LA MÉLODIE/ Il film che fa incontrare educazione e musica
https://www.ilsussidiario.netPropongo da oggi dei film in cui la musica è la protagonista, cosciente che è un veicolo culturale elevato che andrebbe valorizzato maggiormente nell’itinerario scolastico italiano
Il primo film che vi presento è La Mélodie (2017) del regista Rachid Hami , ambientato in Francia, a Parigi. In questi
ultimi anni il cinema francese ha espresso molti titoli di valore sia come
commedie che come film drammatici. Niente a che vedere con le pellicole
nostrane.
Ne La Mèlodie la
musica diventa soggetto di educazione e di riscatto sociale. Il ricordo che ho
del violino, strumento musicale del film, è in data adolescenziale con Lucio “violino”
Fabbri con Finardi e PFM e recentemente con i liutai e il Museo del Violino di
Cremona. In soldoni non ho una cultura musicale classica.
Il film racconta di un musicista, violinista, Simon, al
momento senza lavoro che per sbarcare il lunario trova da insegnare in una
classe di ragazzini adolescenti. C’è un mix multietnico e multirazziale:
ragazzi locali, africani, indiani, pakistani, giapponesi, con il temperamento
classico odierno dei ragazzi, alcuni bulli, alcuni diligenti, altri
strafottenti. Il professore ha un impatto negativo e vorrebbe recedere
dall’insegnamento. Un giorno si affaccia alla finestra della classe un ragazzo
paciarotto africano, Arnold, che chiede di poter partecipare alle lezioni. È un
ragazzo dotato di suo e sulla sua scia pian piano la classe si aggrega. In
mezzo c’è uno scatto d’ira del musicista con il bulletto francese, ma cosciente
del suo ruolo, recupera il rapporto valorizzando il ragazzo. La prima prova
dell’audizione è scadente, tanto che Simon pensa di mollare in vista anche di
una proposta di una tournée concertistica di tre mesi. Ma la caparbietà e il
desiderio di Arnold recupera la voglia e l’applicazione dei ragazzi e dello
stesso Simon. Bella la trovata di suonare sul tetto del palazzone con tanto di
scazzi e di pianti tra i musicisti in erba.
Riusciranno i nostri eroi ad arrivare preparati al saggio di
fine anno della Filarmonica di Parigi? Certo che sì.
Un film delicato con poche pretese che ci fa vedere la
società francese attuale, fatta di diverse etnie, dove l’educazione dei ragazzi
diventa importante, dove la funzione della scuola deve essere altamente
educativa soprattutto per gli stranieri.
Mi è piaciuto il mettersi in gioco del prof, che partito
controvoglia ha creato rapporti con i ragazzi, valorizzandoli, li ha resi
responsabili di ciò che facevano, esaltando i loro desideri. Poi vediamo lo
spaccato di quando i ragazzi son cazzari, cioè si perdono con i loro scherzi,
ma questo è il tragitto della crescita. Un bell’esempio è quando scherzano tra
loro con battute a sfondo sessuale, fa parte dell’età, imparagonabile a quando
nel finale stanno per salire sul palco e sono in un silenzio d’attesa che dice tutto
delle loro attese, del loro sforzo e lavoro. Simon si è coinvolto anche con i
genitori: quando è andato a casa del bulletto per scusarsi è stato un passo
veramente decisivo come educatore.
È vero sembra un po' una favola a lieto fine, soprattutto
quando distrutta l’aula musica, subito i genitori hanno trovato e lavorato insieme
per attrezzare un capannone per le prove, ma tutto ciò non è certamente banale
E poi la musica, classica in questo caso, che sveglia i
sentimenti e desideri del cuore. Ci sarà un motivo per cui Mozart, Beethoven, Racnamikov, Cajkovskij continuano a
durare nel tempo.