giovedì 12 giugno 2014

Mondiali 2014 e tv .




Mondiali 2014/ La Rai e la spending review.

I tifosi italiani stanno attendendo tiepidamente (vista le performance della nostra squadra) i mondiali di calcio  brasiliani  mentre continuano le manifestazioni di protesta per le vie di San Paolo e nelle altre città carioca. Ospitare la manifestazione ha un costo orbitante, ma avrà dei ritorni per i brasiliani affamati?
Lascio la risposta a chi ne ha i titoli.

Gli stadi non sono finiti e così le infrastrutture.
Un po' come per l'Expo di Milano.
Le affinità esistono, alla fine del 1800 molti italiani emigrarono in America Latina, tanto che Thiago Motta, nato in Brasile,  giocherà per l'Italia.

L'unico che ci sguazza  bene è Re Blatter che annuncia un'indagine sui mondiali. Quelli però in Qatar nel  2022 (ma il Re, sarà ancora vivo?).
Quando c'è un problema imminente è sempre meglio spostare l'attenzione su un altro a venire nel tempo, esasperandolo. Tattica.

Dicesi invece marketing quello utilizzato dalle varie catene italiane di grande distribuzione: fai la spesa e se la Nazionale vince ti rimborsano il 100%, se perde o pareggia il 50%. Ma è meglio leggere le postille.

Dopo un po' di chiacchiere, passiamo alla tv.
La Rai ha acquistato da Re Blatter i diritti per trasmettere in diretta 25 partite su 64, tutte  invece le vedremo su Sky.
La Rai è in  spending review, deve risparmiare
150 milioni per input del  televenditore Renzi e così pare, sulla carta (stampata dei quotidiani), che il budget per la più grossa produzione tv dell'anno sia sceso da 8  a 3 milioni.
Mah..... Vuol dire che fino ad ora in Rai si son sempre comportati da pirla? 

Non sta a me a dirlo, ma questo risparmio sa di bufala contabile.

Avremo per le partite della Nazionale  il commento tecnico di Beppe Dossena, mentre per gli altri incontri vi sarà solo il giornalista Rai.
Si poteva risparmiare ulteriormente utilizzando solo l'audio ambiente, visto che negli stadi le vuvuzela sud africane sono state vietate.
Ridotta la truppa di giornalisti e tecnici e  solo collegamenti da Casa Italia e dalla IBC (indovinate cosa è) con studi da Roma e non dal Brasile.
Questo sulla carta, ma i consuntivi di spesa vera non si sapranno mai.

Intanto l'Arcidiocesi di Rio ha dato mandato di spillare alla Rai dai 5 ai 7 milioni di euro per lo spot in cui la statua del Cristo è vestita con la maglia n.10 degli Azzurri.
Tranquilli, tanto entrerà in campo Papa Francesco e la Rai non andrà in default.

 Visto che negli ultimi mesi gli ascolti Rai son calati (la politica ha rotto i maroni), la scelta è di spalmare le partite e le trasmissioni di contorno su Rai1 e Rai2. In un mese l'audience sicuramente salirà e a settembre la Rai potrà dire che nei primi otto mesi dell'anno  è in testa alla classifica degli ascolti. Facile.
 Il canale del Mondiale sarà però RaiSport1, dove vedremo bla-bla-bla a più non posso, ripetizioni di sintesi delle partite e prolungamenti dei programmi di contorno in onda su Rai1 e 2.
Queste i programmi di contorno:                                                                                                Dribbling Mondiale  –  ore 17.00 – Rai2, condotta da Sabrina Gandolfi con la presenza in studio di ospiti e opinionisti.
Diario Mondiale  –  dalle ore 20.00 - Rai2  e su Rai1 dal 23 giugno a sabato 5 luglio, condotta da Paola Ferrari con Marco Civoli.
Notti Mondiali  –  su Rai1. “Il più impegnativo programma della Rai sui Mondiali brasiliani, che vivrà di immagini, interviste, commenti e opinioni in un continuo dialogo tra lo studio italiano di Rai Sport (Andrea Fusco con Simona Rolandi), l’IBC di Rio (Jacopo Volpi) e Casa Azzurri (Marco Mazzocchi).” (così da comunicato stampa Rai)
Processo ai Mondiali  –  Rai1, condotto da Enrico Varriale sarà l’appuntamento dopo Notti Mondiali .

Niente di nuovo, come al solito. La noia sarà vincente. Avremo la Ferrari con i soliti suoi ospiti, di cui potremmo farne a meno e un Varriale a notte  fonda (per non dire mattina). Se si voleva risparmiare, tanto valeva seccare il programma del “piccoletto” (così lo apostrofava Cesare Maldini).

Maxinho do Brasil . L’unica novità sarà la telecronaca “alternativa” delle 25 partite in diretta con Max Giusti che, con amici e varie sorprese, le commenterà su RaiSport 1. Si poteva lasciare a casa perciò anche i due telecronisti singoli.

Sky nel frattempo ha arruolato per il commento tecnico Bergomi, Vialli, Paolo Rossi, Marchegiani, Zaccharelli, Adani, Marocchi, Mauro, Ferrara, Costacurta ed il neofita Alex Del Piero. Certezze e qualità, perciò forse sarà meglio guardare ed ascoltare le partite su Sky.


Se vi annoierete, togliete il canale del commento ed alzate a palla il volume con gli effetti.

lunedì 9 giugno 2014

BENTORNATO MAIGRET - Fumetti



BENTORNATO MAIGRET
disegni di Philippe Wurm
Arnoldo Mondadori Editore 1993


È uno dei cinque albi a fumetti in versione italiana dedicati al commissario più famoso del mondo.
Tratto dal romanzo "Maigret et son mort", è fedele al libro sin nei dettagli: i volti delle persone, Parigi, l'immancabile pipa che manca in pochissimi quadri, le auto. La rappresentazione fisica di Maigret è ottima, così come il rapporto con la moglie, il suo gusto nel mangiare e bere aperitivi, i suoi modi bruschi e la sua avversione verso il magistrato.
Bei disegni tra chiaro e scuro in una ambientazione notturna di Parigi.

venerdì 6 giugno 2014

Mondiali Brasile 2014/ Nazionali e slogan: dai Puffi italiani agli eredi di Annibale

Per i Mondiali di calcio brasiliani, la Fifa ha chiesto alle varie compagini di coniare uno slogan originale e rappresentativo che rispecchi antropologicamente la nazionalità di appartenenza.
Può darsi che Re Blatter poi non li abbia letti, comunque saranno scritti sui pullman di ciascuna squadra.
Eccone alcuni seguiti da un commentino tra il serio faceto, senza la pretesa di essere un Marcello Marchesi o un Ennio Flaiano.
E comunque: Tutto il mondo è paese

Argentina: "Non siamo una squadra, siamo un Paese"
PAPA FRANCESCO DOCET

Australia: "Saltando verso la storia"
CANGURI

Belgio: "Aspettatevi l'impossibile"
SU RAI3, A "CHI L'HA VISTO?"

Bosnia: "Draghi nel cuore. Draghi in campo"
CON MARIO E CONTRO LA GERMANIA

Brasile: "Preparatevi! La Sesta sta arrivando"
SESTA OPPURE SIESTA?

Camerun: "Un leone è sempre un leone"
MA COME FA AD ARRIVARE UN LEONE IN BRASILE

Cile: "Ci, ci, ci, le, le, le. Viva Cile!"
INTI ILLIMANI

Colombia: "Qui non viaggia una squadra, viaggia un intero Paese!"
SICURO E’ IL PAESE DOVE SI …VIAGGIA DI PIU’ IN ASSOLUTO

Corea del Sud:"Buon divertimento, rossi!"
ALLA COREA DEL NORD

Costa d'Avorio: "Gli elefanti alla conquista del Brasile"
ANNIBALE VARCO' LE ALPI, MA L'OCEANO È UN' ALTRA COSA.

Francia: "Impossibile non è francese"
DOPO SARKO’ E HOLLANDE VALE TUTTO

Germania: "Una nazione, una squadra, un sogno"
TROPPO MERKEL

Ghana: "Stelle Nere: qui per illuminare il Brasile"
MAI VISTO UNA LAMPADINA NERA CHE FA LUCE

Giappone:"Samurai, è arrivato il momento di combattere"
DITEGLI CHE LA SECONDA GUERRA MONDIALE È FINITA DA MO'

Grecia: "Gli eroi giocano come i greci"
PLATONE

Inghilterra: "Il sogno di una squadra, il battito del cuore di milioni"
DI EURO, DEGLI SCEICCHI

Italia: "Coloriamo d'azzurro il sogno della Coppa" 
IL MONDIALE DEI PUFFI


Olanda: "I veri uomini vestono arancione"
E LE VERE DONNE?

Portogallo: "Il passato è storia, il futuro è vittoria"
RICORDIAMOCI CHE CONQUISTARONO IL BRASILE

Russia: "Nessuno può raggiungerci"
COME SI FA A PRENDERE IL GAS?

Svizzera: "Ultima fermata: 13 luglio 2014, Maracanà"
IL METRO' DI ZURIGO



mercoledì 4 giugno 2014

Georges Simenon - MINACCE DI MORTE e altri racconti



Georges Simenon
MINACCE DI MORTE e altri racconti
Adelphi


È un libro con tre racconti su cinque inediti in Italia:
L'enigmatico signor Owen - 1938
Quelli del Grand Caffè - 1938
Minacce di morte - 1942
Prigioniero della strada - 1938

Simenon aveva già pensionato Maigret, ma per situazioni personali li ripropone su alcune riviste.
Dal 1942 il commissario tornerà protagonista di nuovi libri.
Se questi Simenon li scriveva in dieci giorni, per i racconti di questo libro probabilmente ne ha utilizzati tre. Scritti a dire il vero non esaltanti, forse perché troppo brevi.
Nei primi due Maigret è in pensione. Gli eventi delittuosi inizialmente non lo coinvolgono, anzi lui stesso vuol restarne fuori, ma poi controvoglia vi partecipa.
"Minacce di morte" è forse il più noioso dei cinque e manca di suspance.
Lo accomuno a "Vendita all'asta" perché gli indiziati vengono riuniti in entrambi i casi con stile e modalità alla Agatha Christie.

Gli uomini e le loro storie, le peculiarità e i vizi sono sempre al centro dei gialli di Maigret.
L'umanità con i propri peccati non mancano mai.

Bello e intenso invece "Prigioniero della strada", una vera chicca che termina con “… e Maigret iniziò a giocare a scacchi”.

venerdì 30 maggio 2014

Jo Nesbo - IL PIPISTRELLO



Jo Nesbo
IL PIPISTRELLO
Einaudi

La casa editrice dello struzzo ha editato il primo libro della saga di Harry Hole, scritto da Nesbo.
Pare che l'autore non volesse che i primi due episodi con protagonista l'ispettore norvegese venissero tradotti. Non aveva tutti i torti, ma probabilmente  i piccioli sono i piccioli.

La scrittura è acerba come HH in trasferta in Australia. Ci sono alcuni colpi di scena che lasciano intravvedere che i prossimi episodi saranno sicuramente migliori. Troppi bla-bla sugli aborigeni e le storie australiane. 

mercoledì 28 maggio 2014

Pierre Lemaitre - LAVORO A MANO ARMATA


Pierre Lemaitre
LAVORO A MANO ARMATA
Fazi



Un libro avvincente, un noir bisogna leggere fino in fondo.
Alain, il protagonista, parla in prima persona. Ha 57  anni, una bella moglie, Nicole, che lo ama e due figlie ormai adulte fuori casa.
È depresso a causa della perdita del proprio lavoro. Disoccupato da ormai quattro, è costretto a lavorare poche ore al sorger del sole sotto il controllo di un caporione turco. Un giorno questi gli rifila un calcio nel sedere e in Alain scatta una reazione d'orgoglio: colpisce con una testata il malcapitato. Viene licenziato.
Contemporaneamente una società di selezione del personale lo contatta e dopo un primo approccio lo seleziona per la prova finale:  un gioco di ruolo, un finto sequestro di persone.
La prima parte è forse un po' noiosa, ma mette bene in evidenza chi è Alain, cosa lo costituisce, le aspirazioni, la depressione e il suo desiderio di trovare un lavoro.

Nella seconda parte, non è più Alain che parla ma è Fontana, un esperto ex militare che ha il compito di organizzare la messa in scena del finto sequestro. Si stupisce della reazione di Alain che ad un certo punto diventa un vero sequestratore, con tanto di feriti ed intervento delle squadre speciali della polizia parigina.

Alain ritorna a raccontare in prima persona i sedici mesi trascorsi in prigione ed il processo.
Cosa succederà?
Dita rotte, una figlia avvocato che si prodiga per lui, la moglie che pian piano si.....
Colpi di scena a raffica.
Alcuni telefonati o inverosimili, ma il risultato generale della narrazione è avvincente.

Rammarico: Alain e un uomo che pensa solo al proprio bene in termini puramente materiali. Alla fine vincerà, ma anche chi lo ama e lo ha accompagnato lo lascerà andare per la sua strada.
Vincente, ma perdente.

venerdì 23 maggio 2014

Luigi Bisignani - IL DIRETTORE



Luigi Bisignani
IL DIRETTORE - Un romanzo sul potere
Chiarelettere
 



Se con il libro precedente L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI POTENTI, ha raccontato un pezzo di storia italiana, ma ha svelato pochi misteri, qui pare che Bisignani abbia voluto invece togliersi dei sassolini dalle scarpe.
Il giornale è il Corsera, il direttore è De Bortoli, il presidente è Bazoli. Il quotidiano di ex via Solferino ha dato evidenza alle vicende della P4 ed al coinvolgimento di Bisignani. E lui se la è legata al dito tanto da farci un romanzo verosimile.
Intreccio della stampa con la finanza, con la politica, con la magistratura, intercettazioni telefoniche usate come acqua corrente. Tutte situazioni attuali che colgono il centro della questione: il potere utilizza tutti modi, ortodossi o no per perseguire i propri fini.

La figura del giornalista sfigato e contro l'establishment  è abbastanza debole, come appare ormai abituale l'intervento dei servizi segreti. Questi sono sempre tirati in ballo.
 Come d'altronde il Vaticano e la sua banca.
Non poteva mancare la bella agente per la storia d'amore.

Domande:
Bisignani nel libro chi è ?
Nella vignetta del proscenio i due a pranzo sarebbero Bazoli e De Bortoli.
Il primo mi ricorda un mix tra Federico Zeri e Montanelli,  il secondo è sputato Antonio Polito. Diventerà lui il nuovo direttore del Corsera?

mercoledì 21 maggio 2014

UMORISMO 6 - Non muoio neanche se mi ammazzano. Volume 2

Nazareno Giusti
Non muoio neanche se mi ammazzano
Vita di Giovannino Guareschi
Volume 2
Hazard Edizioni



Questo secondo volume a fumetti fotografa e narra alcune scene della vita di Giovannino.
L’amicizia con Indro Montanelli e l’iniziale interpretazione nella veste di Peppone nel primo film della saga.

Il Cristo parlante che per Giovannino "... è il metro con cui rapportarsi mentre si viaggia"
L’amicizia con Cesare Zavattini ed Enzo Biagi.
"Libertà è dovunque vive un uomo che si sente libero". Questa frase l’ha scritta nei 13 mesi di prigione scontati per l’articolo diffamatorio contro il Presidente della Repubblica.
San Papa Giovanni XXIII e l’idea di far scrivere a Giovannino un catechismo.
La morte.

lunedì 19 maggio 2014

Vittorio Feltri con Stefano Lorenzetto - BUONI E CATTIVI



Vittorio Feltri con Stefano Lorenzetto                                                                                                      BUONI E CATTIVI                                                                                                                                 Marsilio


I più anziani si ricorderanno che a scuola la maestra scriveva alla lavagna i buoni e i cattivi della classe. Talvolta il compito veniva affidato a qualche alunno, che così sfogava la sua antipatia con taluni compagni.         
Vittorio Feltri è geniale, ha creato e ravvivato giornali pressoché scaduti. Una carriera alla grande.
Con la sua vivacità e con la sua consueta schiettezza fa un vero e proprio pagellone dei personaggi dalla A alla Z che ha incontrato nella sua vita. Chiaramente la stragrande maggioranza di essi sono personaggi pubblici: politici, imprenditori.       
Molti di essi sono stati oppure lo sono attualmente, potenti o ricchi oppure influenti.
Certo che dare il voto ai defunti non è di buon gusto, un detto dice che dei morti bisogna parlar sempre bene, ma Feltri il Vittorioso, non ha mai peli sulla lingua, e questo  è un suo punto di forza.

Nel dare il voto al direttore di Avvenire, Boffo, però non spiega ciò che è successo veramente, e qui poteva essere meno criptico.  
Libro godibile sotto l'ombrellone, come la Gazzetta rosea.                                                     

venerdì 16 maggio 2014

Sigrid Undset - VITA DI SANT'HALVARD



Sigrid Undset
VITA DI  SANT'HALVARD
Solfanelli




"Non martire nel vero senso della parola, Halvard... muore per qualcosa di fondamentale della propria fede cristiana... per aver preso Dio alla lettera"

L'autrice è premio Nobel della letteratura nel 1927 con il voluminoso "Kristin figlia di Lavrans".
Un romanzo cattolico, ambientato nel medioevo norvegese. Un librone in certi momenti avvincente ed in altri noioso, non certo con i ritmi narrativi odierni. Sicuramente bisogna calarsi nel periodo in cui la Undset  ha vissuto e nella sua tradizione norvegese senza voler a tutti i costi pretendere che traspaiano valori etici dogmatici. Anche se il male, la sua condanna e il perdono emergono come elementi fondamentali. Così pure la vendetta, antropoligicamente intrinseca alla storia del popolo del Nord, nonostante la conversione al Cristianesimo.
E la parola Misoricordia, non esce quasi mai nella lettura del libro.
Se pensiamo che però  a Dario Fo è stato assegnato lo stesso premio, w la Undset ed il suo volumone per tutta la vita.

Vita di sant'Halvard  è un libro breve, e a detta della stessa autrice non ha una scrittura brillante.
È la storia un po' romanzata del santo patrono della Norvegia. Da leggere, almeno si potrà conoscere uno dei Santi che hanno costruito la Chiesa sulla terra.

mercoledì 14 maggio 2014

Agente Kasper - Supernotes



Agente Kasper
SUPERNOTES
Luigi Carletti 
Mondadori


Un libro che ha scalato le classifiche, ma che è  sicuramente sopravvalutato. Le bufale di solito vendono. È la storia recente della vita di un uomo avventuroso, infiltrato prima come agente dei Ros nel narcotraffico internazionale e poi come agente segreto in Cambogia. Si occupa di SUPERNOTES. Ma che sono? In due parole. In Corea del Nord vengono stampati milioni, forse miliardi di dollari, veri. Si utilizza carta, inchiostro, macchinari  originali. Ma non è la zecca degli Usa. I dollari finiscono per essere utilizzati per acquistare di tutto e di più, armi, droga, aerei, etc. E gli Usa, acerrimi nemici del governo della Corea del Nord, cosa dicono? Pare proprio nulla, anzi sembra che una vi sia una falange deviata della CIA che sovrintenda le operazioni. A che scopo? Per utilizzare i dollari, finti ma veri, per azioni sporche e non ufficiali. Una CIA nella CIA, un po' come ne I TRE GIORNI DEL CONDOR. Il nostro eroe, l'agente Kasper, proprietario di un locale in Cambogia, inizia le sue ricerche, ma viene arrestato e portato in un campo di concentramento cambogiano. In Italia pare che nessun organo governativo si pigli la questione a cuore. Kasper è un fantasma per la Farnesina. Spunta la CIA, quella cattiva che non lo vuole tra i piedi, ed un addetto dell'ambasciata francese. Dopo 373 giorni di prigionia da paura viene liberato, apparentemente senza motivo. Romanzato, telefonato, in alcuni momenti approssimativo. Ma  sarà tutto vero? Epurandolo dei contorni a fronzoli, la domanda  si pone: ma i SUPERNOTERS esistono veramente?

venerdì 28 marzo 2014

YELLOW BOOK: IL FALCO MALTESE di Dashiell Hammett

 Il falco maltese (The Maltese Falcon, 1930) 
Mondadori



L’investigatore Sam Spade è il protagonista del romanzo apparso a puntate nel 1930 su una rivista pulp americana.
Ha influenzato molti scrittori a venire tra cui  Raymond Chandler con il suo Philip Marlowe.
Molti lo considerano il miglior poliziesco in assoluto.

A me personalmente è parso alquanto noioso e lento. Direi che Marlowe è molto più affine alle mie corde. Comunque è un giallo che si fa leggere.

mercoledì 26 marzo 2014

Nicola Piovani - La Musica è Pericolosa

Nicola Piovani
La Musica è Pericolosa
Rizzoli




È l’erede di Morricone? Forse.
Ha composto musiche per 148 film ed ha vinto l’Oscar per La Vita è Bella di Benigni.

In questo libro, che è un’autobiografia leggera, racconta di sé, della musica e delle persone che ha incontrato.
La comparsata da Fabio Fazio non rende onore a Piovani ed al libro. Intervista banale.
Consiglio la lettura.

Di seguito riporto dei branetti dell’ultimo capitolo, in cui parla del rapporto con il Mistero, cancellando le favole internettiane che lo collocano nella sponda atea.

"Vedi, Giuseppe, senza ricorre a sillogismi e paroloni che spesso lasciano il tempo che trovano: ascoltando questi suoni, io sento dentro di me la prova inconfutabile dell'esistenza di Dio"

"Il senso ultimo di tutto questo, naturalmente, mi sfugge; so solo che cercare un senso degno nelle giornate che vivo mi sembra un'esigenza insopprimibile"


"Perché per me il divino non esiste: il divino é."

sabato 22 marzo 2014

UMORISMO 5 - NON MUOIO NEANCHE SE MI AMMAZZANO. volume I

Nazareno Giusti

Non muoio neanche se mi ammazzano
Vita di Giovannino Guareschi
Hazard Edizioni
Volume 1



Nazareno Giusti ci racconta, come fosse una bellissima favola a fumetti, la storia di Giovannino Guareschi, nostro padre.
Una di quelle "storie buffe e malinconiche che", scrive nostro padre, il fiume "placido e indifferente" raccoglie e "porta via verso il gran mare della storia del mondo"
Alberto e Carlotta Guareschi
Io come loro sono entusiasta per le illustrazioni e la tecnica dei disegni. le illustrazioni hanno colori che colpiscono, acquarelli intensi.
Segnalo il capitolo NON MUOIO NEANCHE SE MI AMMAZZANO, famosa frase di Giovannino (titolo di questo volume), nata in Polonia, mentre era prigioniero, guardando il quadro della Madonna Nera di Częstochowa.

martedì 18 marzo 2014

Yellow Book: I FRATELLI RICO di Georges Simenon

I  FRATELLI  RICO
Georges Simenon
Adelphi



I fratelli Rico sono tre: Eddie il ragioniere, Gino il killer e Tony l’autista.
Sono vissuti a Brooklyn e lì hanno incominciato il loro lavoro per l’organizzazione.
Eddie cura il mercato della Florida ed è chiamato dai capi per convincere il giovane Tony a cambiare aria. Questi dopo una rapina è scomparso e pare voglia parlare con la polizia.
Eddie ligio al dovere rintraccia il fratello che, innamorato della sua compagna incinta vuol cambiare vita.
Un romanzo di redenzione umana: un uomo che per amore vuol cambiare il proprio destino e sarà proprio il sacrificio di Tony a salvare la moglie ed il futuro nascituro.
Il cinico Eddie, conscio di quello che sarebbe successo, lascia il fratello nelle mani dell’organizzazione e se ne torna dalla sua famiglia in Florida.

Lascia l'amaro in bocca e nel cuore questo romanzo americano di Simenon per come finisce.
Eroico il personaggio di Tony che per amore si fa uccidire.
La Speranza nasce solo dal sacrificio. 

venerdì 14 marzo 2014

UMORISMO 4 - Don Camillo a fumetti vol.6

DON CAMILLO  

a fumetti volume VI

Il Traditore
ReNoir Comics



Eccoci al sesto volume a fumetti edito da ReNoir Comics

Il comico Giacomino Poretti ha firmato la prefazione di questo volume.
Anche per lui Don Camillo è una malattia. Ed aha contagiato il figlio.
Questo volume continua cronologicamente con le storie di Don Camillo e mondo piccolo.
I disegni sono sempre belli ed alcune location sono riprese con fedeltà dagli schizzi di Guareschi. Così come gli automezzi sono identici a quelli dell'epoca e degli stessi film. I dettagli sono importanti, ma nulla è lasciato al caso.
Vi sono poi tre storie del Mondo piccolo sempre pubblicate su Il Candido senza il sindaco ed il pretone.

lunedì 10 marzo 2014

UMORISMO 3 - Don Camillo a fumetti vol. 5

DON CAMILLO
a fumetti volume V
Giulietta e Romeo
ReNoir Comics


Quinto volume dove vi è la prima storia sentimentale scritta da Giovannino, quella famosa dei due giovani che scappano di casa contro la volontà dei genitori (rossi e bianchi).

Grandissima l'idea di  continuare a trasporre in fumetto Don Camillo, i film non moriranno mai, ma neppure questi volumi.
Interessante poi il dossier finale  scritto dal guareschiano Eugenio Bandini sul giornale Il Candido, rivelatosi sinonimo di libertà in un'Italia circondata dalla morsa politica e culturale del Pci.

giovedì 6 marzo 2014

Giampaolo Pansa - BELLA CIAO

Giampaolo Pansa
BELLA CIAO
Controstoria della Resistenza
Rizzoli



"Secondo la strategia dei comunisti, la rappresaglia era uno dei pilastri che reggeva la guerra civile e ne garantivano l'espansione.
Più ostaggi venivano uccisi dai tedeschi e dai fascisti, più si accentuava l'astio dei civili e più crescevano i simpatizzanti della Resistenza. Era un calcolo cinico, come accadde a Roma nel marzo 1944, dopo l'attentato di via Rasella.
Ma in una guerra rivoluzionaria, come la Resistenza veniva considerata dal Pci, tutto era lecito."

GP non è un revisionista, ma un attento cronista che con meticolose ricerche sta riscrivendo pezzi della storia italiana.
Per questo è contestato dalle vecchie frange dell’ex Pci e dall’Anpi.

Che il capo delle Brigate Garibaldi, Luigi Longo, con Secchia, Amendola, Pajetta e con lo staliniano Togliatti, volessero sovietizzare l’Italia è ormai un dato di fatto.
La verità va appurata. E perciò la storia va riscritta.


Tanti sono i fatti riportati nel libro di Pansa, che non a caso è ai primi posti delle classifiche di vendita. 

lunedì 3 marzo 2014

Murales da premio


E' vero, lo ha scritto sopra un muro, ma è come se dicesse agli altri writers  imbrattatori di muri e di carrozze della metrò, che si deve aspirare a qualcosa di più grande

venerdì 28 febbraio 2014

UMORISMO 2



Cremona che ride

Numeri unici e giornali satirici il Lombardia dall’unità d’Italia alla liberazione.

Questo è il catalogo con tanto di vignette di una mostra veramente interessante svoltasi nel 2011 a Cremona.

È diviso in capitoli storici.

Risorgimento. Si parla di Don Pirlone, foglio fondato dai liberali nel 1848, anticlericale con caricature politiche. Si passa a Il Fischietto, pro-Cavour. Vi è La Rana, bolognese, che racconta della politica italiana ed estera.

Il nuovo secolo e la Prima Guerra Mondiale. Vi è L’Asino, fortemente anticlericale, sequestrato diverse volte per oltraggio al pudore. La Tradotta ed altri detti giornali di trincea, destinati ad allietare le nostre forze armate in guerra.

Il Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale. Il più famoso ed importante fu l’antifascista il Becco giallo. A ruota il milanese Guerin Meschino.

La liberazione e l’Italia democratica 1945-1953- Fra Diavolo, L’Orlando, Cantachiaro di Garinei e Giovannini, L’Uomo Qualunque.

Vi è anche un capitolo sull’umorismo dei giornali cremonesi, molto attivi tra il 1874 e il 1946.


In ultimo, come segno di reverenza Le Italie di Guareschi. Un capitolo sull’umorista e scrittore italiano più tradotto nel mondo, anima del Bertoldo e poi del Candido.

mercoledì 26 febbraio 2014

UMORISMO 1





San Tommaso d’Aquino nella sua Summa Teologica scrive che l’umorismo è una virtù e chiede a Dio che giornalmente gli sia donata.
Ma, umoristi si nasce o si diventa?
Chesterton superò una depressione iniziata nell’adolescenza quando divenne cosciente che la realtà è fatta da Dio. Da lì iniziò a vivere l’esistenza senza prendersi troppo sul serio, e scrisse i libri che scrisse.
Sono arrivato, io uomo qualunque che ha appena superato la mezza età (onore a Marcello Marchesi), ad avere un’intuizione: il primo e più grande umorista è Dio.
Mi ha fatto girare da un punto all’altro, saltare, correre, camminare, lavorare, incontrare persone, piangere, divertirmi, affannarmi, preoccuparmi, rilassarmi per farmi dire: Io, sei Tu che mi fai.
Quando ho questa certezza le difficoltà diventano minime e sorrido della vita e delle cose che mi accadono. Si fischietta e si canta. E si vive.
Le  virtù  si conquistano pian piano, passo dopo passo.

Quando ero ragazzino mi divertivo a guardare le comiche di Stanlio e Ollio, Totò e Fabrizi, i cartoni animati di Gustavo. I film di Don Camillo e Peppone mi colpirono così tanto che cominciai a leggere i libri di Guareschi. Quando lessi per la prima volta Il Compagno don Camillo, risi di gusto. E non ho più smesso. Sono passato poi a collezionare i sui giornali, Bertoldo e Candido, a leggere i sui amici/colleghi, Carlo Manzoni, Giovanni Mosca, Vittorio Metz.
Ho allargato poi l’orizzonte all’umorismo e alla satira dei giornali italiani.


 A venire presenterò qui, in maniera sconnessa, libri, giornali, autori, che hanno fatto la storia dell’umorismo in Italia.

venerdì 14 febbraio 2014

Eugenio Corti

EUGENIO CORTI

Scrivo oggi dopo una settimana dalla morte di Eugenio Corti. Alcuni giornali, IL FOGLIO, AVVENIRE, LIBERO, IL GIORNALE, L'OSSERVATORE ROMANO hanno scritto di lui, esaltando i suoi scritti. 
Il CORSERA, per tributargli una lieve encomio, ma soprattutto per rinfacciare a questi colleghi di essersi lamentati perché È. Corti  non era stato tenuto nella giusta considerazione dovuta mentre era in vita.

Così va la stampa e la cultura. Se ancora si disquisisce sulla veridicità della Foibe, figurarsi se si porta in vita sugli altari un autore che si dichiara cattolico e anticomunista, non per partito preso, ma per aver vissuto sulla propria pelle una ideologia inumana, barbara ed assassina.
Avete mai visto in Italia battage pubblicitario per i libri di Corti? Intendo, recensioni  o marchette compiacenti?
Intellettuali italiani chiedere il Nobel per la sua prosa?


In Francia LE FIGARO' gli ha attribuito gli onori di essere stato uno dei maggiori scrittori del '900, ed IL CAVALLO ROSSO un capolavoro della narrativa.
Questo libro ha avuto 25 edizioni,  ed stato tradotto in 8 lingue.
Vi pare poco?

Intanto nel 1997 Dario Fo, ex repubblichino convertitosi al comunismo riceve il Premio Nobel per la Letteratura, con la seguente motivazione: "Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi".
Roba da matti! Anzi da ridere,  ma non certo le gags di Fo, che invece facevan piangere.



Consiglio un altro libro di E. Corti, pubblicato nel 1947















mercoledì 12 febbraio 2014

Book da leggere: IL TEUTONE - LA SETTA DEI MANTELLI NERI





La setta dei Mantelli Neri - il Teutone
Guido Cervo
Piemme 

Questo è il terzo libro con protagonista il cavaliere dell’Ordine Teutonico, Eustachius von Felben.

Questa volta si ritrova a sedare la rivolta delle popolazioni indigene, che rifiutano la conversione al Cristianesimo alimentata dalla setta dei Mantelli Neri, con a capo un crudele sciamano che pratica sacrifici umani. Hanno il loro covo in un’isola nelle lontane paludose terre dei laghi Masuri. Eustachius von Felben guiderà una spedizione contro i sanguinari Mantelli Neri inoltrandosi nelle terre selvagge stroncando i barbari residui del paganesimo e portando la pace.





La battaglia sul lago ghiacciato – il Teutone
Guido Cervo
Piemme 


Secondo libro della saga con protagonista il cavaliere teutone Eustachius von Felben.
La sua missione è quella di accompagnare un alto cavaliere dell’Ordine per trattare la pace nella guerra intentata alla Russia contro il principato russo di Vladimir-Suzdal. Una guerra fratricida, i russi sono cattolici ortodossi. Scoprirà il fanatismo e le violenze di uomini del clero e dell’Ordine che hanno proclamato una crociata contro fedeli che combattono anch’essi con vessilli e gonfaloni raffiguranti i Santi e la Vergine Maria.
L’ottusità e l’irragionevolezza porterà allo scontro finale sul lago ghiacciato dei 
Cjudi, dove i russi capitanati dal giovane principe russo Aleksandr Nevskij sconfiggeranno i tedeschi.
Buon libro anche questo per chi ama le saghe medioevali.





La Croce Perduta - il Teutone 
Guido Cervo
Piemme 


Eustachius von Felben è un monaco guerriero dell'Ordine dei cavalieri teutonici che dopo vent’anni di Terrasanta torna in Europa. Ha una missione da compiere: scortare un veneziano che per conto del Doge deve consegnare una croce preziosa appartenuta a Sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino, al Gran Maestro dell'Ordine di Prussia. Siamo nel 1241 e i tartari stanno invadendo l’Europa centrale, devastando e uccidendo le popolazioni cristiane. Il cavaliere teutone incrocerà sulla propria strada i tartari contro cui combatterà per liberare i cristiani resi schiavi e per recuperare la croce caduta nelle mani degli invasori. Come difese i luoghi sacri in Terrasanta, Eustachius continua la sua vita a difesa della cristianità in Prussia.
Un buon romanzo che è l’inizio di una saga. Ben scritto in cui il contesto storico ci riporta alle radici dell’Europa cristiana.


lunedì 10 febbraio 2014

I BRACCIALETTI ROSSI




Quando mi è stato proposto di scrivere questo articolo, ho avuto un sussulto, il giorno appresso sarei andato a trovare un amico d’infanzia, d’adolescenza e di maturità che è malato di Sla.
Perciò il dover vedere Braccialetti rossi, mi è costato fatica. Rifuggo davanti al dolore fisico, tendo ad arrabbiarmi, ma anche a stare in silenzio.
Ma, inaspettatamente durante un pranzo con due professionisti che operano in tv e nella fiction da trent’anni  sono nate alcune considerazioni. Un tv-lunch più che un Tv Talk stile Rai.
Finora è stata farina del mio sacco. Ringrazio per il seguito, i miei due attempati amici.

Ma perché questa fiction ha così successo?

       1    Perché è normale. È normale parlare del dolore, è normale che ci si aiuti, è normale donare se stessi, è normale il dolore stesso. Fa parte della vita vivere e morire, aiutarsi e fare un gruppo, volersi bene o cedere al  male (diciamo così); fa parte della vita cadere e rialzarsi, mangiare e dormire, stare insieme o pensare da soli, piangere e ridere contemporaneamente.

2  2    Questo oggi desta scalpore e, occorre trovare perciò motivazioni sopite del perché tanto successo della fiction. Ciò che è normale è diventato strano e persino il nostro pensiero non è più semplice e deve costruire teorie e sistemi per tenere insieme le cose dell’esistenza.

    3      Se fossimo liberi  di ascoltare le fiammelle del nostro cuore, saremmo semplicemente contenti di sentire la vita vivere in noi. Senza preoccupazioni ulteriori, anzi … la creatività avrebbe la sua parte d’onore.

Questi sono i Braccialetti rossi: ragazzi, che affrontano il dolore con amicizia, ironia e volontà di superare se stessi, offrendo uno sguardo diverso sulla malattia, percorsi umani dolorosi, complicati e commoventi proprio come è la vita. Un mondo che la prima serata tv di solito non racconta e che sembra aver rapito il pubblico per il tono lieve della narrazione e l’aspetto pedagogico della serie, ricca di messaggi positivi, speculari a quell’edonismo che insegue la bellezza a qualunque costo e contempla una fuga da tutto ciò che sembra corrompere il nostro corpo.  


Scheda della fiction
In onda su Rai1 in prime time alla domenica, Braccialetti rossi, la serie tv in 6 puntate diretta da Giacomo Campiotti e prodotta da Palomar e Rai Fiction, sta convincendo la critica ma anche i telespettatori che l’hanno premiata, conquistando di diritto la prima serata: se le prime due puntate erano arrivate al 20% di share registrando 5.700.000 telespettatori, ieri sera è stato superato il 20% con 6 milioni di teste. La fiction è la riproposizione della serie catalana campione di ascolti Polseres Vermelles  creata da Albert Espinosa e Pau Freixas e prodotta per TV 3 Televisio de Catalunya, i cui i diritti di remake per gli Stati Uniti sono stati acquistati da Steven Spielberg. La storia è ispirata proprio all’esperienza dolorosa e al tempo stesso piena di speranza di Albert Espinosa, autore di Braccialetti Rossi (Salani, 2014), dove ha raccontato la sua giovinezza segnata da un cancro poi vinto e di come si può trasformare un dolore in voglia di vivere.
Una fiction che, in controtendenza, non parla né di mafia né di amori melodrammatici: ambientata all'interno di un ospedale, racconta la vita e l’amicizia di sei ragazzi dagli 11 ai 17 anni che, tra momenti difficili e cure a cui devono sottoporsi, formano un gruppo di amici diventando inseparabili.
 Un cast di giovanissimi al debutto e di bravi attori che già alla seconda puntata dimostra di aver convinto e conquistato il pubblico dai 15 ai 24 anni ha rappresentando quasi il 18% di quello complessivo che ha visto le prime due puntate.
Una serie senza complessi artifici narrativi, buonismi retorici, né nomi altisonanti nei titoli di testa, un prodotto televisivo che, per Carlo Degli Esposti (produttore anche de Il Commissario Montalbano), tira la riga d’inizio per il nuovo corso della fiction nostrana.

Ad arricchire e connotare la narrazione ci sono le canzoni inedite firmate da Niccolò Agliardi, che si alternano a 5 successi già noti al grande pubblico di artisti italiani del calibro di Laura Pausini, Tiziano Ferro, Emma Marrone e Vasco Rossi.