giovedì 31 maggio 2018

IL FAZZZIOSO - LIVERPOOL vs REAL MADRID





Dopo una cerimonia d'apertura barocca, con Duna Lipa, cosciona dai muscoli da slalomista, plasticata non solo negli short, inizia la partita. E per fortuna c'è il duo Piccinini-Serena, mica il caciarone Pardo.
Singolare che nella capitale ucraina che ospita la finale, uno degli sponsor della manifestazione sia la nemica russa Gazprom.
Ho tifato Reds una sola volta in vita mia, quando sotto di tre gol contro il Milan capovolsero il risultato e vinsero la coppa.
Ma allora c'era un certo Steve Gerrard, oggi i non pervenuti Firmino, l'infortunato Salah e in negretto e vispo Manè, l'unico in palla.
Notte nerissima per il portiere Karius in versione Donnarumma, due euro-papere che non vedevo dai tempi dei campionati CSI dei miei figli. 
La vera star è Zinedine Zidane che continua a mietere successi e coppe europee ed allena i suoi giocatori a colpire in rovesciata.
Se Ronaldo sonnecchia e gioca per la squadra ma resta a secco di gol, ci pensa Bale con un gol capolavoro uguale a quello di CR7 contro la Juve.
L'allenatore più perdente d'Europa, andrà a lavarsi la macchina, dopo lo spot pubblicitario che ha imperversato su tutti i canali tv la settimana scorsa.
Men of the match: Sergio Ramos, un vero killer.

mercoledì 30 maggio 2018

Alicia Gimenez Bartlett - Un bastimento carico di riso - 5

Alicia Gimenez Bartlett

Un bastimento carico di riso

Sellerio


Un barbone viene trovato ucciso. Un testimone ha visto dei nazi rapati colpirlo con una mazza. Ma non è la dinamica vera dell'omicidio, in più è uno strano barbone in quanto non è vestito male. È un barbone amico che spianerà la strada per l'indagine, ma anche lui verrà ucciso. Si arriva ad un industriale e alla sua fondazione.

martedì 29 maggio 2018

IL FAZZZIOSO - ITALIA vs ARABIA SAUDITA






Il Mancio ha preso in mano l'Italia rivoluzionandola. Ha riportato titolare il mohicano Balotelli e immesso una marea di giovani promesse. È solo l'inizio, facciamolo lavorare.
Certo che fa ridere che sia l'Arabia Saudita a scegliere come sparring partner gli azzurri.
Il tasso tecnico degli arabi è bassissimo, si è visto nel gol di Balo, nonostante l'esultanza dei telecronisti Rai.
D'altronde i calciatori sauditi avevano i tacchetti d'oro sotto gli scarpini e non volevano certo rovinarli.
Se Balo ha segnato un gol, dato passaggi smarcanti, anche TopoGigio Donnarumma si è comportato da campione: non ha toccato un pallone nel primo tempo, per fortuna.
Il Mancio ha fatto correre molto le fasce, poco pressing però e non abbiamo un centrocampista che crei gioco, Jorginho dovrebbe essere posizionato più avanti.
La partita è stata giocata a San Gallo, in Svizzera e non poteva mancare il gallo Belotti, visto che si trovava nel pollaio ha segnato un gol di testa su calcio d'angolo.
Poi la pirlata di Zappacosta e l'improbabile corsa  di TGigio, che se fosse rimasto in porta avrebbe rischiato una delle sue saponettate.
Poi un'altra vaccata in disimpegno di Criscito che TGigio ha sventato da campione con un piede, non con le mani chiaramente.
Un secondo tempo pieno di distrazioni e con un calo fisico notevole da parte degli azzurri.
Immotivato l'entusiasmo del telecronista Rai e poi saranno stati veri i nomi dei calciatori arabi che pronunciava in diretta appena toccavano il pallone?

lunedì 28 maggio 2018

ASPETTANDO IL MONDIALE/ Fuga per la vittoria, un film da salvare per la partita di calcio



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ASPETTANDO IL MONDIALE/ Fuga per la vittoria, un film da salvare per la partita di calcio

Fuga per la vittoria non è un film eccezionale, ma per gli appassionati di calcio è imperdibile. È del 1981, diretto dal blasonato regista John Huston un po' forse , visto che si tratta di calcio, con il piede sinistro. L'idea non è male, ma direi che il fine è commerciale. C'è un panzutello Michael Caine nelle vesti di allenatore, ci sono vecchi campioni come Pelé, Bobby Moore, Osvaldo Ardiles, Paul Van Himst, Kazimierz Deyna e questi valgono il costo del biglietto dello stadio (cinema).
Il soggetto del film è liberamente tratto dalla storica Partita della Morte del 9 agosto 1942 a Kiev tra una nazionale militare tedesca e una compagine Ucraina formata da giocatori della Dynamo Kiev e del Lokomotiv. Vinsero questi, ma poi morirono tutti nei campi di concentramento nazisti. In Fuga per la vittoria siamo in una specie di villaggio vacanza per prigionieri, e questo fa un po' ridere. I prigionieri sono Alleati: inglesi, francesi, statunitensi, americani, irlandesi e gallesi.
Arriva il gerarca Max Von Sydow (sempre impeccabile) e organizza una partita tra nazi e Alleati. Caine pretende di avere in rosa giocatori polacchi, cechi che sono detenuti in altri campi di prigionia. La richiesta è esaudita, hanno tute rosse, scarpini, palloni e pranzi energetici. E qui ridiamo per la seconda volta: è proprio un villaggio vacanze. Manca solo Fiorello.
Nella compagine vuole giocare a tutti i costi Sylvester Stallone, già famoso per Rocky IRocky II. Chiaro perciò l'intento commerciale del film. Ottiene il posto di portiere, ma sembra Walter Chiari ne L'Inafferrabile 12, o forse si sta allenando per interpretare il futuro Rambo. Si narra che volendo fare il fenomeno, allontanò dalle prove del film il portiere inglese Banks che gli insegnava il mestiere. Risultato: frattura di un dito della mano e rottura di due costole. Mettiamoci poi una fuga del portierone a Parigi per avvisare la Resistenza francese con ritorno al campo di concentramento (ma quando mai?) e la partita può cominciare.
La partita si svolge a Parigi come evento mediatico e di propaganda. I tedeschi segnano a ripetizione, 4-0. L'arbitro ha spesso gli occhi chiusi, la Var non esiste, ma gli Alleati riescono a rimontare con un grande Pelé che gioca con un braccio aderente al corpo come Beckenbauer contro l'Italia nella mitica semifinale di Mexico '70. Rambo-Stallone aveva la pretesa di segnare un gol, ma J. Huston lo esalta facendogli salvare la partita parando un rigore al 90°.
Favolosa la rovesciata in gol di Pelé vista da tutte le angolazioni possibili: lui era capace di farlo veramente. E poi....invasione di campo e tutti scappano. La partita di calcio è sicuramente la parte migliore del film, il resto è surreale.

sabato 26 maggio 2018

giovedì 24 maggio 2018

Verso Real Madrid-Liverpool/ Quell'Italia in vetta all'Europa nel Beautiful '68



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Verso Real Madrid-Liverpool/ Quell'Italia in vetta all'Europa nel Beautiful '68

Si avvicina il calcio di inizio della finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool, evento clou stagionale dello sport più seguito in tv. Proprio 50 anni, nel Beautiful '68, tra barricate, ciottoli divelti, capanne bruciate e viali intasati da manifestanti, l'Italia calcistica era ai vertici dell'Europa. Il Milan, dopo aver vinto lo scudetto, il 23 maggio vinse la Coppa delle Coppe contro l'Amburgo con due gol dello svedese Kurt Hamrin, il secondo preceduto da due tunnel favolosi da antologia. Con a capo il Paron Nereo Rocco vinse l'anno dopo la Coppa Campioni e l'Intercontinentale. Non era il Milan dei cinesi...
Pochi giorni dopo in Italia partirono gli Europei di calcio, alla faccia delle soste (calcistiche) nostrane odierne. La faccio breve, il 5 giugno si giocò a Napoli la semifinale europea tra la nostra Nazionale e la Russia. La partita finì 0-0. Allora non c'erano il goldel gol (grazie a Dio),  i rigori (a parte il 2006 sempre funesti) e la (il) Var, ma solo una misera monetina che qualificò per sorteggio la nostra squadra. Il cul de Sac (Sacchi) non esisteva ancora, ma la leggenda narra che negli spogliatoi la lira fu tirata in aria due volte, la prima restò in bilico in una fessura, ma per la ripetizione ci mise lo zampino San Gennaro. Lo sapremo da Facchetti se andremo in Paradiso.
Prima finale  a Roma contro la Jugoslavia. Era l'8 giugno, gli slavi giocarono la partita della vita, segnarono un gol, ma a dieci minuti dalla fine Domenghini su punizione riagguantò il risultato. Il pallone passò tra le gambe della barriera.  Ciò vuol dire che il destino era segnato. Gianni Brera definì il tiro una ciabattata, vero, ma fu il preludio della vittoria.
Il regolamento non prevedeva i supplementari e dopo 48 ore si rigiocò. Gli Slavi erano spompi, il c.t. Valcareggi cambiò cinque giocatori e vincemmo 2-0 con un gol di Rombo di Tuono e un bellissimo eurogol  di un ventenne in forza al Varese, Pietro Anastasi. Nota a margine: guardate l'esultanza dei due attaccanti e paragonatela con quelle odierne. Fan tenerezza.
Il calcio risollevò l'animo dei contestatori? Io non lo so, allora godevo solo di pallone, forse bisognerebbe chiederlo ai leader degli studenti d'allora, Capanna e Viale. L'ho fatta semplice? Il titolo Europeo rimane negli annali ma ai barricaderi cosa resta? Pulvis et umbra.

mercoledì 23 maggio 2018

Fumetti - ALTAI & JONSON


L'Editrice COSMO ha appena ristampato in tre uscite le avventure di ALTAI & JONSON pubblicate dal 1975 soprattutto sul  Corriere dei Ragazzi.
Che dire? Lo sceneggiatore è nientemeno che TIZIANO SCLAVI che non ha bisogno di presentazioni, mentre il disegnatore è GIORGIO CAVAZZANO. Questi è un grande fumettista, forse il più grande, tanto che disegna anche per Disney.
I disegni sono strepitosi, pieni di particolari, che uniti alla fantasia e penna di Sclavi ne fanno un fumetto direi eccezionale e da non perdere.
E? un gangster fumetto molto ironico ambientato a San Francisco con due scalcinati detective privati

Jonson è il cowboy con tanto di Stenson e di fondina e si atteggia a capo, mentre Altai è il piccoletto dall'aria sulle nuvole. Abbiamo anche un tenente della polizia che vorrebbe sempre mettere al gabbio i due soci. Nella San Francisco fatta di saliscendi, tram alla milanese e berline americane, i due vanno in giro con uno scassato Maggiolone alla caccia dei banditi. Alla fine i buoni vincono, ma i nostri restano sempre al verde

















lunedì 21 maggio 2018

Alicia Giménez Bartlett - Serpenti nel Paradiso 4







Alicia Giménez Bartlett
Serpenti nel Paradiso
Sellerio

Il quartiere residenziale si chiama Paradise, ma avviene l'omicidio di un avvocato di grido.
Tre coppie di amici con relativi pargoli in un luogo incantato, ma nulla è come appare.
Tresche familiari, adulterio e .... serpenti, amicizie finte che portano al disastro umano.
Parallelamente i nostri pulotti sono impegnati come forze dell'ordine per l'arrivo del Papa a Barcellona, con i rapporti interpersonali e nuove amicizie.

venerdì 18 maggio 2018

Fumetti - IL COMMISSARIO SPADA

È nel 1969 che nasce  sulle pagine de IL GIORNALINO il fumetto del Commissario Spada. Un noir ambientato a Milano con storie di malavita di quell’epoca. Quello che mi piace molto sono i disegni: spigolosi e geometrici, pensate ai volti, una tecnica diversa e particolare.

Il volto e la malinconia del commissario mi ricordano molto Dino Zoff


mercoledì 16 maggio 2018

Alicia Gimenez Bartlett - MORTI DI CARTA 3






Alicia Gimenez Bartlett
MORTI DI CARTA
Sellerio


In questo quarto romanzo con la coppia Petra e Firmin, ci troviamo in un doppio caso che si incrocia sulla rotta tra Barcellona e Madrid.
Una bella ragazza viene uccisa a Barcellona e  le indagini puntano alla politica nella capitale spagnola. Il caso è affidato a un ispettore che si incrocerà nelle indagini con i nostri originali pulotti. Questi indagano sull'omicidio di un noto conduttore della TV spazzatura/scandalistica giustiziato ad opera killer di un professionista.
Anche loro vengono portati a Madrid dal corso delle indagini, nella tv per cui realizzava il programma. Indaga che si indaga si scopre che aveva occultato ingenti capitali in Svizzera. Era divorziato ma aveva buon rapporti con l'ex moglie, anch'ella con investimenti nascosti.
Petra viaggia sulla rotta Bar/Madrid più volte: un confidente della polizia e la sua convivente sono stati assassinati con un colpo di pistola in fronte. L'arma è quella che ha ucciso il conduttore televisivo. Il confidente avrebbe dovuto svelare a Petra qualcosa sul killer del personaggio TV ma anche sulla ragazza uccisa a Madrid.
Qui intanto un ministro del governo si suicida lasciando una lettera in cui afferma di essere l'amante della ragazza morta a Madrid.
L'intreccio si completa con l'entrata in scena del direttore di un grosso giornale nazionale in combutta con il presentatore e la sua ex moglie.
Connubio tra scandali, pesetas, politica , sesso e potere.
A Barcellona viene trovata morta accoltellata la ex moglie del presentatore, nonché amante del direttore del giornale.
A voi lo sbroglio della matassa.
Aggrovigliato ma stupendo giallo.


lunedì 14 maggio 2018

DON CAMILLO a fumetti 15


DON CAMILLO a fumetti 15
Alla Fiera di Milano

E siamo giunti al quindicesimo fumetto sugli eroi di Guareschi. Sempre fedele ai racconti di Giovannino. vi segnalo tre racconti.
Il muraglione. Diverso dalla trasposizione cinematografica e forse più carino. Davanti alla cappelletta della Madonna i lavoratori si fermano, non vogliono distruggerla.


Il sogno del cappello verde e Ancora il fantasma del cappello verde. Anche questi li abbiamo visti nei film. Peppone entra di notte in chiesa a pregare ma si dimentica il cappello. Ritorna un'altra notte ed accende un cero gigante. Ringrazia il Signore di aver vinto le elezioni da sindaco. Nel segreto dell'urna, don Camillo lo ha votato.












venerdì 11 maggio 2018

Alicia Giménez Bartlett - Giorno da cani 2








Alicia Giménez Bartlett 
Giorno da cani
Sellerio

Questo è il secondo giallo con protagonista l’ispettrice Petra Delicado e il suo vice, Fermín Garzón editato in Spagna nel  1997.
Un vecchietto viene trovato morente, pestato a sangue. I due poliziotti si mettono sulle tracce del passato dell’uomo. Nella sua casa trovano un cagnolino che Petra poi si porterà a casa. le indagini arrivano agli allevatori di cani da difesa. Si scopre che il morto rubava e rivendeva cani in combutta con una società di ricerca che aveva come paravento una toelette ria per animali. Nel frattempo Garzón si innamora contemporaneamente di due donne, una istruttrice di cani e di una libraria, mentre Petra si attacca ad un veterinario.
Il mandante dei furti e dell’assasino del poveraccio viene scoperto, ma accade una tragedia che destabilizza il vice ispettore Garzón.

mercoledì 9 maggio 2018

La Réclame - La soluzione è semplice, passa a Kena!



A dire il vero Fedez non è proprio simpaticissimo, ma il vero must è Lino con le sue battute, forse vecchie, ma sempre simpatiche e attuali
Intramontabile

lunedì 7 maggio 2018

Alicia Giménez Bartlett - Riti di morte 1





Alicia Giménez Bartlett
Riti di morte
Sellerio

Questo è il primo romanzo della saga con protagonista l’ispettore della polizia spagnola  Petra Delicado. L’esordio è del 1996, in Italia è arrivato nel 2002 e ad oggi siamo a undici libri. È stata tratta anche una fiction tv, sempre in Spagna.

L’ambientazione è a Barcellona, con tanto di cucina catalana. La quarantenne Petra era avvocato di grido con studio legale insieme al marito. Lasciò la toga ed anche il coniuge e divenne poliziotta. Si risposò con un giovane ragazzotto, ma il ruolo era di madre e non di moglie e si separò anche dal secondo marito.

Il suo vice è Fermín Garzón, vice-ispettore cinquantenne vedovo con un figlio a New York, classificato da Petra come anziano (a 50 anni?) panzuto che vive in una camera di una pensioncina.

Una dopo l’altra, quattro giovani ragazze vengono violentate. Il bastardo lascia sul braccio delle vittime una firma a che sembra un disegno fatta con dei pungiglioni o aghi.

I due nostri eroi vagano a vuoto, finché la quarta vittima ricorda che il mezzo per lasciare la firma sia stato un orologio. Viene recuperata una delle aguzze punte, vengono censiti gli orologiai che possono aver fatto una simile lavorazione. Si arriva ad un giovane che però scappa e che verrà trovato giorni dopo. Il mistero s’infittisce.


giovedì 3 maggio 2018

GIRO D'ITALIA 2018/ L'occasione per riscoprire Bartali e l'apoteosi azzurra del beautiful '68

GIRO D'ITALIA 2018/ L'occasione per riscoprire Bartali e l'apoteosi azzurra del beautiful '68


Domani inizia (anche in tv) il Giro d'Italia 2018, edizione 101 della corsa. Parte da Gerusalemme e non termina a Milano come di consuetudine, ma a Roma. Dalla Terra Santa alla città Eterna dove c'è l'erede di San Pietro. Sembra il tragitto degli Apostoli. Sicuramente non è il significato esplicito né recondito di questo percorso, ma ha certamente in sé un messaggio di pace che va oltre l'evento sportivo. Banale questa espressione? Forse sì, certo che se le religioni dividono, lo sport spesso unisce.
È quanto accadde nel lontano 1948 dopo l'attentato a Togliatti, quando le piazze comuniste erano pronte a insorgere con le armi. De Gasperi telefonò in Francia a Gino Bartali scongiurandolo di vincere la tappa del giorno dopo al Tour de France. Ginettaccio, non solo la vinse  e rasserenò gli animi, ma trionfò sugli Champs Elysees vincendo dopo 10 anni (primo nella storia) la sua seconda Grand Boucle.
Certo che Bartali era un predestinato al bene, cattolico fervente, utilizzò la bicicletta nei suoi allenamenti durante l'occupazione nazista per portare di nascosto documenti falsi in aiuto dei fuggitivi ebrei. Per questo nel 2013  è stato eletto  "Giusto tra le nazioni"  dal memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'Olocausto, elezione che avviene per i non-ebrei che hanno aiutato i perseguitati dalle fauci naziste. Queste le motivazioni per Bartali: "Un cattolico devoto, nel corso dell'occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa". Pare che gli ebrei aiutati siano stati un migliaio. Pochi settimane fa gli è stata conferita la cittadinanza israeliana. E poi, con la vittoria dopo l'attentato a Togliatti, possiamo affermare che salvò l'Italia da una situazione molto critica.


Se volete documentarvi è in libreria un bel libretto, A colpi di pedale - La straordinaria storia di Gino Bartali di Paolo Reinieri  con le illustrazioni di Valentino Villanova (Editrice Ave). La prima parte è un fumetto a colori ben disegnato che illustra l'aiuto di Bartali agli ebrei. Il libro continua con il racconto della vittoria del 1948 al Tour, con tanto di telefonata di A. De Gasperi. Prosegue poi con la rivisitazione della vita e della carriera di Ginettaccio: famiglia, passione per la bicicletta, amore per la sua Adriana, vittorie, sconfitte e dualismo con Fausto Coppi. Cattolico nel cuore e nella vita, soprannominato Gino il pio, si era messo alla Prima Comunione la spilletta dell'Azione Cattolica e non l'aveva più tolta. A Parigi nel '48 non alzò il braccio in onore del Duce e appena rientrato in Italia si recò in visita privata dal Papa. Forse tutti non sanno che era terziario carmelitano. Gianni Brera l'aveva soprannominato con acredine Frate Cipolla (quello del Boccaccio) per poi ricredersi con grande affetto verso il Gino.
Nel beautiful '68 il Giro d'Italia lo vinse il grande Eddy Merckx il cannibale,  che in  quell'edizione vinse quattro tappe,  la  classifica a punti e quella del Gran Premio della montagna. In classifica generale si classificò con 5' davanti a Vittorio Adorni, compagno di squadra del belga, terzo Felice Gimondi con 9' di distacco. Merckx nel 1968 trionfò anche al  Giro di Sardegna, alla Roubeaix, al Romandia, nella tre Valli Varesine e in Catalogna. 


L'Italia fu circumnavigata dal Giro da nord a sud, ma nel beautiful '68 forse nessuno se ne accorse. Al contrario del '48, le piazze erano incandescenti e non bastò una grandissima vittoria ciclistica azzurra al mondiale di settembre a Imola a raffreddare gli animi. Merckx aveva vinto la gara iridata in volata nel 1967, e dopo le vittorie nella stagione del '68 era il favorito insieme a Gimondi, ma tutto fu travolto dalla fuga di Vittorio Adorni che s'involò arrivando con quasi 10' (massimo distacco in un mondiale) davanti a Van Springel, Dancelli, Bitossi, Taccone e Gimondi, cinque italiani nei primi sei.
Un'apoteosi azzurra, mentre pochi giorni prima i russi avevano invaso la Cecoslovacchia e a Venezia il Festival del cinema era stato duramente contestato.

mercoledì 2 maggio 2018

ALFIE - Il racconto - 2






ALFIE -  2

La partita intanto è ricominciata e l'egiziano Salah ha fornito due delicati assist conclusi con due gol all'11' e 16' del secondo tempo.
I romanisti sembran sfiniti, i Reds e i loro tifosi sono in tripudio.
L'elicottero vola verso il mare. Tom e KATE si guardano tremanti, Alfie è in una culla termica con tanto di respiratore e di flebo.
Monitor colorati che indicano pulsazioni cardiache, pressione sanguigna, temperatura corporea, respirazione.
Quattro uomini controllano i dati e lo stato di Alfie. Un quinto indica ai genitori di mettersi le cinture e le cuffie.
- Vi stiamo portando in un luogo sicuro dove provare a curare Alfie.Tom e KATE si guardano e iniziano a piangere.
All'Anfield Road esiste solo una squadra che torna in rete al 24'. E sono cinque: Liverpool 5 - Roma 0. I tifosi inglesi sono tutti in piedi ed applaudono.
Ma nel settore ospiti, dove ci sono tremila romanisti, pian piano viene srotolato uno striscione alto tre metri e lungo dieci con scritto a caratteri cubitali ALFIE FREE.E lo stadio si zittisce di colpo.
All'ospedale il capo pattuglia della polizia inglese non avendo risposte via radio dagli uomini in rianimazione ha dato l'allarme.
Ma al centro base delle forze dell'ordine stanno tutti guardando la partita e quando capiscono la portata del messaggio il panico subentra. Cosa fare? Gli uomini sono perlopiù allo stadio ma ancora non si è a conoscenza della reale situazione.
Il capitano John Wood arriva di corsa in rianimazione e libera poliziotti ed infermieri che spaventati raccontano del blitz.
Wood conferma l'allarme attivando l'aviazione militare e le pattuglie motorizzate presenti allo stadio.
Ma non ci sono avvistamenti di elicotteri e neppure di ambulanze.
Il capo di Scotland Yard e del MI 6, entrambi allo stadio, vengono ragguagliati ed increduli cercano di formare un'unità di crisi sul posto.
Il Liverpool di colpo si ferma e la Roma, segna due gol con gli inglesi imbambolati.
La polizia e gli steward dello stadio ricevono l'ordine di requisire lo striscione, ma quando arrivano tra i tifosi ormai lo trovano a terra sotto i piedi dei supporter romanisti.
Kate e Tom si stringono le mani, piangono, guardano increduli il piccolo Alfie accudito da mani esperte. Nella cuffia parte un lieve ronzio, e sentono recitare:
Ave o Maria...Tutti i componenti dell'elicottero recitano la preghiera. Kate e Tom rispondono da:
Santa Maria...Alfie sussulta e distende le braccine.
Ore 23.00. Lo stadio si è svuotato dei tifosi inglesi, mentre i romanisti vengono tenuti nel loro settore. Sono stranamente silenziosi e tranquilli.
L'unità di crisi delle forze dell'ordine è riunita in una sala dello stadio con i rappresentanti del governo inglese. L'aria è pesante, i volti tesi e stizziti. Non si hanno notizie dei fuggiaschi, sembrano spariti nel nulla. Tutta l'Inghilterra è bloccata, strade, aeroporti, navi, il tunnel con la Francia. I cieli e i mari fino al limite dei confini internazionali sono monitorati. Ma non c'è traccia dei rapitori. Il ministro degli interni propone di bloccare e schedare i tremila tifosi italiani. Entrano di peso nella stanza l'ambasciatore italiano a Londra con
degli agenti in borghese. Ė incazzato nero e annuncia una crisi diplomatica che ha già proclamato davanti alle tv presenti alla partita.
Queste sono rimaste in diretta dallo stadio raccontando ciò che ormai è diventato di dominio pubblico mondiale.
Il capo di Scotland Yard resta interdetto, gli comunicano che nella zona intorno all'ospedale non vi sono state telefonate satellitari, chiamate da cellulari non assegnati o usa e getta, sms, messaggi sui social, etc. Professionisti sicuramente, con un'azione preparata nei dettagli. Non vi è traccia nei radar degli spostamenti dell'elicottero, probabilmente era schermato.
Mentre sugli spalti i tifosi italiani...
continua - 2

martedì 1 maggio 2018

1 MAGGIO 1908 - Nasce GIOVANNINO GUARESCHI

1  MAGGIO 1908 






 Nasce 
GIOVANNINO  GUARESCHI