domenica 25 marzo 2012

Vivere e Morire come principi - (www.dazeroauno.org)



Più di 600 persone hanno partecipato alla testimonianza di Padre Aldo al Cinema Marconi di Cinisello giovedì 22 marzo. La serata fortemente voluta dal sindaco, Daniela Gasparini, ha avuto un inizio con il saluto del primo cittadino.
Quando il tema è il fine vita, ci sovviene il ricordo della tragica morte di Eluana, e la domanda se, e come è meglio morire, sorge spesso spontanea.
Ma non è stata una serata di discussione politica, il punto di partenza di p. Aldo è l’abbraccio che lui ha avuto da don Giussani, è l’abbraccio di Gesù Cristo.
La domanda che lui ha nel cuore e che pone continuamente è:
Chi sono io? Perché esisto?
L’uomo è esigenza di felicità, la vita non può che essere per l’immortalità.
E il come morire è dentro questo percorso.
Così è nata la clinica, per questo vengono curati i casi medici più difficili, Aids, tumori aggressivi.
Nella clinica San Riccardo Pampuri, si entra per morire, ma ogni malato è accudito e accompagnato con amore alla morte.
Il direttore sanitario della clinica è il Santissimo, che per tre volte al giorno p. Aldo, porta in processione, letto per letto ad ogni ammalato.



È intervenuto anche il direttore della clinica, dott. Sergio Franco, che non ha parlato di eccellenza sanitaria come noi italiani siamo abituati a comprendere. Ha confermato che il motore di tutto è l’adesione a Gesù Cristo ed il guardare a p. Aldo.
E nessun particolare è trascurato, dalle cure mediche, alla pulizia, alla bellezza del luogo, alla compagnia ai sofferenti.
E gli ammalati, che sanno di dover morire, muoiono in pace.
È paradossale che un malato, alcuni giorni prima del decesso, abbia composto una canzone dal titolo Morire Cantando.