giovedì 9 marzo 2017

Roberto Perrone - La seconda vita di Annibale Canessa





Roberto Perrone
La seconda vita di Annibale Canessa
Rizzoli



Mi piacciono i nomi fuori moda, Annibale, Aristide, Napoleone che sono alcuni personaggi del romanzo.
I gialli, i polizieschi e i noir, affrontano sempre situazioni di violenza, di morte, di vendetta. Sangue, omicidi, trame, potere, denaro.  Tematiche che sono il nucleo centrale di questi libri. Ci sono i buoni, i cattivi, spesso la moralità è  fuori quota, spesso la legge è aggirata, la giustizia terrena è  farlocca e ci si ritrova nel West. 
Oltre ai nomi che mi sfregolano qui c’è un assassino che ha visto la luce, Dio, e si è pentito davanti a Lui e non a gli uomini. Cosa rara ormai.
Petri non si è dissociato, non ha parlato, ma ha espiato. Viene ucciso insieme a Napoleone, fratello dell’ex colonnello Annibale, un simil capitano Ultimo che combattè i mafiosi, qui invece le Brigate Rosse. 
Annibale ha lasciato l’Arma,  fa il ristoratore con la zia, si tutta alla mattina presto in mare un Po come Montalbano. È  un uomo solo e tormentato , come quasi tutti i protagonisti dei thriller e gialli, a parte Maigret e il commissario romano Ponzetti ……..
Annibale ritorna sulla scena e pian piano svolge l’intera  matassa. Trova anche l’amore. 
Si toglie qualche sassolino nei confronti della magistratura.
\i personaggi son ben cararatterizzati, la trama è fluida e prende il lettore