mercoledì 1 maggio 2013

Beato Marco d'Aviano


Il libro che vi ho già presentato è introvabile. Non fa comodo a nessuno parlare del Beato Marco d'Aviano,  ma anticipa il film di Renzo Martinelli che vi presenterò in questi giorni.



Carlo Sgorlon
Marco D’Europa
Edizioni Paoline – 1993

Marco d’Aviano nasce il 17 novembre 1631, giovanissimo scappa dal collegio gesuita dove studia per andare a Capodistria perché vuol imbarcarsi su  una nave della flotta della Repubblica veneziana per andare a Creta a combattere i turchi dell’Impero Ottomano.
Non vi riuscirà, ma entrerà nell'ordine dei frati cappuccini e diventerà  predicatore. Benedicendo una religiosa inferma, compì il suo primo miracolo, guarendola.
I  miracoli si susseguirono tanto che dovette continuare a cambiare convento perché  la sua fama si era  sparsa tra la popolazione italiana. Ormai era conosciuto anche in Tirolo, dove lo chiamò a Innsbruck  il governatore  Carlo V di Lorena. Il passo seguente fu ancora più a nord, perché venne chiamato da Vienna dall’imperatore  Leopoldo I d’Asburgo. Andò in Austria, nei paesi Bassi, nei Lander tedeschi. E ad ogni benedizione avvenivano delle guarigioni, cioè dei miracoli.
Marco prima di recarvisi chiese l’autorizzazione al Papa ed al suo superiore. Obbedienza alla Chiesa innanzitutto, lui che desiderava invece ritirarsi in qualche sperduto convento. Ma Dio sceglie i suoi uomini per un compito.
Quando nel 1689,  i turchi con a capo Kara Mustafà risalirono i Balcani per poi assediare Vienna, padre Marco si prodigò per la costituzione di una Lega Santa a cui rispose il polacco Janos Sobieski e  Carlo di Lorena. Dall’alto delle colline che guardavano la città assediata, il padre cappuccino con un lungo crocefisso tra le mani, benediceva i combattenti cristiani. Padre Marco era l’anima e la coscienza della Lega Santa.
Animate  da tale conforto le truppe europee sconfissero i turchi: restarono sul campo di battaglia 2.000 cristiani e 11.000 musulmani.
L’invasione turca era stata fermata.