Leonardo
Gori
IL
RITORNO DEL COLONNELLO ARCIERI
TEA
Maggio
1968. Il colonnello in pensione dei servizi segreti italiani Bruno Arcieri è
rifugiato a Parigi. Un anno prima era volato in una scarpata con la sua auto
che era stata manomessa. Si era salvato per il rotto della cuffia rompendosi
una miriade di ossa. In ospedale era in camera con un ragazzo che fingeva di
essere muto a causa di un trauma. C'erano di mezzo i servizi segreti deviati e
il giovane fu trovato impiccato. Per non saper né leggere e né scrivere,
Arcieri si era rifugiato a Parigi aiutato dai vecchi amici partigiani
comunisti. Per mantenersi faceva il cuoco, mestiere che aveva appreso man mano
per sopravvivare e che lo appassionava. Aveva incontrato una donna, Marie, più
giovane di lui, che gli voleva bene.
Gli
amici francesi lo avvisarono che era meglio cambiare aria, i servizi deviati
italiani erano sulle sue tracce a Parigi.
Arcieri
decide invece di tornare a Firenze per farla fuori definitivamente lasciando
Marie e le manifestazioni studentesche. Si rifugia in una specie di comune dove
rallegra tutti con la sua cucina.
Al
tempo stesso cerca di arrivare ai mandanti che lo vogliono morto.
Una
storia intrecciata con personaggi in apparenza strani e bislacchi, cattivoni e
buoni, ricette di cucina, musica jazz e rock, intrighi, la città di Firenze con
le prime manifestazioni del '68 in Italia.
Un
giallo gustoso, sotto tutti gli aspetti.