giovedì 24 maggio 2018

Verso Real Madrid-Liverpool/ Quell'Italia in vetta all'Europa nel Beautiful '68



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Verso Real Madrid-Liverpool/ Quell'Italia in vetta all'Europa nel Beautiful '68

Si avvicina il calcio di inizio della finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool, evento clou stagionale dello sport più seguito in tv. Proprio 50 anni, nel Beautiful '68, tra barricate, ciottoli divelti, capanne bruciate e viali intasati da manifestanti, l'Italia calcistica era ai vertici dell'Europa. Il Milan, dopo aver vinto lo scudetto, il 23 maggio vinse la Coppa delle Coppe contro l'Amburgo con due gol dello svedese Kurt Hamrin, il secondo preceduto da due tunnel favolosi da antologia. Con a capo il Paron Nereo Rocco vinse l'anno dopo la Coppa Campioni e l'Intercontinentale. Non era il Milan dei cinesi...
Pochi giorni dopo in Italia partirono gli Europei di calcio, alla faccia delle soste (calcistiche) nostrane odierne. La faccio breve, il 5 giugno si giocò a Napoli la semifinale europea tra la nostra Nazionale e la Russia. La partita finì 0-0. Allora non c'erano il goldel gol (grazie a Dio),  i rigori (a parte il 2006 sempre funesti) e la (il) Var, ma solo una misera monetina che qualificò per sorteggio la nostra squadra. Il cul de Sac (Sacchi) non esisteva ancora, ma la leggenda narra che negli spogliatoi la lira fu tirata in aria due volte, la prima restò in bilico in una fessura, ma per la ripetizione ci mise lo zampino San Gennaro. Lo sapremo da Facchetti se andremo in Paradiso.
Prima finale  a Roma contro la Jugoslavia. Era l'8 giugno, gli slavi giocarono la partita della vita, segnarono un gol, ma a dieci minuti dalla fine Domenghini su punizione riagguantò il risultato. Il pallone passò tra le gambe della barriera.  Ciò vuol dire che il destino era segnato. Gianni Brera definì il tiro una ciabattata, vero, ma fu il preludio della vittoria.
Il regolamento non prevedeva i supplementari e dopo 48 ore si rigiocò. Gli Slavi erano spompi, il c.t. Valcareggi cambiò cinque giocatori e vincemmo 2-0 con un gol di Rombo di Tuono e un bellissimo eurogol  di un ventenne in forza al Varese, Pietro Anastasi. Nota a margine: guardate l'esultanza dei due attaccanti e paragonatela con quelle odierne. Fan tenerezza.
Il calcio risollevò l'animo dei contestatori? Io non lo so, allora godevo solo di pallone, forse bisognerebbe chiederlo ai leader degli studenti d'allora, Capanna e Viale. L'ho fatta semplice? Il titolo Europeo rimane negli annali ma ai barricaderi cosa resta? Pulvis et umbra.