domenica 29 gennaio 2017

LE CINQUE PIAGHE DI GESU'

LE  CINQUE  PIAGHE  DI  GESU'








Ho da poco finito di leggere LA LANCIA DI LONGINO di Louis De Wohl, bel romanzo che racconta la vita del centurione Longino che infilzò la lancia nel costato di Gesù.
Vi rimando alla pagina di commento al libro che ho scritto qualche giorno orsono: http://gianniforesti.blogspot.it/2017/01/louis-de-wohl-la-lancia-di-longino.html









A  Bologna, settimana scorsa, sono entrato in San Petronio per una veloce visita e sul lato destro dell'altare ho scoperto una piccola cripta con statue rappresentante Gesù deposto dalla croce.





Di seguito le preghiere alle Cinque Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo



venerdì 27 gennaio 2017

FILM - UN PERFETTO CRIMINALE







UN PERFETTO CRIMINALE 


Propongo questo film perché mi è piaciuto per la sua ironia, è un action non estremo e spesso si confondono i buoni con i cattivi e viceversa.
È uscito nelle sale nel 2000 per la regia di T. O'Sullivan e con protagonista Kevin Spacey, già attore affermato con in tasca due Oscar per I SOLITI SOSPETTI e AMERICAN BEAUTY.
Girato a Dublino con la luce, il tempo e i colori dell'Irlanda con l'utilizzo sovente di immagini girate con grandangolo, racconta di una banda con a capo KS che compie rapine incredibili. Spacey è il capo vanitoso e narciso sposato con Linda Fiorentino con prole ma con una relazione allargata alla sorella della moglie, questa  consenziente.
In più per vivere fa il ladro.
Vita perciò peccaminosa che contrasta con il clima della cattolica Irlanda, con i vari crocefissi e segni della cristianità che si vedono nel film, come la Santa Comunione di una delle figlie.
Imprendibile dalla polizia, sempre con casco e sottocasco, compie rapine ma non viene mai incastrato.
Gli dà  una caccia ossessiva il tenente Noel, Stephen Dillone che impersonerà nel film successivo il tenace supervisore della CIA che tenterà di incastrare Robert Redford in SPAY GAME.
Il film si sviluppa tra rapine, scene familiari, violenza della banda, inseguimenti, tutto in maniera molto ironica.
Si parla del piano della rapina e subito in flashback si alternano le azioni criminose.
Il nostro vuole lasciare un segno nella storia e ruba il quadro di Caravaggio, LA CATTURA 
DI CRISTO.


Ho scelto questo film anche perché mi piacciono le pellicole in cui l'arte partecipa o ne è protagonista.
L'azione di come la banda ruba il quadro è tutta da vedere ed anche da ridere, ricorda un po' alcuni film di Totò.
Le indagini di Noel si concentrano su KS, al tempo stesso l'IRA si intromette per impossessarsi del quadro.
Braccato e tradito da alcuni componenti della banda KS gioca la sua ultima carta con finale scoppiettante che non rivelo per non togliere la sorpresa.
Il poliziotto Noel resterà alla fine con nulla in mano ma al tempo stesso gli resterà un'ammirazione per il bandito mascherato.
In tutto questo, come dicevo, si confondono i buoni e i cattivi e viene da parteggiare per KS.
È un ladro, un bandito, un peccatore che in due scene del film si trasforma nella figura di Gesù del quadro, come se fosse lui il Salvatore e non invece il traditore Giuda o l'uomo che tiene la lanterna in mano alla ricerca della fede. Di fatto si autoassolve.
Ho avuto l'occasione di rimirare LA CATTURA DI CRISTO anni orsono: è di una bellezza straordinaria come molti altre opere del Caravaggio. Questo quadro ha una storia particolare, che viene tratteggiata anche nel film. Scoperto per caso in un refettorio di un convento religioso venne restaurato e presentato al mondo.
Nel film, KS ad insaputa della banda, sostituirà l'eccellente copia posta nell'istituto religioso con il quadro vero rubato.
Quando Noel cercherà di recuperare l'opera succede un patratac, i suoi poliziotti sparano a due della banda che si erano fatti scudo con il quadro, sforacchiandolo con i mitragliette e pistole.

Il quadro vero continuerà a vivere all'insaputa di tutti nel refettorio dove era rimasto per centinaia di anni.

mercoledì 25 gennaio 2017

Louis de Wohl - LA LANCIA DI LONGINO





Louis de Wohl 
LA LANCIA DI LONGINO
Bur Rizzoli

De  Wohl ha scritto una marea di romanzi, questo mi è piaciuto, come anche L'ULTIMO CROCIATO, sulla battaglia di Lepanto.
È  la storia romanzata di Longino, il soldato romano che colpì con la lancia Gesù in croce.
Tornato dalla campagna germanica Cassio Longino incontra e s'innamora della bellissima Claudia che però diventerà moglie di Ponzio Pilato. 
Longino baratterà la sua libertà per riscattare i debiti del padre e da schiavo riuscirà nel circo dei gladiatori a riscattarsi continuando la sua carriera militare.
Lo troviamo a Gerusalemme dove arriva il procuratore Ponzio Pilato con Claudia
Qui si innamora di Naomi, giovanissima moglie di un vecchio commerciante ebreo che la ripudia e la manda in giudizio al tempio.       
È l'adultera che Gesù assolve con la frase: Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Gesù è ormai considerato una minaccia da Caifa e dai farisei e la sua vita s'intreccia con quella di Longino. Sarà la sua lancia che trafiggerà il cuore di Gesù e ai piedi della croce vedrà Maria, Maddalena e l'amata Naomi.
Longino si ritirerà  dall'esercito per rifugiarsi in una grotta nel deserto. Un discepolo di Gesù lo salverà  dalla morte e gli dirà che ha vissuto con Gesù risorto per una settimana.
Longino va a Gerusalemme dove incontra dei suoi commilitoni che si sono convertiti. Anche lui si converte al Cristianesimo e rincontra  l'amata Naomi.

domenica 22 gennaio 2017

PANE - Per i bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni

Maurizio De Giovanni
PANE - Per i bastardi di Pizzofalcone

Einaudi






Continua la saga de I BASTARDI DI PIZZOFALCONE, il commissariato di Napoli dove sono confluiti dei poliziotti per varie ragioni emarginati ma che dando il loro massimo contributo e facendo squadra ottengono dei buoni risultati.
Omicidi e malavita che si incrociano con l'umanità dei poliziotti del commissariato.
Favoloso il primo capitolo in cui viene introdotto il pensiero del fornaio sul senso del lavoro e significato del pane. Verrà ucciso e mentre una parte della procura pensa ad un omicidio ordito dalla camorra, i nostri vagliano un'altra pista.
Poi c'è un improbabile stalking ad una coppia sgangherata e continua da parte di uno dei poliziotti l'inchiesta su dei suicidi sospetti.
In tutto questo emergono le figure del geniale Cinese con la sua storia di cuore controversa con il magistrato; del poliziotto simil-Coliandro in coppia con Alex, lesbica con il suo amore incerto ma passionale con la dottoressa della scientifica; con Romano che tenta il ricongiungimento con la moglie. Bello il capitolo in cui i due sono a cena insieme.
Scontato forse il thriller, ma molto umano il libro in generale.

venerdì 20 gennaio 2017

Fiction: I Bastardi di Pizzofalcone


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La tv del buonismo dà i suoi frutti, Raiuno con le fiction di un prete, di una suora e  di un ecologico forestale sbanca gli ascolti da anni, mentre la concorrenza Mediaset con la sua Antimafia, Infiltrato e Solo arranca paurosamente nei bassifondi dello share. 
Per non parlare dell'ultima bizzarra trovata di Canale 5, il Bello delle Donne ... Alcuni Anni Dopo, che venerdì si è fermato ad un misero 12% di share. Non ci vuole uno scienziato della tv per capire che da tempo il settore fiction di Mediaset dovrebbe cambiare rotta.
La Rai, però, anche quando punta sul poliziesco, spacca. 
Ha aperto le danze Rocco Schiavone su Raidue ed ora con i Bastardi di Pizzofalcone ci sono stati fuochi d'artificio stile capodanno napoletano, data la location.
Le prime due puntate su Raiuno sono arrivate entrambe al 25% di share con quasi 7.000.000 di teste, un risultato forse inaspettato ma da cui si arguisce che dietro le quinte c'è stato un buon lavoro.
Se le fiction di Taodue per Mediaset sono ferme allo stile de la Piovra (senza offesa per Cattani), si assomigliano tutte e con interpretazioni spesso imbarazzanti, RaiFiction attinge dove il poliziesco e il crime sbanca nell'editoria con De Giovanni con iBastardi e Manzini con Schiavone. Dopo Aosta e Napoli resterebbero ancora Milano con Biondillo ed il suo ispettore Ferraro, Roma con Ricciardi e il commissario Ponzetti  e Bari con Carofiglio e il maresciallo Fenoglio.
A dirla tutta Mediaset nel 2007 aveva portato sullo schermo un personaggio di Carofiglio, un legal-thriller con l'avvocato Guido Guerrieri, interpretato dal bravo Emilio Solfrizzi, ma nonostante la regia di Sironi (Montalbano) e la sceneggiatura di Francesco  Piccolo, il risultato non era stato eclatante e dopo due puntate la serie si è fermata.
Parliamo ora di Pizzofalcone, anzi partiamo dal suo autore, De Giovanni, che è un affermato scrittore di romanzi sportivi e vari, della serie del commissario Ricciardi ambientata negli anni '30 e poi del commissariato napoletano.
La storia in sintesi. A Pizzofalcone, dopo un repulisti di agenti infedeli (i Bastardi), sono arrivati un po' di poliziotti sfigati. L'intenzione è che il commissariato venga chiuso. Ma inaspettatamente si crea un amalgama che ottiene successi inaspettati nella risoluzione dei crimini.
I sei romanzi di De Giovanni sono ambientati a Napoli, facile direte voi, difficile dico io non cadere nella scontatezza. E l'autore ci riesce, affrontando casi di criminalità ma allo stesso tempo valorizzando e caratterizzando gli aspetti umani dei protagonisti e le loro storie personali. Abbiamo il vicequestore Palma tutto d'un pezzo, la bella lesbica Alex tiratrice da olimpiadi, il silenzioso Pisanelli, Ottavia topo d'archivio, Aragona la macchietta gagà stile Coliandro, Romano il collerico e il cinese Lojacono. Questi trasferito dalla Sicilia per sospetti  inciuci mafiosi è il protagonista.
I romanzi sono scritti bene, coinvolgenti, non truculenti di sangue, incentrati sulle vicende personali dei poliziotti che si intersecano con i vari omicidi.
La fiction rispecchia in buona parte la serie dello scrittore.
Il regista, Carlo Carlei, ha voluto dare un tocco stilistico che lascia il segno utilizzando molta steadycam e molto l'ottica grandangolare. Questa non solo per riprendere la bellezza di Napoli ma anche gli interni facendo risaltare le location dei palazzi napoletani. Non perciò cartoline ferme e pulite come Sironi per Montalbano.
Forse il montaggio, con campi, primi piani e controcampi è un po' troppo frenetico.
Azzeccate e convincenti le scelte degli attori e le loro interpretazioni.  Gassmann ottimo per il cinese Lojacono, aldilà della somiglianza; bravo il silenzioso Pisanello che da par suo indaga su strani suicidi e parla in casa con lo spirito della moglie defunta; simpatico ma non eccessivo il bulletto Aragona che vive in un hotel di lusso pagato dai genitori e convincente il drammatico e iroso Romano.
Molto buone le caratterizzazioni femminili con Ottavia che vive la difficoltà di crescere un figlio autistico; Alex Di Nardo con l'esasperante genitore e la sua nascosta omosessualità; la Crescentini nelle vesti del duro pm Piras che si scioglierà con Lojacono e della marginale ristoratrice innamorata persa dell'ispettore.
Come dicevo, le storie personali si incrociano con il lavoro. Così è nella vita di ciascuno di noi e nella realtà. L'uomo è tutt'uno e si porta appresso (anche quando lavora) le proprie vicende personali e questo è il realismo del romanzo e della fiction. 
La location, l'atmosfera della napolanità nella gestualità e nella verbosità aggiungono un tocco che poteva essere macchiettistico, ma che invece è stato dosato bene e aiuta sicuramente il racconto e la sceneggiatura.
Omicidi e crimini ci sono, ma il sangue non scorre come sulle paginate dei giornali o nel programma della D'Urso.
Buona sceneggiatura, ottime interpretazioni ed un costante mix di vicende umane senza tralasciare il crime che sembra di contorno, ma non lo è.

Per concludere, non l'ho  dimenticata ma la cito per ultima essendo la mia preferita, un'altra fiction di successo andata in onda a furor di popolo su Raidue è l'Ispettore Coliandro con il bravissimo Giampaolo Morelli, sceneggiata da Carlo Lucarelli, girata e montata benissimo dai Manetti Bros.

Meditate gente di Mediaset, meditate....

mercoledì 18 gennaio 2017

Bill Browder - RED NOTICE. SCACCO AL CREMLINO







Bill Browder

RED NOTICE. SCACCO AL CREMLINO
Baldini e Castoldi

Alla luce di quello che sta succedendo tra la Russia di Putin e  gli ultimi colpi di coda di Obama, sicuramente ne verrà tratto un film.
È la storia autobiografica di Bill Browder, americano, con il pallino degli investimenti e dei fondi, che per primo intravede la possibilità di investire nel mercato economico russo.
Arriverà ad avere un portfolio con un miliardo di dollari di investimenti. Crollerà, recupererà tutto. Incontrerà sulla sua strada gli oligarchi.
Farà la guerra con alcuni di loro, finché non sarà respinto alla frontiera russa come ospite sgradito. Una macchinazione contro lui e le sue società cercherà di confiscargli tutto. Per Btower c'è lo zampino di Putin.  Si rifugerà a Londra portando alcuni suoi fidati collaboratori russi e famiglie. Solo uno, un innocuo fiscalista, Sergei Magnitsky resterà a Mosca e verrà imprigionato, torturato e ucciso a manganellate.
Bill Browder riuscirà a far approvare una legge negli Stati Uniti, Magnitsky Act, che confisca i beni e arresta i colpevoli di violazione dei diritti umani.

lunedì 16 gennaio 2017

Canale 5 - MUSIC con Paolo Bonolis



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Di solito mi lamento in silenzio, perlomeno tra me e me, anche se di una serie di programmi televisivi proprio ne ho la nausea, parlo di tutte quelle trasmissioni, e sono tante, che si occupano di cucina. Ormai si ingrassa solo guardando il piccolo schermo e spesso mi chiedo: ma perché i cuochi sono così antipatici?  Sopporto un po’ Cannavacciuolo, anche se oltre che sovrappeso, sta diventando sovraesposto.             E poi scopro che, nonostante questo sovraffollamento mediatico culinario, le donne che mi invitano a cena non è che abbiano raffinato l’arte del cucinar meglio, anzi…. Non se ne può più, ci vorrebbe un po’ di digiuno… televisivo.
Dopo questa digressione oggi voglio parlare di musica e tv, visto che ho scritto settimana scorsa sulla conferenza stampa- lancio del Festival di Sanremo, anticipando Music la serata di Canale 5 di Bonolis.                                                                               Una breve premessa. Oltre ai programmi di cucina, il piccolo schermo è ricco di trasmissioni ed eventi musicali. Ci sono i veri e propri talent come Amici, The Voice, X Factor, di cui si parla spesso a sproposito. A parte il programma di Maria Oro De Filippi, negli altri vengono messi in evidenza dai media soprattutto le liti e gli scazzi dei vari giurati famosi.                                                                                                  Nel 2016, a memoria non c’è stata sfida tra Rai e Mediaset con ragazzini-cantanti, e questo è un bene, io sono ancora per lo Zecchino d’Oro (anche senza il Mago Zurlì), esasperare le competizioni con i bambini non è educativo, soprattutto utilizzando il mostro televisivo.
Buona l’idea di proporre grandi concerti live, e qui parliamo di Italia1 e Canale 5, con Gianna Nannini, Pooh, Modà, Emma, Alessandra Amoroso, Laura Pausini.               Gli ascolti su Canale 5 si sono attestati tra il 9 e il 13% di share, mentre sulla rete cugina non si è andati oltre il 5% .
Prima di parlare di Music e Bonolis, facciamo un salto a RaiUno dove al venerdì in prima serata Amedeus presenta Music Quiz, due squadre con personaggi famosi che gareggiano con giochi e quiz in cui la musica è la padrona. Non male anche se dopo quattro puntati si attesta ad una media del 15% di share.

Ora passiamo a Canale 5 dove il bravo Bonolis si è creato due serate musicali, Music, molto semplici ed efficaci, grandi cantanti e musicisti che propongono la loro canzone del cuore. Il risultato della prima serata è stato buono, 21% di share con 4.700.000 teste, vedremo questa settimana cosa riuscirà a fare. Certo direte voi, con ospiti come Fedez e J-Ax, Simon Le Bon, J.Travolta, Cuccarini, Renga, Avitabile, J.Miles, Elisa,  non si poteva fare di meno. Una serata da gustare e da cantare, e qui viene la nota dolente e maligna. È chiaro come il sole che il bravo Bonolis si è creato una serata a suo uso e consumo, da one man show, e questo non è un peccato, ma in troppi momenti si è rasentato il Senso della vita, programma non banale in cui spiccava però l’egocentrismo di Paolino con domande inutili e pallose agli ospiti.  Siamo d’accordo che non poteva solo presentare i cantanti e le cover, però poteva evitare almeno un po’ i suoi sermoni che hanno fatto terminare il programma dopo le ore 24.00. E di questo anche Aldone Grasso se n’è giustamente lamentato. Veniamo ora alla furbata. Di fatto è stata una serata alla Sanremo, ma in anticipo. Scenografia stellare di Castelli e figlia, ledwall a valanga, un’orchestra di 65 elementi, luci motorizzate a raffica, ospitoni. Presumo che una serata di prime-time del genere non possa costare meno di un milione e trecentomila euro. Poi le fasce pubblicitarie sono arrivate ogni quaranta minuti, di breve durata a parte la telepromozione con Paolino chiaramente protagonista. Non si saprà mai se Mediaset ci ha perso o guadagnato. Poi il cazzeggio già visto e rivisto con Laurenti… che invece è un ottimo musicista.  Da non dimenticare che la forza di Paolino è nella squadra, Cenci come regista e della casa di produzione, Arcobaleno. Tutto sotto controllo della famiglia Presta, agente di Bonolis, Cenci, etc., di forte peso nei palinsesti di Rai e come si è visto anche in Mediaset. 

sabato 14 gennaio 2017

Film - SONG'E NAPULE

SONG'E NAPULE
regia Manetti Bros. (2014)






Se volete vedere un film senza pretese ma divertente ed al tempo stesso godere di un poliziesco non succulento e spruzzasangue, vi propongo questo film con Giampiero Morelli, il trucido ispettore Coliandro, qui non protagonista principale e neppure pulotto, ma nei panni di Lollo Love, famoso cantante neomelodico napoletano che si esibisce a matrimoni, cresime, battesimi, compleanni, etc.
La star è invece Paco Stillo ( Alessandro Roja), pianista raccomandato che viene arruolato in Polizia.
Quando il commissario Cammarota (Paolo Sassanelli, già sodale antipatico di Coliandro) scopre il suo estro lo fa infiltrare nella band di Lollo Love che canterà al matrimonio della figlia di un noto boss, dove sarà  invitato uno spietato killer, (Peppe Servillo), che nessuno ha mai catturato .
Come finirà? Guardatelo.

I registi, Manetti Bros, si sono spostati da Bologna a Napoli, ma hanno lo stesso stile e tecnica che utilizzano per le fiction di Coliandro. Questi nelle vesti di cantante non è poi male, si diverte ma non fa la star. Sua  l'idea di questo film.

giovedì 12 gennaio 2017

SANREMO 2017 - MARIA DE FILIPPI E CARLO CONTI




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Il 67^ Festival della Canzone Italiana, detto alla buona Festival di Sanremo, è già partito scoppiettante e con fuochi d'artificio molto in anticipo. Non ieri con la conferenza stampa di presentazione, ma una settimana fa quando la rivista CHI aveva annunciato la partecipazione di Maria De Filippi.
Detto, fatto. Maria Oro De Filippi, affiancherà il Moro Carlo Conti nella conduzione. Non ci saranno vallette o fotomodelle, e la signora di Mediaset avrà un ruolo alla pari del conduttore, che è però il direttore artistico. La querelle con CHI era nata perché il settimanale sosteneva che tra i due conduttori c'era già un accordo nato da un approccio estivo a Follonica. E Pier Silvio pare si sia dovuto adeguare.
Maria Oro con i suoi programmi, prodotti dalla sua Fascino, tiene in piedi gli ascolti di Canale 5. La prima puntata di sabato scorso di C'è Posta per Te ha rasentato il 25% di share. Per non parlare di Amici e di Uomini e Donne. In altri articoli ho sempre scritto che tutto quello che lei tocca diventa oro e il Biscione le ha rinnovato ad occhi chiusi il contratto a giugno. Non scritto, ma detto, ha perciò avuto la forza di aiutare suo marito-mentore che ha un programma, L'Intervista su C5, Maurizio Racconta su Iris e M.Costanzo Show su Retequattro ma che si sposterà, guarda un po', su C5.
Su Maria Oro e sulla sua professionalità nulla da dire, rumors di vecchia data mi dicevano di una grande lavoratrice, attenta a tutto ciò che le accade intorno, pronta a cogliere ciò che può essere importante per i suoi prodotti, consigli esterni compresi. 
I suoi programmi forse sono criticabili e opinabili, anche se Amici è    orami un Saranno Famosi all'ennesimo potenza, che sforna poi personaggi  che sbancano le classifiche, vincendo anche Sanremo, e quest'anno usciti dalla sua scuola ci saranno Elodie, Sergio Sylvestre e Alessio Bernabei.
Mediaset, da anni non contro programma il Festival, cioè non si mette di traverso, perciò aldilà delle polemiche conCHI, nessun problema a cedere in prestito la De Filippi a Raiuno, diciamo forse che è una specie di joint venture.
Il Moro è il corrispettivo di Maria per la Rai. Anche i suoi programmi vanno bene ed il suo Festival ha lasciato il segno.
Per dirla tutta, sono l'eccellenza dei conduttori nazional popolari italiani.
Insieme dovrebbero fare sfracelli negli ascolti, questo lo verificheremo, certo che Maria potrebbe portare in dote a Raiuno il suo pubblico più giovane.
Presumo che Maria, come ha detto scherzando in conferenza stampa, farà qualche balletto con il Moro, ma non sarà solo la bella statuina che annuncia solo le canzoni.
Il Moro nelle vesti di direttore artistico ha confermato (e come non poteva!) che il fulcro del Festival sono la musica e le canzoni.
I big in gara saranno 22, due serate per loro, con eliminazioni provvisorie e ripescaggi con le cover e poi in 16 per la finale.
Alcuni nomi eccellenti: Al Bano, Paola Turci, Fiorella Mannoia, Fabrizio Moro, Giusy Ferrari, Gigi D'Alessio, Michele Zarrillo , Clementino, Marco Masini, etc.
Forse ho un po'  troppo sparolato sul duo Oro - Moro, ma sulle canzoni, non potendole per regolamento ascoltare prima, ne parleremo a tempo debito.

Anche gli ospiti saranno nazional popolari, con uno sguardo forse un po' troppo di... tendenza, con Tiziano Ferro, Ricky Martin, Mika, Giorgia e il tormentone Rag'n Bone Man, anche se il Moro pare stia trattando il grande Steve Wonder.

Veniamo poi al comico Crozza che sembra in pole-position per i suoi collegamenti. Ha lasciato La7 al 31 dicembre, anche se l'emittente continua a mandare in onda il suo folto magazzino ed approderà a Nove-Discovery Channell.
Non nego che mi piaccia e che Crozza nel Paese delle Meraviglie con le sue con le sue imitazioni, balletti, canzoni e gags sia stato un programma esilarante. Spero però che i suoi collegamenti per il Festival non siano esclusivamente simili a quelli del programma Di Martedì con Floris.
Due piccole postille.
1- Maria Oro, non percepirà un ghello. Ed anche questo non è paglia....

2- Visto che la musica va, e forse con un pizzico d'invidia, Bonolis ieri sera ha anticipato Sanremo con un "suo" programma, Music, una specie di festival della canzone della vita con dei big tipo J.Travolta, S.Le Bon, Ezio Bosso, Nek, Venditti, Fedez, Pelù, etc. Come dire, una nazionale cantanti internazionale che esegue la canzone preferita. Ma di questo ci aggiorniamo alla settimana prossima per la seconda serata.

lunedì 9 gennaio 2017

Bud Spencer e Terence Hill - TRINITA' . SPERANZA e CARITA'


Per chi è un fan di Bud Spencer e Terence Hill, consiglio questi 12 giornalini in bianco e nero del 1972 dell'editrice DUEGI con le avventure western di Speranza e Carità, i due cloni nella versione a fumetti degli eroi di Trinità.
Le tavole sono  di Cirap (Aldo Rapetti) e le sceneggiature di Tristano Torelli
Ne vale la pena.





















sabato 7 gennaio 2017

Anno Santo 1950


Anno Santo 1950

Settimana scorsa sono entrato in una libreria che vendeva anche libri usati e ad un tratto per terra ho visto questo ritaglio, probabilmente uscito da quale vecchio volume.
Sorpresa, è la preghiera per l'Anno Santo del 1950 composta da Papa Pio XII.



giovedì 5 gennaio 2017

The FAMILY MAN - il film per riflettere sul destino



The Family Man è un film del 2000 con Tea Leoni e Nicolas Cage.  La regia è di Brett  Ratner, conosciuto più come direttore di videoclip musicali e produttore, suo Revenant – Redivivo. Premesso che non è un gran film, è una commedia con happy end americana e le interpretazioni non sono da premio, ma comunque la storia fa riflettere.
Nicolas Cage è uno squalo di Wall Street, ricco, con Ferrari, senza peli sullo stomaco e single. Convoca una riunione per il giorno di Natale per una fusione da 100 milioni di dollari.
Tredici anni prima aveva preso la via di Londra per inseguire il suo sogno professionale, lasciando la bella fidanzata Tea. S’imbatte in un grillo parlante (Don Cheadle) che lo catapulta nella vita che avrebbe intrapreso se non fosse andato a Londra.
È chiaro che con i “SE “ la vita non esiste e la realtà è un’altra cosa.  
Ma continuiamo con il film. Il nostro si risveglia nel letto con Tea, con due figli e un cagnone. Lavora nel cambio gomme del suocero, vive in una modesta villetta con una marea di cambiali e la moglie è un avvocato no-profit che non si fa pagare le parcelle.
Sbigottito torna nel suo lussuoso attico, ma nessuno lo riconosce, incontra nuovamente Don Cheadle che guida la sua Ferrari e gli dice che questa è la vita che avrebbe dovuto vivere se avesse fatto in passato altre scelte. Il nostro appare frastornato, vuole ripudiare questa situazione paradossale, ma intanto il tempo passa.
Scopre di amare Tea e i due figli. L’amore guarisce e annulla la sua vita passata. Ma sul più bello riappare Don Chealde che lo fa ritornare alla vita da yuppie rampante.
E qui il nostro uomo cerca Tea che è un avvocato di successo e si sta trasferendo a Parigi, la ferma all’imbarco raccontandole della vita che avrebbe vissuto insieme a lei e ai figli. Tea non prende l’aereo e si ferma a bere una tazza di caffè con Nicolas.
Un’americanata con un finale da sogno, anzi possiamo dire che è una favola.                  

 Come dicevo pocanzi con i “SE” non si fa la storia, anzi con questo avverbio normalmente si parte per rammaricarci per qualcosa. Di grande insegnamento potrebbe essere la lettura di Momenti Fatali di Stefan Zweig, dove vengono narrati 14 episodi che hanno inciso sull’andamento della storia, uno su tutti, “SE” una porta della roccaforte di Bisanzio non  fosse stata lasciata inavvertitamente chiusa, i turchi sarebbero ancora lì fuori dalle mura.
Certo The Family Man ricorda molto le due vite parallele di Sliding Doors del 1998, dove anche lì il destino di G.Paltrow cambiava “SE” prendeva o meno la metropolitana.
La parola chiave è destino. Certo è che non lo creiamo noi, anche se le nostre scelte lo condizionano, ma comunque è tutto in un disegno già scritto e non casuale. Io almeno la penso così, compresi i dolori e le difficoltà che si incontrano nella vita. Opinabile perciò il fatto di poter scegliere la vita parallela, ma nel film Nicolas Cage ha un’alternativa alla sua aridità e ai suoi soldi che lo smuove dalla sua posizione: una moglie e due figli che gli vogliono bene e che gli han fatto capire quali siano i valori giusti e buoni per la sua vita.
Essere abbracciati e lasciarsi abbracciare (ci vuole anche questo) cambia la vita.

Come scrivevo inizialmente il film non è un granchè, è una commedia divertente, sempre meglio però della violenza alla Tarantino,  e visto con questo sguardo ci dà  un barlume di apertura e positività che trascende il film stesso.

martedì 3 gennaio 2017

FUMETTO: Carlo Lucarelli - Onofrio Catacchio - L'ISPETTORE COLIANDRO a fumetti

Carlo Lucarelli - Onofrio Catacchio


L'ISPETTORE COLIANDRO

   Coliandro indaga
   Editoriale Cosmo






A settembre è uscito in edicola il fumetto in bianco e nero con 5 avventure complete dell'ispettore Coliandro.  Molti hanno pensato che dopo il successo della fiction tv, ora il poliziotto è arrivato anche in edicola.
Non è così, facciamo un po' di passi indietro.
Carlo Lucarelli scrisse nel 1991 un racconto con il nostro eroe per un'antologia che raccoglieva vari racconti gialli. All'editore piacque il personaggio fetente ed ironico in divisa che propose a Lucarelli di scrivere dei romanzi. Nacquero FALANGE ARMATA e IL GIORNO DEL LUPO. Nel 2006 Coliandro approdò in tv.
Nel 1994 arrivò nelle edicole COLIANDRO,  sceneggiato da Lucarelli e disegnato da Onofrio Catacchio,  con cinque racconti.



1 - Poliziotti e Puttane, dove C controlla il territorio con dei colleghi che infangano la divisa.
2 - Il Tunisino. Boss dello spaccio viene venduto da una prostituta che chiede in cambio a C di ucciderlo.
3 - Mariangela. Qui C deve scortare una detenuta in treno a Milano.
4 - Nikita. Insieme a una bella ragazza stile eroina di L.Besson, il nostro cerca gli assassini di un povero punk.
5 - Autogrill. Un uomo viene ucciso nel parcheggio di una stazione di servizio. Una nuova banda vuol prendere il comando dello spaccio della droga.




Il fumetto uscito a settembre è una riedizione di quello uscito nel 1994, ormai introvabile. Anche questa stampa è andata esaurita.
La differenza sta nella copertina, infatti nell'ultima uscita abbiamo ammanettati insieme due Coliandro, a sinistra quello del fumetto e a destra quello televisivo impersonato da G.Morelli.
Buon fumetto, ben disegnato. Coliandro ha l'aria di essere un duro detective degli hard boiled americani.






lunedì 2 gennaio 2017

PRESEPE VIVENTE di AGLIATE


PRESEPE  VIVENTE
AGLIATE




Da 41 anni ad Agliate (Carate B.za) il 26 dicembre si svolge il presepe vivente.
Migliaia i visitatori.