martedì 23 aprile 2013

il Rottamatore



La parola d'ordine e' rottamare. Non parliamo di politica ma di look.
Se pensiamo agli anni '80, alla cravatta fuori dal maglione e all'orologio sopra al polsino della camicia, sorridiamo,  e ci viene in mente il Re Sole.
Uno dei miei primi articoli lo scrissi sul look dei politici per una campagna elettorale.  La maggior parte dei candidati era in giacca e cravatta con camicia button down. Veltroni, D'Alema, Rutelli. Altri, Tajani  e Casini sfoggiavano un collo alla francese. Le giacche erano rigorosamente con i due spacchetti  stile Usa anni '70 a parte il doppiopetto del Cavaliere, l'unico. Dal premier al peones le  cravatte erano di Marinella.
D'Alema leader si adeguò alle scarpe fatte su misura.
Nel 2013 abbiamo visto Grillo con tanto di giacca a vento e occhialoni spaziali (pare che Aspesi abbia ringraziato), Casaleggio con pettinatura medioevale (Figaro se l'è presa), e varie versioni di Renzi.
Il goldenboy toscano non porta la cravatta, e'  sempre in camicia bianca sbottonata, completo blu, oppure giacca con jeans attillati. È paciarotto, verboso, simpatico e pungente. Ha rottamato le button down e le divise grigie stile Publitalia '80. Le giacche son corte e aderenti con un unico spacchetto. Con il caldo  e' passato dal blu istituzionale alle giacche di lino color beige.
Ha rottamato il parlare politicamente corretto per dire che candidare un uomo della prima Repubblica come Marini fosse un insulto per l'Italia.
Non fuma sigarette, figurarsi l'obsoleta pipa come l'ex leader della CISL.
Renzi  ha  folti capelli ben pettinati. Anche questo fa parte del look del giovane rampante rassicurante. Pare che a differenza di Corona non abbia nessun tatuaggio, ma tre figli  e i cattolici perciò lo esaltano.
In questo mondo estremo mediatico fatto di telefonini, internet, iPad, telecamere, Facebook, Twitter, il nostro Renzi ne esce con un look vincente.
E pian piano non si è solo fermato a questo.
Era stato sconfitto da Bersani che poi è risultato perdente nonostante  avesse vinto le elezioni. Poi ha messo all'angolo il benzinaio di Bettola  con la non scelta di Marini e poi lo ha steso. Come? Appoggiando (ma nessuno ci crede) Prodi con tanto di gossip ascoltato in ascensore.

È così il rottamatore che era stato lui stesso rottamato, ha questa volta fuso veramente i rottamati, anzi li ha messi in condizione di rottamarsi da soli.

P.S. Per non sparare sulla Croce Rossa, non cito il look della povera Bindi.