FATTORE UMANO/ Il "reality" che fa riflettere (senza moralismo)
Proviamo a tirare le somme dopo aver visto la prima
settimana di Fattore umano, nuovo programma di Italia 1 in onda alle ore 19,00 con
un titolo interessante e con l’occhiello
che chiede: “Cosa fanno le persone quando non
sanno di essere osservate?”. Il programma non mi dispiace.
Candid camera, attori e
situazioni di vita provocate ad arte come esperimenti sociali per vedere
le reazioni delle persone. La struttura è formata da un mix di situazioni che
normalmente possono accadere accostate a
provocazioni con scopi sociali o di solidarietà, forse queste per farci pensare . A
Roma un finto prete appoggia la testa sulla spalla di un’ignara persona, a
Napoli esci dal negozio e non trovi più l’ombrello, a Milano un ragazzino solo senza cappotto
alla fermata del tram, a Varese si lasciano cadere 50 euro per vedere chi li
restituisce, a Genova una scala in uno stretto vicolo per scoprire chi è
superstizioso. E fin qui siamo nel campo del
divertimento. Si passa poi a regalare o elargire denaro o una pizza a un
senzatetto per vedere come si comporta poi con un altro (finto) poveraccio; una
diversamente abile in carrozzina che ne approfitta e una procace ragazza che
lava i vetri delle auto a confronto con un finto rumeno. Queste clip son per
farci riflettere? Duro che la tv svolga questo compito, qui almeno un po’ ci
provano.
Alcuni hanno tirato in ballo l’effetto Paperissima, altri (i
compagni del Fatto Quotidiano) hanno sentenziato che è un programma
appiccicato, inconcludente, un mix di Mai dire candid, Le
Iene, Scherzi a parte e che mancano i commenti stile Gialappa’s.
Invece è meglio che manchi un giudizio o un commento. La tv è solo una rifrangenza parziale della
realtà e spesso cerca di diventarne
giudice e boia. Vi ricordate ad esempio gli utili servizi de Le
Iene per il caso Stamina? Oppure i vari programmi di approfondimento
sugli omicidi di Cogne, Perugia, etc…?
Fattore Umano porta in testa la dicitura: un programma di VIDEONEWS.
Che sia un programma giornalistico mi sembra esagerato, ma anche il quotidiano
da Bar-bar della D’Urso e Quarto Grado (la versione tv della
vecchia rivista Cronaca Vera) portano la firma editoriale del braccio operativo
dell’editore Mediaset, Marco Crippa, che firmando simil programmi (ormai con
buoni dati d’ascolto) è diventato una colonna di Mediaset (anche Quinta
colonna è suo) imponendo a Retequattro
un direttore di rete proveniente dall’entourage delle news.
Ma tornando a Fattore
Umano, bisogna dire che ha un buon ritmo, è veloce e confezionato bene. Si fa vedere.
Moraleggiante? Può darsi, leggermente,
ma non moralistico. Per ora non sentenzia.
Siamo a cinque puntate e pare che ve ne saranno altre
cinquanta. Stesso stile, ma probabilmente pian piano vi saranno delle
evoluzioni, almeno lo speriamo.
Speriamo però che nella foga di ricerca di nuove reazioni
non si mandino finti penitenti a confessarsi (vedi il vergognoso caso del
giornale QN) oppure falsi arabi con la richiesta di diventare terroristi
dell’Isis. Che non diventi un programma che spii dal buco della serratura e
neppure un pastone di tutte le nuove mode e tendenze della sociali.
Una nota personale. L’uomo è ciò che è, fatto di ragione,
azione, cuore, sentimento, istinto. Se entro dove c’è un gatto, non verso il
latte come nella candid, lo scaccio. Coi lavavetri, siano italiane procaci (mai viste) oppure
extracomunitari, tiro dritto al semaforo. Se mi becca una mattina uno che mi
dice che il risvolto dei miei jeans non è più di moda, non ripondo. Ho il mio
carattere, la mia storia, esperienza ed educazione.
Sono antianimalista? Non sopporto i lavavetri? O chi mi vuol
dare consigli? No, sono allergico
all’ennesima potenza ai peli dei gatti. Ad un semaforo, in una situazione di
lavavetri; son stato tamponato. Al mattino, per le prime tre ore sono
asociale. Perciò nulla è come appare, a maggior ragione la televisione.
Ultima nota. Questa per il direttore di Italia 1. Tolga per
favore il programma che segue Fattore Umano. Grazie