lunedì 30 maggio 2016

AMICI, l'eccezione dei talente show arrivati al capolinea.

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Quando si parla di talenti mi vien in mente la parabola del Vangelo in cui il servo che ne ricevette uno dal suo padrone lo andò a nascondere in una buca e non lo fece fruttare.
Ora partiamo dal fatto che la televisione è considerata un mezzo per poter emergere, dove, se va bene, si fanno euri a palate. Pensate solo alle veline di Striscia la Notizia: tv, pubblicità, foto, calendari, programmi televisivi, calciatori, etc…
 La storica Corrida con Corrado era un programma nazional-popolare in cui svariati personaggi si presentavano per cantare, imitare, suonare. Un programma  al limite del surreale e della comicità, una sagra paesana. Dilettanti allo sbaraglio, puro divertimento-
In questi anni le cose son cambiate, si è passati a format televisivi in cui si scoprono i talenti, appunto i Talent show. Ne abbiamo visti e continuiamo a vederne una valangata.
Quello che continua a sbancare è Amici di Maria De Filippi, la sua finale ha superato il 26% di share mantenendo per tutte le puntate una media del 25%. Premesso che Maria azzecca tutti i programmi che conduce e produce , con Amici ha lanciato artisti come Marco Carta, The Kolors, Emma ed Alessandra Amoroso, e perciò bisogna riconoscere che il suo è un talent serio, con al centro i partecipanti e con l’esaltazione delle loro capacità. E siamo arrivati alla 15^ edizione.
Di seguito vi elenco altri talent in onda  su Sky, Rai e Mediaset: Italia's Got Talent, Tú sí que vales,  Pequeños gigantes, Ballando con le stelle, The Voice of Italy-        La maggior parte  con risultati abbastanza deludenti.
Sono tutti format stranieri, mentre Amici è una creatura ispirata a Saranno Famosi ma adattata e studiata per i nostri ragazzi ed il nostro pubblico. Per resistere a 15 edizioni i passi e le correzioni sono stati tanti, ma i frutti si vedono.
L’altra cosa da dire e che spesso nei talent chi la fa da padrone non sono i concorrenti che vogliono emergere con le loro potenzialità, ma gli ospiti ed i giurati celebri. Non a caso questi ultimi sono spesso big, e son quasi sempre sopra le righe. I giornali parlano di Belen, Elio, J-Ax , etc, più che dei partecipanti al programma. Vengono risaltate le dispute dialettiche (leggi scazzi o litigate) più che le performance dei concorrenti.
La tv genera un cortocircuito mediatico in cui alcuni big (o mostri), diventano sempre più mostri.
Una voce direi diversa è X-Factor, questo talent lo collocherei come un vero e proprio concorso per voci nuove, con tanto di partecipazione delle case discografiche. Da qui sono usciti Mengoni, Giusy Ferreri e la Michelin che ha strabiliato a Sanremo 2016. Qui siamo già sul business musicale. Non a caso nelle audizione per la prossima edizione, in Lombardia, si son presentati in ventimila. Esagerati, pensan tutti di essere dei Lucio Battisti? Chiaro è che in questo momento di crisi lavorativa renziana più che avere talento si cerca la fortuna. Il traguardo è la grana, se azzecchi una canzone che fa milioni di copie, solo di diritti Siae sei a posto per generazioni.
Non ho citato di proposito i talent culinari, ce ne sono ormai una marea sui vari canali. Non mi piacciono, non sopporto vedere poveri aspiranti cuochi messi alla berlina dai vari Cracco, Barbieri, Oldani, La Mantia, che vanno in tv, scrivono libri, ma domanda: quando cucinano nel loro ristorante?
Se considero i reality ormai esauriti sia nella vena creativa che in novità (quella è un ricordo passato), allo stesso mondo considero i talent show. L’aggravante per entrambi è un alimentare una tv  trash e una cultura di non educazione tra il pubblico.

Comunque non c’è solo la tv per esprimere il proprio talento. Pensate a internet, anzi a Youtube e a tutte quelle persone che postano i propri video e diventano virali. E a suon di click si esce dai confini e dagli schermi italiani. 

giovedì 26 maggio 2016

RISORTO




RISEN - RISORTO

Se GESÙ è risorto dopo tre giorni, questo film è stato nelle sale la settimana prima di Pasqua solo per tre giorni e poi è scomparso. Come dire che è meglio togliercelo dalle scatole per non farci riflettere. È stato definito un clone venuto male de L'INCHIESTA di Damiano Damiani del 1986. Buon film quello, venuto da un'idea del geniale Ennio Flaiano. 

RISEN, RISORTO, a me non è dispiaciuto. Se nel film di Damiani Gesù risorto veniva cercato ma non si vedeva mai, in RISORTO, il Messia si presenta in carne ed ossa dopo la Resurrezione. 
Alcuni l'hanno definito un film poliziesco con il tribuno Clavio nelle vesti di detective.
Propongo una visione differente.
Direi che la trama del film è coerente coi vangeli della Resurrezione.
Il sepolcro è scoperchiato, le corde coi sigilli stracciate, il corpo di Gesù non c'è più, così come i due soldati di guardia.
Il tribuno Clavio aveva visto Gesù morire in croce, il suo sguardo aveva attentamente scrutato il volto tumefatto del Cristo.
Nel sepolcro scoperchiato aveva toccato e guardato attentamente la Sindone con il volto di Gesù.
Con le sue truppe si era messo alla ricerca dell'uomo scomparso. Seguendo un discepolo era entrato nel Cenacolo e aveva trovato i discepoli con il Signore. Tommaso aveva toccato la ferita della lancia.
Sbalordito ed esterefatto abbandona i suoi legionari depistandoli per seguire Pietro e i discepoli, standosene però sempre in disparte, osservando.
Arrivati in Galilea, Clavio assiste alla pesca miracolosa, si siede con gli apostoli e Gesù a mangiare i pesci arrostiti.
Chiede a Pietro:
Perché lo avete seguito?
In quel momento Gesù guarisce un lebbroso e Pietro afferma:
Ecco perché !
Clavio dice a Gesù:  Non so cosa chiedere.
Gesù gli risponde: Parla con il cuore.

Il Signore ascende al Cielo e Clavio, sorridendo, rivolgendosi a Pietro afferma: Io credo che non sarò più lo stesso.

Clavio è un uomo che prende sul serio la propria umanità. Osserva, guarda attentamente, si pone domande, incontra degli uomini che non hanno paura di morire, che si definiscono liberi, che amano Gesù.  Clavio ha visto un uomo crocefisso e poi vivo, resuscitato e continua a seguirlo insieme ai discepoli. Non dormiva con loro, stava a dieci metri da essi. Quando poi si sente accolto da Gesù si scioglie e perfino il suo volto da duro uomo darmi si addolcisce.
E non sarà più lo stesso.

lunedì 23 maggio 2016

Yellow book - LA STRATEGIA DI BOSCH di Michael Connelly

Michael Connelly
LA STRATEGIA DI BOSCH

Piemme 2016 

Il nuovo romanzo di Michel Connelly uscito negli Usa nel 2014, ha sempre come protagonista il detective Bosch affiancato dalla giovane new entry Lucy. Si occupano di casi irrisolti, cold case. Dopo 10 anni di sedia a rotelle muore un mariachi, era stato ferito accidentalmente in una sparatoria per strada. La pallottola gli si era conficcata nella spina dorsale ed era rimasto paralizzato. Da morto gli hanno potuto estrarre la pallottola scoprendo che era stata sparata da un fucile di precisione. Ripartono le indagini per scoprire il killer. La trama si incrocia con la vita personale di Lucy che da bambina sopravvisse ad un incendio mentre altre sue compagne perirono intossicate. L’incendio era doloso ma non era mai stato scoperto il movente e l’autore. Le indagini sui due casi continuano in parallelo, una ufficialmente e l’altra nel tempo libero. Si arriverà alla risoluzione  di entrambi, ma Bosch, non amato dai superiori verrà sospeso. Ricerca della verità, il male e il bene si contrappongono. Inaspettatamente, come anche nella serie tv, si inserisce un elemento di redenzione per una delle persone coinvolte. Da ladra a suora missionaria.
La saga continuerà 

venerdì 20 maggio 2016

FOTO dal CIELO



Il Signore dà sempre un segno

mercoledì 18 maggio 2016

FOTO FAMIGLIA


COME NON DETTO, ESISTONO ANCORA FAMIGLIE CON BIMBI

lunedì 16 maggio 2016

Charles Péguy

Non mi piace chi non dorme, dice Dio.
Il sonno è l'amico dell'uomo.
Il sonno è l'amico di Dio.
Beta chi spera. E che dorme.
Disgraziato colui che veglia e non si fida di me.
Perché da qui a domani, io, Dio, sarò forse passato.


Charles Péguy

mercoledì 11 maggio 2016

JO NESBO - SOLE DI MEZZANOTTE




Se JO NESBO ci aveva fatto assopire con l’ultimo libro della saga di HARRY HOLE, ci ha risvegliato con questo con SOLE DI MEZZANOTTE.  Un bel libro, scritto bene, sano. Se H.HOLE è cupo e disperato, questo romanzo fa invece trapelare una speranza.
Il protagonista è ULF che scappa in un paese desolato vicino al Polo Nord. Fugge dal PESCATORE  che lo pagava per i suoi servigi, riscuotere dinero. Ad un certo punto gli  aveva affidato una missione, liquidare un infame. Non lo fece, non aveva mai ammazzato nessuno,  si divise i soldi con l’infame  e poi scappò.
ULF aveva sempre e solo spacciato hashish per procacciarsi i soldi per curare la figlia Anna malata di leucemia. Lei era però morta e a nulla erano erano valsi i servigi per il PESCATORE.
Disperato, ricercato, trova in questo paesino di poche anime il suo rifugio. Lì conosce una donna, Lea, sacrestana e figlia del pastore,  a cui è appena morto il marito in mare.

ULF. Invece sono stato soltanto un padre che ha aspettato che fosse troppo tardi per fare qualcosa per mia figlia.
LEA. Ma era comunque troppo tardi, lo avevano detto anche i medici, no?
U. Lo dissero ma non lo sapevano. Nessuno sa. Né io né tu né il prete né l’ateo. Perciò crediamo. Crediamo perché  è meglio che ammettere che ci aspetta una cosa sola in fondo all’abisso, e cioè il buio, il freddo. La morte.(pag. 114)

C’è un però, la piccola comunità è di religione luterana e pensa solo in maniera formale a non peccare contro Dio. Lea ha subito lo stupro da parte di un uomo in giovane età, è rimasta incinta ed ha dovuto sposare lo stupratore che in dieci anni di matrimonio ha dovuto subirne di tutti i colori.
Nonostante questo LEA  dice a ULF :
LEA. Mi hai chiesto in cosa credo…
ULF. Si?
L. Ecco credo in questo. Nella tendenza al bene delle persone. (pag. 140)

ULF si innamora di Lea. Ma lei intrisa di perbenismo luterano lo rifiuta. I Killer del PESCATORE arrivano nel villaggio. ULF sente suonare le campane ma capisce che non c’è nessuna funzione, è LEA che lo avvisa del pericolo. Squarta una renna morta, la sviscera e si nasconde dentro la carcassa. E lì avviene il miracolo:

CaroDio…                                                                                                                                                                                    Non lo avevo detto, però lo avevo pensato dentro la carcassa, lo avevo pensato ad alta voce come se lo avessi gridato in piedi a un angolo della strada. E i mostri erano andati via, come facevano quando erano piccolo e stavano sotto il mio letto o nella cassa dei giocattoli, oppure in agguato o nell’armadio.                                                                                                                                                                     Possibile che fosse tanto semplice? Che bastasse pregare? (pag. 180)

Si salva e corre da LEA. Qui c’è un colpo di scena che non svelo.  I due  poi decidono di partire insieme al figlioletto per un luogo lontano in cui il Pescatore non lo avrebbe mai trovato. Mentre l’aspetta entra in chiesa.

Mi fermai a guardare il crocefisso.                                                                                                                                       Mio nonno parlava sul serio quando aveva affermato  di non potere dire di no a una cosa che era gratis, che quello era l’unico motivo per cui aveva ceduto alla superstizione? Oppure le mie preghiere erano state ascoltate, e il tizio sulla croce mi aveva salvato sul serio? Gli dovevo qualcosa?                                                                                                                                             Feci un respiro.                                                                                                                                                                  Lui? Non era che una misera statua di legno. Giù sulla piana di Transtein , adoravano delle pietre che dovevano funzionare altrettanto bene.                                                                                                                                Eppure.                                                                                                                                                                                  Cazzo.                                                                                                                                                                                  Mi sedetti sulla prima panca. Riflettei. E non esagero se dico che riflettei sulla vita e sulla morte.
(pag. 193/194)


lunedì 9 maggio 2016

FOTO




Una volta c'erano gli adesivi con i bambini a bordo, poi i cani ed ora ......

giovedì 5 maggio 2016

VESCOVO di ALEPPO


Guarda i filmati

http://www.centroculturaledimilano.it 

                            Georges Abou Khazen, Vicario apostolico di Aleppo dei Latini