domenica 3 aprile 2016

La FLAGELLAZIONE di CRISTO - CARAVAGGIO


 Quest'opera dipinta da Caravaggio nel suo soggiorno napoletano dopo essere fuggito da Roma, accusato di omicidio è in mostra nella Reggia di Monza.
Colpisce le dimensioni del quadro, come anche altri dipinti del pittore lombardo. 
I personaggi sono più grandi delle persone reali e questo li rende visibilmente più carnali.
La luce inonda Cristo messo al centro della scena, con gli occhi chiusi in un atteggiamento fisico mansueto.
Ha già la corona di spine sulla testa, cosa che nei Vangeli avviene dopo la flagellazione.
Gli aguzzini sono nerboruti, muscolosi, hanno l'aria dei duri.
Non vi è sangue sul corpo di Gesù, ma il dipinto esprime la violenza e la brutalità che da lì a breve accadrà, un preludio che guardando i corpi tesi e i volti degli aguzzini già esprime ciò che a breve accadrà.
La luce inonda Gesù che ha il capo chino sulla sua sinistra, ha ancora il suo corpo integro e sgargiante, come un agnello che val al macello.
Forse per questo Caravaggio, come segno di violenza subita gli ha già posto sul capo la corona di spine, e le due gocce di sangue che si notano a sinistra sulla fronte di Gesù sono come il simbolo di ciò che a breve avverrà. Un ultimo pensiero mi sovviene, forse il pittore non ha voluto dipingere il corpo di Cristo sanguinolento e flagellato perchè nel farlo si poteva sentire lui stesso uno degli aguzzini.