lunedì 13 febbraio 2012

TV. Stanlio e Ollio




Se volete che i vostri bambini si divertano non fate vedere loro Striscia la notizia oppure Zelig, ma alle ore 20.15, dal lunedì al venerdì, sintonizzatevi su Rai 3, stando attenti di non incappare nel finale di quell’insulso programma di nome Blob che serve a dar da mangiare ad alcuni autori veterocomunisti, e guardate con i vostri figli Stanlio & Ollio per ridere insieme. Sono le comiche dei due più famosi comici della storia.
Nel 1968 la Rai al sabato alle ore 13,30 mandava in onda Oggi le comiche. Tutti noi ragazzini aspettavamo con trepidazione quel momento. Risate sonore con i cortometraggi muti di Buster Keaton, Charlot ed appunto Stan Laurel ed Oliver Hardy. Se il primo comico citato mi intristiva particolarmente e Chaplin mi divertiva un po’, Stanlio e Ollio erano i miei preferiti.
Charlot era un po’ troppo sul sociale e per palati intellettuali, mentre i due erano semplici ed esilaranti. Piacevano a tutti, grandi e piccini, erano immediati. Stanlio lo stupidotto, Ollio il più furbo ed istruito che insieme combinavano guai a palate. Hanno lasciato un segno enorme e positivo nella storia del cinema comico. Prima nel muto e poi anche con l’avvento del sonoro. Bastava comunque la loro mimica, i loro sguardi, i loro tic, le loro azioni. Da un’incomprensione nasceva una baruffa che disintegrava un’auto o addirittura una casa. Loro avversario era spesso Ben Turpin, piccoletto strabico con baffo, altro comico che avrebbe potuto avere più fortuna. Gag surreali che partivano dalla vita quotidiana. Nel periodo del muto il sottofondo oltre ai rumori era una musichetta (sempre la stessa) che divenne ben presto famosa. E come non ricordare invece con l’avvento del sonoro il doppiaggio di Ollio da parte di Alberto Sordi e gli storpiamenti delle parole tipo stupìdo, che divennero lessico corrente.
Guardando gli spot di Aldo, Giovanni e Giacomo (quelli estivi marini e quelli attuali della lavanderia), non si può che rivivere le comiche di Stanlio e Ollio.
Il programma è usato come cuscinetto e dura una ventina di minuti scarsi. Peccato. Gli ascolti non sono male, avendo contro a quell’ora tutte le altre ammiraglie con i telegiornali: una media del 6,75% di share con 1.900.000 telespettatori, superando in alcuni giorni i 2 milioni con una punta del 9,54% con 2.700.000 teste. Un programma da riproporre nelle fascia pomeridiana.