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Cattolici e "disertori": gli eroi di Riley contro l'eccidio dei messicani
È in
edicola il fumetto Gli Eroi del Messico della serie Storie (Sergio
Bonelli Editore) che ripercorre le imprese di John Riley, irlandese, emigrato
in America nel 1842, arruolatosi nell'esercito US Army, ma poi passato con un
battaglione intero con i messicani nella impari lotta che vide l'esproprio del
50% delle terre a favore dell'America (New Mexico, Texas, California).
Facciamo
un excursus storico.
L'Irlanda
era sotto il dominio inglese, l'economia era contadina, ma le terre erano dei
latifondisti inglesi affittate a prezzi salatissimi ai poveri irlandesi. In più
i raccolti venivano esportati completamente. La popolazione viveva di patate,
il paese era trattato come una colonia da sfruttare e la popolazione vessata.
Molti cominciarono ad emigrare. Nel 1845 un microbo assalì il tubero infestando
e facendo marcire le coltivazioni. Questa situazione si protrasse dal 1845 al
1850, detta la Grande Carestia ed anche la Grande Fame. Morirono 1.500.000
persone ed altrettante si imbarcarono per l'America, l'Australia, il Canada su
delle navi-bare, poiché le persone erano ammalate, debilitate, con scabbia e
colera e nel viaggio morirono in duecentomila. L'Inghilterra di fatto non fece
nulla per aiutare l'Irlanda e quando si mosse con ricoveri, ospizi e mense da
campo, dove veniva consegnata una zuppa calda, ormai era troppo tardi, la
mortalità era divenuta altissima.
Migliaia
di ragazze senza famiglia tra i 15 e i 18 anni vennero trasferite di forza in
Australia dove gli inglesi avevano creato una colonia penale per sfruttare le
risorse della grande isola. Avrebbero fatto le schiave, le sguattere e le mogli
degli inglesi del loco. Istruttiva è la lettura de La Riva Fatale di
Robert Hughes in cui si racconta storicamente la drammatica creazione del nuovo
mondo.
John
Riley emigrò in America appena prima della Grande Carestia.
Qui la
situazione per gli emigranti non era rosea, la maggior parte si arruolò
nell'esercito con la promessa di un pezzo di terra da coltivare al termine
della leva. Il governo USA aveva mire espansionistiche sui territori del
Messico e provocò una guerra.
Siamo
nel 1846 e le truppe americane attaccarono il Messico con il sostegno dei
volontari dei ranger del Texas e con marmaglie di carcerati liberati
appositamente. Saccheggi, uccisioni di civili e bambini, stupri di donne,
villaggi rasi al suolo: questa fu la guerra contro i messicani.
J.
Riley era diventato tenente d'artiglieria e comandava un battaglione formato
perlopiù da stranieri, irlandesi in maggioranza, spagnoli, francesi, tedeschi e
qualche italiano.
Gli
irlandesi erano presi di mira dai commilitoni nativi in America, non potevano
parlare nel loro dialetto gaelico e venivano puniti per ogni mancanza lieve. Il
fatto che fossero cattolici era un aggravante per le gerarchie dell'esercito
che non ammettevano neppure che i soldati frequentassero le funzioni religiose
e fraternizzassero con i messicani.
J.Riley
era stimato dalle truppe e dai suoi comandanti, ma dopo l'ennesimo barbaro
eccidio contro la popolazione messicana, disertò con una parte del suo
battaglione unendosi alle truppe del Mexico. Pian piano si unirono anche i
soldati stranieri di fede cattolica. Nacque il Battalion San Patricio che con
la sua artiglieria e la sua organizzazione militare sferrò duri colpi
all'esercito americano. Molti altri disertori si unirono al battaglione che al
suo apice ebbe 700 soldati. Riley fu nominato capitano e poi maggiore e la sua
fama crebbe in ambedue gli eserciti. Quello messicano però era male in arnese,
sia sotto l'aspetto armi che organizzazione, con generali e comandanti che
pensavano più alla loro gloria che al paese. Avanziamo anche il fatto che il
generalissimo Santa Ana fece di tutto per perdere le varie battaglie per
trattare lui una resa con il governo americano e restare al comando del governo
messicano e il destino del Messico è bello che deciso.
Il
Battalion San Patricio si combatté da leoni nelle varie battaglie respingendo
sovente l'US Army. Il 20 agosto 1847 si ritrovarono in duecento a
Churubusco, ultimo baluardo difensivo prima di Città del Mexico, e lì si
dovettero arrendere senza più munizioni. Furono quasi tutti impiccati come
disertori, tranne J.Riley che fu marchiato a fuoco sulla guancia con la D
di disertore.
Questa
è la vera storia del nostro eroe e del Battalion San Patrizio considerato un
eroe in Messico.
Il
fumetto Gli Eroi del Messico è certamente romanzato, ma non tradisce la
verità storica della vicenda.
Il
disegnatore è un grande maestro del fumetto italiano, Renzo Calegari, noto in
campo internazionale e grande disegnatore di Tex Willer e Mister No, nonché
precedentemente creatore dei 75 fumetti di Storia del West.