacci, ha duettato con.... Baglioni (il
troppo stroppia). Il bravo Favino ha avuto il suo angolo di gloria, sempre però
con gli interventi del direttore.
Il
pezzo forte è stato Sting, grande, grandissimo: ha cantato umilmente in
italiano una hit di Zucchero. Poi è arrivato Bombastic Shaggy con Sting alla
chitarra e se l'ex marine ha fatto scena coi suoi movimenti, il Police è stato
di un po' di spanne superiore quando ha cantato la sua strofa. Peccato, avremmo
preferito uno Sting con almeno un altro (se non due) suoi pezzi.
Non
ho capito l'apparizione di Franca Leosini valletta di Baglioni che ha cantato
un suo pezzo storico, Questo piccolo grande amore.
Poi
a mezzanotte il Volo con un medley di e con l'onnipresente Baglioni (che
balls...). Per non parlare di Vecchioni con Samarcanda ed il
solito cantante, per fortuna c'era Lucio violino Fabbri.
Il dittatore
artistico ha esagerato, è il festival della canzone italiana non un suo
concerto.