Giovanni Ricciardi
LA VENDETTA DI ORESTE
Fazi
In questa ultima avventura, il commissario romano Ottavio
Ponzetti fa i conti con la storia.
Si parte dalla morte di un anziano geometra che aveva svolto
dei lavori per il nostro con cui era entrato in confidenza. Son passati dieci
anni e il figlio del geometra trova nella sua cassaforte di casa una pistola
jugoslava con tanto di proiettili. C’è anche una missiva simil poetica scritta
per un tal Ulisse. Ponzetti indaga e
scopre che il defunto era scappato dall’Istria, si era diplomato a Trieste e
poi era approdato a Roma mettendo su famiglia. Il commissario si ritrova a
riscoprire la triste vicenda degli italiani costretti all’esodo da Pola e Fiume.
Si parla anche del controesodo di circa tremila operai che da Monfalcone, in
nome dell’idea stalinista fecero il percorso inverso, andando a lavorare nei
cantieri navali della Jugoslavia.
Questa è storia, dolorosa, ma scritta da Riccirdi con garbo
intrecciando indagini e noir.