lunedì 10 gennaio 2011

RIdere per non piangere


Ridere per non piangere.
Anche a Mediaset piangono.Inondata dalle polemiche per la bestemmia non punita al Grande Fratello e per l’ammissione del bestemmiatore squalificato nella scorsa edizione (tutto ciò mentre i cristiani vengono martirizzati nel mondo), scende la prima lacrima di coccodrillo dal gotha della rete ammiraglia, e così vengono squalificati tre partecipanti in un colpo solo. Contemporaneamente lo show serale domenicale con Barbara D’Urso incassa sonori schiaffoni (12% di share). Dopo le lacrime, il pianto.
In quel di Cologno ci si affida per ridare un po’ di sorriso alla comicità di Zelig.
Dopo 13 anni lo show della comicità nato nel famoso locale milanese è diventato un punto di forza del palinsesto di Canale 5. Forte del 24% di media della scorsa stagione, Publitalia ha venduto le fasce pubblicitarie all’interno del programma come best-price, cioè euri pesanti.
Il format è sempre uguale, sketch di comici esordienti che si susseguono in continuazione alternati a quelli storici e famosi. C’è Claudio Bisio, una certezza, affiancato quest’anno da Paola Cortellesi. Se il duo riuscirà a trovare la sintonia faranno sicuramente furore.
In un momento in cui, i primi tre film in classifica al cinema sono comici, la trasmissione sarà sicuramente un successo. Speriamo che il bravo Checco Zalone, scoperto proprio da Zelig, non si inflazioni troppo con le comparsate (vd. Il programma della D’Urso).
Importante è anche il continuare a registrare Zelig in un teatro dove la gente non è figurante o invitata, ma paga dai 20 ai 30 euro. Sicuramente il clima non è freddo quanto quello di uno studio tv.
Al momento Zelig è l’unica trasmissione comica e di satira televisiva che non fa una satira arrabbiata contro Berlusconi. Gino & Michele, non sono elettori del Presidente del Consiglio, ma hanno mano libera sui testi. Un esempio ne è la canzone di Checco Zalone su Berlusca e la D’Addario.
I telespettatori probabilmente hanno bisogno di ridere e scrollarsi di dosso i problemi fagocitati dalla politica e dal pessimismo economico che ci avvolge.
Paola Cortellesi farà sicuramente pezzi di satira politica, è la sua forza, mentre Ficarra e Picone annunciano una parodia su Ghedini e Alfano.
E adesso parliamo di Paola Cortellesi. Nota al pubblico per le sue belle imitazioni e parodie di donne potenti, potrebbe essere la forza in più di Zelig. Nel suo one man show per RaiTre non ebbe un grande successo, solo Fiorello lo può fare. Molto brava invece nell’interpretare la fiction su Maria Montessori.
È stata scelta dai responsabili di Canale 5 catapultata con un misero cachet di 65 mila euro a puntata.
E qui è scoppiata la bagarre: ma come una che si sbraccia a sinistra come lei accetta di andare da Berlusconi?
Lei ha risposto che paga le tasse, che quello è un buon cachet per una prima serata di canale 5, e che nessuno ha eccepito sul fatto che altri conduttori (Bonolis, Amadeus,etc) hanno spesso cambiato casacca tv aumentando i propri introiti.
Francamente Gino & Michele, Bisio, Gialappa’s, Chiambretti ed altri non votano di certo PdL. È come rinfacciare l’incoerenza di chi sbraita a sinistra e poi si fa pubblicare da Mondadori .
Per fortuna questo avviene, vuol dire che nelle tv e nella casa editrice del nostro Premier la libertà d’espressione è viva e vegeta, ma però è il telespettatore ed il lettore a dare la sentenza.
Che poi sia giusto rinfacciare l’incoerenza fa parte dei giochi politici ed in fondo è comprensibile e realistico che avvenga.