lunedì 17 settembre 2012

Cattolici





Brian Moore
Cattolici
Lindau

La Chiesa di Roma con il Concilio Vaticano IV ha abolito la messa in latino, la confessione personale e l’abbigliamento clericale per una fratellanze ecumenica con la religione buddista.        
Su una piccola isoletta dell’Irlanda sorge l’abbazia di Muck. I monaci che qui vivono hanno calamitato l’attenzione della tv inglese. Le loro funzioni continuano nella tradizione pre-conciliare attirando moltitudini di persone dal resto dell’Inghilterra.
Dal Vaticano inviano padre Kinsella per mettere fine all’eresia e riportare l’ordine nella comunità monastica. Avviene l’incontro tra l’inquisitore di Roma e l’abate del monastero, padre O’Malley, che vive da tempo nel dubbio personale della fede.

Che cos’è la messa per voi? Chiede l’abate.
Padre Kinsella risponde:
Penso che la messa sia, per me come la maggior parte dei cattolici oggi, un fatto simbolico. Non credo che il pane e il vino vengano trasformati sull’altre nel corpo e nel sangue di Cristo, se non in senso puramente simbolico. Di conseguenza non credo che Dio sia davvero presente nel tabernacolo, come si pensava una volta.

E ancora l’abate: L’ortodossia di ieri è l’eresia di oggi.

Alcuni monaci si ritrovano in chiesa per una novena alla Beata Vergine Maria perché la tradizione della Chiesa non si pieghi alla svolta conciliare.

La messa significa il sacerdote e i fedeli che pregano Dio, che assistono al miracolo per il quale Gesù cristo viene di nuovo fra noi, il corpo e il sangue sotto forma del pane e del vino, là, sull’altare. Urla uno dei monaci a padre Kinsella.

Obbedire a Roma o essere considerati fuori dalla Chiesa?
Per padre O’Malley è in gioco non solo la vita della comunità monastica di cui è abate ma soprattutto la propria fede  personale, che nel tempo si è annullata per dar spazio al ruolo dell’autorità e all’organizzazione del monastero.

Lascio al lettore la conclusione del libro.

Cattolici è un breve romanzo scritto da Brian Moore nel 1971.
L’autore irlandese, insieme a Graham Greene, Agata Christie ed altri intellettuali inglesi scrisse dopo il Concilio Vaticano II al Papa una lettera-petizione in cui si enunciava la paura di un dilagante modernismo all’interno della Chiesa.
Brian Moore è stato anche sceneggiatore per il cinema, ha sceneggiato Il Sipario Strappato di Alfred Hitchcock.