lunedì 10 ottobre 2011

TV: Gli insuccessi in onda


TV/ Baila!, Csi e Porta a porta: il regno dell’auditel tra “fotocopie” e “specchi”
Gianni Foresti


lunedì 10 ottobre 2011

Parto da Baila! per passare a CSI e poi a Quarto Grado. Sicuramente la prima puntata di Baila! è stata viziata dal gran can-can mediatico dovuto alla denuncia da parte della Carlucci. Una pubblicità inattesa e ridondante per il programma presentato dalla D’Urso che aveva ottenuto uno share di quasi il 19% con 4 milioni di telespettatori. Niente comunque rispetto alla media del 25,60% con 5.300.000 teste dell’ultima edizione di Ballando con le stelle.
Lunedì scorso la seconda puntata di Baila! ha avuto una debacle fermandosi ad un misero 10,25% con 2.100.000 utenti. Per i detrattori che avevano già massacrato il programma per il fatto di essere una fotocopia di quello Rai ma con qualità più scadente, è stata una conferma.
La penso diversamente per quanto riguarda il copia-incolla, ormai quasi tutti sono programmi fotocopia: Uno Mattina-Mattino 5, La Vita in diretta-Pomeriggio5, Verdetto Finale-Forum, Linea Verde-Melaverde, Io Canto-Ti lascio una canzone, Matrix-Porta a Porta, etc. Gli stessi telegiornali hanno le scalette dei servizi identiche e spesso anche le immagini (soprattutto quelle riguardanti l’estero) uguali. Perciò mi è sembrato inutile scandalizzarsi e andare in tribunale. La tv è ormai fotocopia di fotocopia. Che manchino idee in tv è assodato già da tempo.
Che poi il programma Baila! sia lento, anche se il regista/autore è lo stesso che lo ha ideato per la Rai, non abbia ritmo, sia perciò una fotocopia a colori stampata con cartucce ormai esaurite, non sarà il primo né l’ultimo. Sicuramente, pur di non cedere al divieto del giudice, sono stati cambiati i meccanismi che regolano la gara di ballo, togliendo aspettative ai telespettatori e rendendola meno avvincente. Oltre a i nei appena citati dobbiamo aggiungere la troppa sguaiata e banale conduttrice Barbara D’Urso. Stasera tornerà in onda sperando di risalire la china degli ascolti, ma non penso possa continuare a lungo, con un altro risultato deludente normalmente a Mediaset chiudono i programmi. Mi sembra più una posizione “politica” di resistenza all’azione giudiziaria nemica che un dar fiducia al programma.
La stagione è partita con altri flop. L’ultima puntata di Star Academy ha sfiorato lo share del 4%; il gioco con Pino Insegno, Me lo dicono tutti (anche qui una cosa già vista) è stato chiuso; Radio Londra con l’Elefantino Ferrara viene spostato d’orario; La versione di Banfi non supera il 4%. Quest’ultimo programma ha bisogno di tempo, non è ancora autorevole, non tratta di omicidi ma di attualità e politica in maniera seria, ma al contrario di altri non è urlato, anzi forse è troppo pacato.

Lunedì sera l’insuccesso di Baila! è anche stato dovuto ad un evento particolare, cioè il verdetto del processo a Perugia ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
Il programma di Rete4, Quarto Grado, ha seguito la diretta del processo, riportando in prime time un glorioso 15% con quasi 4 milioni di persone. Il crimine paga.
Passiamo perciò ora al successo delle Crime Series. Anche il Sussidiario ne ha parlato nei giorni scorsi: CSI, Criminal Minds, The Mentalist, Cold Case, Senza Traccia, Life, Numbers, ormai occupano in maniera stabile i palinsesti delle reti generaliste e pay.
Sono fatti molto bene sia nella scrittura, che nella trame, nella caratterizzazione dei personaggi principali, nelle tecniche di ripresa e montaggio. Basti pensare alla colorazione esasperata di CSI Miami e al grigiore misto blu di CSI New York. Dei veri piccoli gioiellini. Sono produzioni americane, niente a che vedere con i tv movie tedeschi tipo Squadra Speciale Cobra oppure Siska.
In questi crime series, normalmente, si arriva alla verità ed al trionfo della giustizia.
CSI ci ha abituati a vedere il lavoro degli investigatori fatto in maniera scientifica sul cadavere e sulle prove, una ricerca di laboratorio che dà frutti insperati.
Da noi si è voluto fare la versione italiana con RIS Delitti Imperfetti, ma il successo non è arrivato. Tra l’altro anche qui si può parlare come con Baila! di un programma fotocopiato male.
CSI ha però lasciato nel collettivo l’idea che tutti gli omicidi possono essere scoperti a partire dalle tracce di Dna lasciate dagli assassini. La realtà ci dice che non è vero. A parte il delitto dell’Olgiata dove dopo 20 anni è stato scoperto con analisi scientifiche l’omicida filippino con le tracce di Dna, restano irrisolti Perugia, Cogne, Garlasco, Avetrana, e mi dimentico sicuramente qualche altro fatto delittuoso irrisolto.
La realtà non è una fiction o un telefilm, ed i Ris, visto le incertezze dei risultati sembra facciano fatica a raccapezzarsi nelle indagini, in altre parole non c’azzeccano. Altro che l’inossidabile Tenente Colombo!

Ma è sempre la tv a farla da padrona, questi insuccessi della giustizia hanno alimentato in maniera ossessiva i talk show come Porta a Porta, Matrix, Quarto Grado, Chi l’ha visto?. Come non ricordare la spettacolarizzazione di Cogne con il plastico della villetta? Oppure come dimenticare la star togata, l’avvocato Taormina, il criminologo vestito di nero Picozzi, la sua collega bionda, carina Bruzzone e il corpulento Francesco Bruno? Ed ancora, l’onnipresente psicologo Paolo Crepet con i suoi maglioncini color pastello?
Programmi che vorrebbero parlare ed evidenziare la realtà, ma fanno si che il protagonista sia il dolore, il sangue, le tragedie. Parole, parole, parole. Cinismo puro.
Settimana scorsa è stato rivangato Novi Ligure. Prima è stata invitata a Domenica 5 la fidanzata attuale di Omar e poi lui stesso ha partecipato a Matrix.
Sono stati sottoposti a domande particolareggiate, tese a scandagliare e rovistare nel macabro. Spero che i due giovani non abbiano ricevuto compenso, dovrebbero tenere un profilo basso e non andare in tv a sbandierare i propri sentimenti. Spero anche che Mediaset non abbia pagato questi scoop, nel nome del cambiamento di Omar hanno rievocato in maniera quasi pruriginosa gli omicidi di Novi.
Se pensiamo al processo di Perugia, dove c’erano quasi 400 giornalisti accreditati e tv americane (innocentiste) a iosa, si può capire che questa spettacolarizzazione mediatica degli omicidi e dei fatti criminale serve esclusivamente ad impattare in maniera emotiva i telespettatori per costringerli a stare attaccati alla tv. Ogni appiglio è buono per far alzare gli ascolti e come per gli antichi giochi di Nerone il sangue eccita la folla.