domenica 26 febbraio 2012

Architettura.


Anni fa arrivando in autostrada a Milano all’altezza di Rho ho detto a mia moglie:
- Cara (si dice sempre così), guarda quei due palazzoni storti, hai visto cosa ha fatto la scossa di terremoto di settimana scorsa?
Mia moglie che è una semplice (si dice sempre così), mi ha chiesto:
- Ma adesso come faranno a riportarli diritti?
La stavo prendendo in giro, povera…

Spesso, girando il mondo ho avuto l’occasione di vedere palazzi, case, uffici, edifici costruiti dai geni dell’architettura. Forse in un’altra vita farei anch’io l’architetto.

Ogni volta che alla domenica vado alla S. Messa, guardo sempre con interesse la foto della chiesa stampata sul foglietto della funzione.
Spesso resto inorridito a vedere delle chiese che sembrano dei palazzi municipali sovietici.
Quella di ieri era la chiesa degli Angeli Custodi a Milano. La vedete qui sotto nella foto.


Pensate invece alla semplicità ed essenzialità delle chiese romaniche oppure, anche se non stravedo per questo periodo artistico, per quelle in stile barocco, soprattutto al sud.
Niente a che vedere con le brutture degli architetti moderni.
Come non pensare alla bellezza del Duomo di Milano che vidi per la prima volta all’età di sei anni. La stessa emozione e stupore la ritrovai in me vent’anni orsono quando vidi la Sagrada Familia a Barcellona.


Due stili architettonici diversi, due contesti storici diversi.
Un popolo, quello lombardo e un genio catalano, Gaudì. Ma un’identica fede che ha creato due cattedrali così splendide, così esemplificative della bellezza che l’uomo può costruire con la forza di un Altro.