Antonio Fusco
OGNI GIORNO HA IL SUO MALE
Giunti
Il protagonista è il commissario Tommaso Casabona e la location è un piccolo paese sulle colline toscane non molto lontano da Firenze.
Qui i morti sono tanti e la trama è degna di un thriller americano.
Viene trovata una donna morta strangolata in una casa che non è la sua, in una posizione particolare. Non è riconoscibile, ha il volto e le mani bruciate dall'acido. Si scopre una giovane donna che impersona una statua umana sulla piazza del duomo, è morta uccisa da un'iniezione di fenolo, come san Massimiliano Kolbe il cui quadro è posto in una nicchia del duomo.
Giorni prima era stata ritrovata una macchina bruciata con il cadavere di un travestito. E arriviamo alla quarta persona uccisa, un gay trovato morto nella vasca da bagno. C'è un serial killer che lascia una firma sui corpi: M.
Manca la quinta vittima. Riuscirà il commissario Casabona amante del rum, del sigaro toscano, in crisi con la moglie, con un figlio in comunità terapeutica ed una figlia che studia criminologia a Barcellona ad evitare il quinto assassinio e a scoprire il killer?
Colpi di scena semplici ma efficaci ed una umanità di Casabona che lo fanno un uomo carnale e non un semplice pulotto.
lunedì 31 ottobre 2016
venerdì 28 ottobre 2016
LA RAGAZZA NEL PARCO di Alafair Burke
LA RAGAZZA NEL PARCO
Alafair Burke
Piemme
Olivia Randall è un avvocato quarantenne single, si trova a
difendere un suo fidanzato di vent’anni orsono. Jack Harris è accusato dell’omicidio di tre
persone. La storia è incredibile, una donna vista nel parco al mattino gli manda
una email per conoscerlo. All’appuntamento non si presenta ma vengono uccise
tre persone: una tossica, un barbone e il padre di un ragazzo che due anni
prima ha compiuto una strage uccidendo tredici persone tra cui la moglie di Jack Harris.
Tutto sembra paradossale. Un legal thriller avvincente.
giovedì 27 ottobre 2016
ROLANDO RIVI - 3
Insieme al libro vi è il dvd con un docufilm su Rolando Rivi
Il regista Riccardo Denaro ha realizzato un docufilm di 13 minuti sul Beato.
Un giornalista si ritrova a scrivere un articolo su Rolando Rivi e va nei luoghi dove è stato ucciso.
Con pochi mezzi ma con buona qualità viene ripercorsa la vita del Beato fino al suo omicidio.
Il giornalista ne rimane coinvolto personalmente.
www.rolandorivi.eu/
martedì 25 ottobre 2016
ROLANDO RIVI - 2
ALTRE PUBBLICAZIONI SUL BEATO ROLANDO RIVI
Rolando Rivi
un ragazzo per Gesù
Paolo Risso
Edizioni del Noce
Rolando Rivi
seminarista martire
Emilio Bonicelli
Shalom
Sono due libricini che rievocano la breve vita del martire seminarista Rolando Rivi torturato ed ucciso barbaramente all’età di quattordici anni dai partigiani comunisti nel 1945 nel triste triangolo della morte in Emilia Romagna.
Un ragazzo incollato a Gesù che Rolando chiamava “Il mio Amico”. Un martire come san Tarcisio e san Pancrazio, giovinetti come lui. Si ostinava anche a casa a indossare l’abito talare, perché si sentiva appartenere al Suo Amico Gesù e questo fu la sua condanna a morte.
Nel clima di odio e ideologia del 1945 fu martirizzato brutalmente.
Come nei primi secoli e come ancora adesso nel mondo, i cristiani martiri sono il segno della vittoria del bene sul male. Non è un caso che poi accadano i Miracoli.
È in corso la causa di beatificazione del martire giovinetto.
Il sangue e l’amore
Emilio Bonicelli
Jaca Book
Questo è un romanzo in cui l’autore, affermato giornalista de Il Sole 24 Ore, rievoca la storia del martire seminarista, alternando il racconto di una bimba italiana, ammalata di leucemia, miracolata da Rolando Rivi. Nella realtà è un ragazzino inglese, la cui famiglia è anglicana. Anche l’autore è stato ammalato di leucemia.
giovedì 20 ottobre 2016
José Sánchez del Río e Rolando Rivi
Domenica 16 ottobre il Santo Padre ha proclamato santo José Sánchez del Río, ragazzo messicano portabandiera dei Cristeros, che fu ucciso a 14 anni nel 1928.
Martire della fede, beato e ora santo.
Ha la stessa età, 14 anni, il seminarista Rolando Rivi ucciso nel 1945 nel triangolo della morte emiliano da parte dei partigiani comunisti.
Ora è beato, ma già è stato presentato un suo miracolo.
Un parallelismo non casuale il martirio in odium fidei dei due giovani.
Josè è stato fucilato mentre apriva le braccia a croce e urla VIVA CRISTO RE, mentre il motto di Rolando era IO SONO DI GESU'
Ho letto recentemente il libretto DIO SCEGLIE I PICCOLI - ROLANDO RIVI, scritto da Emilio Bonicelli che ripercorre la vita di Rolando con alcuni interventi di Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia.
Il titolo mi ha fatto riflettere, sono infatti i più piccoli che ci stupiscono per lo loro spontaneità, freschezza, ingenuità, e che ci fanno commuovere per la loro incapacità di difendersi.
Incontrare Josè e Rolando, è la testimonianza che Dio sceglie gli innocenti e i semplici per testimoniarLo.
mercoledì 19 ottobre 2016
ICARDI, ZANETTI, FACCHETTI
" C'è solo un capitano" questo si cantava al Meazza in onore di X. Zanetti.
C'è differenza tra chi porta la fascia al braccio per caso e chi invece è un leader.
Mauro Icardi a 23 anni e già capitano dell'Inter, ma non è certo un leader.
Ha frignato per un lucroso rinnovo di contratto e poi come tanti, troppi, calciatori ha mandato in stampa la sua autobiografia.
A 23 anni? Con la vita davanti?
Ormai i calciatori sfruttano l'attimo per monetizzare, e poi, essendo un lavoro, si spostano dove l'euro tira di più sconfessando spesso con mali parole i presidenti precedenti, vedi Ibra e Higuain.
Veri e propri zingari.
Ma torniamo all'Inter.
La stampa ora accusa la società di aver lasciato in pasto il calciatore ai tifosi che fanno il bello ed il cattivo tempo. Peccato che sono stati proprio i giornali a tirare in ballo i poemi scritti da Icardi.
Bella morale.
In più il destino avverso gli ha fatto sbagliare un rigore e poi sappiamo come è andata a finire la partita.
Penso che i media dovrebbero attizzare meno incendi, i calciatori pensare a giocare e non a fare i provetti Manzoni e le società a bacchettare i tifosi facinorosi e i calciatori in fuorigioco.
I giocatori non mi pare prendano du lire, anzi, è dovrebbero dare il buon esempio verso i tifosi ed i ragazzini.
Ormai pare che oltre a scrivere poesie i calciatori frequentino assiduamente i barbieri e i saloni di Tattoo. Per non parlare dei saloni automobilistici e delle discoteche.
Altro calcio e altra dedizione quella del capitano X. Zanetti, grande calciatore e grande uomo anche fuori dal campo.
C'è un altro capitano che ha fatto la storia dell'Inter e della nazionale italiana, Giacinto Facchetti. Un gigante ed un'eleganza fuori dal comune, non un picchiatore o uno stracciamaglie, sempre corretto e pulito negli interventi, una sola squalifica nella sua carriera per aver protestato per un' ammonizione inflittagli battendo le mani all'arbitro.
Un signore anche da dirigente contro lo strapotere dei gobbi juventini.
A Facchetti è stato dedicato un fumetto dal titolo GIACINTO FACCHETTI -IL RUMORE NON FA IL GOL. Gli autori, tra cui Davide Barzi famoso per la trasposizione in fumetti di Peppone e Don Camillo, hanno ripercorso la vita è la carriera del terzino interista attraverso gli occhi di un giornalista-tifoso.
Bei disegni in bianco e nero con le eccezioni delle maglie colorate dell'Inter e della Nazionale.
GIACINTO FACCHETTI
IL RUMORE NON FA IL GOL
Paolo Maggioni - Davide Barzi - Davide Castelluccio
Ed. Becco Giallo
martedì 18 ottobre 2016
Dario Crapanzano - IL MISTERO DELLA GIOVANE INFERMIERA - 8
DARIO CRAPANZANO
IL MISTERO DELLA GIOVANE INFERMIERA
MONDADORI
Una giovane e bella infermiera viene trovata morta uccisa con delle martellate sulla testa, le hanno rubato la collana di perle e i soldi
Il commissario Arrigoni si butta a capofitto nell'indagine interrogando il fidanzato, il primario donnaiolo e sua moglie, la caposala, le amiche. Arriva ad un punto morto e viene redarguito dal questore. Lucia, moglie del commissario ha una illuminazione che porterà Arrigoni a risolvere il caso.
lunedì 17 ottobre 2016
Dario Crapanzano - Arrigoni e l'assassinio del prete bello - 7
Dario Crapanzano
Arrigoni e l'assassinio del prete bello
Oscar Gialli Mondadori
Il protagonista è il commissario Arrigoni della stazione di Polizia di Porta Venezia a Milano.
L'ambientazione è quella del dopoguerra.
Viene trovato un giovane prete ucciso da un pugnale nel petto. Con i suoi collaboratori Arrigoni inizia ad indagare e scopre che il sacerdote era definito il prete bello, molto piacente alle donne. Molto attivo con i giovani, con i poveri, aveva creato una compagnia teatrale. Era molto criticato dai parrocchiani per i suoi rapporti con le donne.
Ucciso da qualche marito geloso? O da una donna anch'essa gelosa ?
Vengono interrogate tutte le persone che erano su una rubrica telefonica del prete, ma senza esito.
Un ispettore di Arrigoni, molto attento ai particolari, risolverà il giallo.
venerdì 14 ottobre 2016
Jason Bourne
JASON BOURNE
Se siete appassionati della saga di Jason Bourne, è uscito il quarto capitolo con Matt Damon.
Mi piace da morire MD che impersona JB, il primo film era
non male, ma il secondo e il terzo con la regia di Paul Greengrass sono stati degli action movie spettacolari : gli inseguimenti e le azioni di
combattimento sono state girate e soprattutto montate con la giusta frenesia,
forse sopra le righe, ma realistiche ed efficaci. Il valore aggiunto è stato
anche girare in varie location da un capo all’altro del mondo.
Anche l’ultimo episodio è girato da Greengrass ed ha come
protagonisti Vincent Cassel e Tommy Lee Jones, il primo impersona in maniera
egregia il killer che deve uccidere JB, mentre TLJ sembra reduce dal sequel de IL FUGGITIVO.
Questo quarto episodio è un po’ moscio, non
paragonabile ai precedenti, non tanto come riprese e montaggio, ma come
sceneggiatura.
giovedì 13 ottobre 2016
Andrzej Wajda
Incontro
con Wajda al Festival di Venezia del 2014
Andrzej Wajda arriva al Festival di Venezia con il film Walesa Man of Hope. Il
cineasta 88enne non si risparmia in conferenza stampa. Il film doveva
raccontare Walesa visto dagli occhi
della moglie Danuta che si sacrifica per il marito, ma poi il soggetto è stato
stravolto. Il film parte con l'intervista-scontro fatta al leader polacco da
Oriana Fallaci.
" E' la prima giornalista che chiede a Walesa cosa succederà, se arriveranno i carri armati russi. Ma Lech certo e sicuro risponde che questo non succederà, non arriveranno mai. Da qui si capisce l'acume politico dell'elettricista dei cantieri di Danzica che in tre giorni è diventato l'eroe della Polonia.
L'intervista con la Fallaci è un vero e proprio duello tra due persone molto intelligenti e rivedendola mi è sembrata un vero e proprio dramma teatrale.
Walesa è l'eroe del suo tempo, adesso non può essere paragonabile con nessuno. Gli scioperi erano iniziati per protesta contro le basse retribuzioni degli operai, poi è nata Solidarność. Lech, un uomo umile e semplice, ne è diventato il leader carismatico con 10 milioni di iscritti."
Incontro poi casualmente A. Wajda, sorretto da un bastone e dalla traduttrice. Ha 88 anni ma un viso gioioso e due occhi azzurri che si stupiscono ancora. Mi complimento per il film su Walesa e poi estraggo dal portafoglio l'immagine della Madonna di Częstochowa che ho in tasca come protezione dal 1984. I suoi occhi si illuminano e sorride, si emoziona come un bambino, mi ringrazio e se ne va contento.
" E' la prima giornalista che chiede a Walesa cosa succederà, se arriveranno i carri armati russi. Ma Lech certo e sicuro risponde che questo non succederà, non arriveranno mai. Da qui si capisce l'acume politico dell'elettricista dei cantieri di Danzica che in tre giorni è diventato l'eroe della Polonia.
L'intervista con la Fallaci è un vero e proprio duello tra due persone molto intelligenti e rivedendola mi è sembrata un vero e proprio dramma teatrale.
Walesa è l'eroe del suo tempo, adesso non può essere paragonabile con nessuno. Gli scioperi erano iniziati per protesta contro le basse retribuzioni degli operai, poi è nata Solidarność. Lech, un uomo umile e semplice, ne è diventato il leader carismatico con 10 milioni di iscritti."
Incontro poi casualmente A. Wajda, sorretto da un bastone e dalla traduttrice. Ha 88 anni ma un viso gioioso e due occhi azzurri che si stupiscono ancora. Mi complimento per il film su Walesa e poi estraggo dal portafoglio l'immagine della Madonna di Częstochowa che ho in tasca come protezione dal 1984. I suoi occhi si illuminano e sorride, si emoziona come un bambino, mi ringrazio e se ne va contento.
martedì 11 ottobre 2016
Dario Crapanzano - ARRIGONI E L'OMICIDIO DI VIA VITRUVIO - 6
Dario Crapanzano
ARRIGONI E L'OMICIDIO DI VIA VITRUVIO
Mondadori
1953. In un appartamento di via Vitruvio a Milano, viene trovato morto il patron di un teatro milanese. Il commissario Arrigoni indaga sul morto. Si scopre che ha fatto il grano ai tempi del fascismo, rubando e denunciando gli ebrei. Adesso non ne perde nemmeno una, di donne, s'intende. Faceva il galante con le attrici e cercava di portarsele a letto tutte, con tanto di fotografie osè.
Il sesso era per lui una fissazione.
Chi può averlo ucciso? La ex moglie? Una delle attrici sedotta e abbandonata? Qualcuno che si vendica del suo passato fascista?
Arrigoni con i suoi collaboratori indaga. La verità è a portata di mano e si svela ai lettori nelle ultime pagine del libro.
ARRIGONI E L'OMICIDIO DI VIA VITRUVIO
Mondadori
1953. In un appartamento di via Vitruvio a Milano, viene trovato morto il patron di un teatro milanese. Il commissario Arrigoni indaga sul morto. Si scopre che ha fatto il grano ai tempi del fascismo, rubando e denunciando gli ebrei. Adesso non ne perde nemmeno una, di donne, s'intende. Faceva il galante con le attrici e cercava di portarsele a letto tutte, con tanto di fotografie osè.
Il sesso era per lui una fissazione.
Chi può averlo ucciso? La ex moglie? Una delle attrici sedotta e abbandonata? Qualcuno che si vendica del suo passato fascista?
Arrigoni con i suoi collaboratori indaga. La verità è a portata di mano e si svela ai lettori nelle ultime pagine del libro.
domenica 9 ottobre 2016
Dario Crapanzano - ARRIGONI E IL DELITTO DI VIA BRERA - 5
Dario Crapanzano
ARRIGONI E IL DELITTO DI VIA BRERA
Mondadori.
In un caldissimo luglio milanese del 1952 viene trovato morto un noto pubblicitario milanese. Sembra una rapina, ma alcune stranezze portano il commissario Arrigoni a pensare a una messinscena. Dalle indagini si scopre che il morto aveva una tresca con la segretaria, che scommetteva forte somme alla pelota basca di via Palermo e al casinò di Sanremo. Perdendo quasi sempre. L'agenzia pubblicitaria era in cattive acque da due anni, ma il morto spendeva e spandeva tra giochi d'azzardo e donne facili.
Dove prendeva i soldi? Chi l'ha ucciso e qual è stato il movente?
ARRIGONI E IL DELITTO DI VIA BRERA
Mondadori.
In un caldissimo luglio milanese del 1952 viene trovato morto un noto pubblicitario milanese. Sembra una rapina, ma alcune stranezze portano il commissario Arrigoni a pensare a una messinscena. Dalle indagini si scopre che il morto aveva una tresca con la segretaria, che scommetteva forte somme alla pelota basca di via Palermo e al casinò di Sanremo. Perdendo quasi sempre. L'agenzia pubblicitaria era in cattive acque da due anni, ma il morto spendeva e spandeva tra giochi d'azzardo e donne facili.
Dove prendeva i soldi? Chi l'ha ucciso e qual è stato il movente?
mercoledì 5 ottobre 2016
Dario Crapanzano - ARRIGONI E IL CASO DI PIAZZALE LORETO - 4
Dario Crapanzano
ARRIGONI E IL CASO DI PIAZZALE LORETO
Mondadori
In una mattina nebbiosa viene trovata morta una bella giovane in una Topolino.
Partono le indagini con il commissario Arrigoni, il suo agente preferito De Pasquale e l'ispettore Giovine.
La donna ha una sorella gemella e sono proprietarie di un bar in piazzale Loreto, hanno vari immobili ereditati dai genitori.
Gli inquirenti scoprono che la morte è stata causata dal cianuro. Scoprono anche una che la ragazza era molto disinibita, civettuola, andava a feste in cui si esibiva in balli sexy, spogliandosi, dedica alla cocaina e ai liquori. Un ragazzo, un amante, uno zio che la corteggiava. La gemella è tutto l'opposto, seria, studiosa, insegnante. Una matassa ingarbugliata.
ARRIGONI E IL CASO DI PIAZZALE LORETO
Mondadori
In una mattina nebbiosa viene trovata morta una bella giovane in una Topolino.
Partono le indagini con il commissario Arrigoni, il suo agente preferito De Pasquale e l'ispettore Giovine.
La donna ha una sorella gemella e sono proprietarie di un bar in piazzale Loreto, hanno vari immobili ereditati dai genitori.
Gli inquirenti scoprono che la morte è stata causata dal cianuro. Scoprono anche una che la ragazza era molto disinibita, civettuola, andava a feste in cui si esibiva in balli sexy, spogliandosi, dedica alla cocaina e ai liquori. Un ragazzo, un amante, uno zio che la corteggiava. La gemella è tutto l'opposto, seria, studiosa, insegnante. Una matassa ingarbugliata.
lunedì 3 ottobre 2016
Dario Crapanzano - ARRIGONI E LA BELLA DI CHIARAVALLE - 3
Dario Crapanzano
ARRIGONI E LA BELLA DI CHIARAVALLE
Mondadori
ARRIGONI E LA BELLA DI CHIARAVALLE
Mondadori
Questo giallo di Crapanzano mi è piaciuto un sacco. Perché?
L’autore riesce a trasportare e a far trasparire sul commissario Arrigoni tutta
l’umanità che un uomo può avere verso se stesso e gli altri. Sia che siano
assassini, peccatori, falliti, poveracci. Meglio di Maigret.
Questa la storia.
Viene ritrovata assassinata con forbiciate all’addome una bellissima giovane,
la Lina. Siamo nella prima metà degli anni ’50 a Milano, si prendeva il tram,
si andava a piedi, l’atmosfera era di una città che stava ricostruendosi dopo
la guerra.
Si era a qualche anno dalla legge Merlin che avrebbe chiuso tutti i casini (le case chiuse).
La Lina era una bellissima prostituta che si alternava tra Milano, Torino, Genova e Trieste con tanto di facoltosi amanti extra lavoro.
Nata povera, poi mondina, sveglia e consapevole della propria bellezza aveva
capito che il suo corpo l’avrebbe potuta rendere ricca e indipendente. Arrigoni
da buon servo dello Stato non giudica il
suo lavoro, le case chiuse erano legali, e neppure la povera Lina. Si trova a
tu per tu con una disinvolta e provocante collega/amica della Lina, Veronica,
che lo turba ma non lo fa deviare dalle sue certezze, la famiglia e il lavoro.
Le indagini e gli interrogatori si alternano senza frutto,
finché un’intuizione del ns. genera un concatenarsi di rivelazioni che portano
alla risoluzione del caso. Osservazione, ragionamento, intuizione, niente Dna e
Csi ed il caso viene risolto.
Dulcis in fundo, il suo spocchioso vice, alla
veneranda età di 54 anni, trova l’anima gemella. Non è mai troppo tardi… di
rivalutare l’umanità che è negli altri uomini, anche i più apparentemente
cinici.
Iscriviti a:
Post (Atom)