Carlo Manzoni
Gli anni verdi del Bertoldo
Rizzoli – 1961
Un po’ diario, un po’ antologia dei sette anni del Bertoldo.
Carlo Manzoni fruga tra i ricordi personali cercando di ricostruire l’atmosfera
di quei tempi.
“Ho in mente di raccontarvi la storia di una vecchia cara
famiglia, i cui membri si sono trovati a vivere insieme in un palazzo di pazza
Carlo erba, legati da un unico senso comune. Quello dell’umorismo delle cose,
delle persone e dei fatti.
Il piacere di ridere di tutto e di tutti, compresi noi stessi,
senza scrupolo e senza vergogna.”
Il titolo del giornale doveva essere Valà che va ben. Ma per fortuna, divenne
Bertoldo. Il primo numero esce il 14 luglio 1936. L’artefice è Cesare Zavattini
che strappa al Marc’Aurelio Mosca e Metz. Ce ne sono d’ogni: Marchesi, Molino,
Mondaini, Bazzi, Marotta, Frattini , Falconi. Con essi si trova molto bene il
giovane Andrea Rizzoli, che li coccola e si diverte. Essendo creativi, nulla
avevano a che spartire con il resto dei giornalisti Rizzoli. Erano spesso al bar, facevano un
gran rumore, il caos imperversava. Il Commenda Rizzoli non sopportava
l’anarchia del Bertoldo, ma dovette cedere. Il giornale ben presto arrivò a una
tiratura di 450.000 copie. Arrivò, appena congedato, anche Giovannino Guareschi
che già collaborava. Fu nominato redattore capo, forse per mettere ordine, ma
il risultato fu inverso.
In questo libro troviamo i disegni e gli articoli più
incisivi del Bertoldo